lunedì 31 luglio 2023

Cosmo Classic 8 - Nick Carter Story 8: Fauci

Questo ottavo e ultimo numero della collana è contemporaneamente un corpo estraneo nella serie e l’uscita migliore di tutte. Avendo esaurito il materiale pubblicato su Il Corriere dei Ragazzi, la Cosmo ha raccolto quello che Bonvi produsse per altre sedi, arrivando sino ai primi anni ’90, anche con un po’ di inediti. Il risultato è quindi più eterogeneo che nei numeri precedenti, e la maggiore libertà dovuta a un pubblico diverso permette un approccio più adulto.

Ad aprire le danze sono le strisce realizzate per il Corriere dell’Informazione: l’immediatezza della dimensione dona una grande freschezza a queste gag, pur se non sempre ci si scompiscia dalle risate e Bonvi non segue necessariamente le trame generali che ogni tanto aveva iniziato. Dopodiché ci sono le mezze tavole pubblicate su S&M – Strisce e Musica. Condensate in tre strisce le storie si leggono rapidamente e con molto piacere, facendo deflagrare la trovata finale che ha avuto tutto il tempo per essere costruita a dovere. Anche qui Bonvi inizia delle trame per poi lasciarle in sospeso o inframmezzarle ad altre vicende estemporanee. Ovviamente il formato fisiologicamente ridotto non esalta la parte grafica, ma vale la pena munirsi di lente d’ingrandimento o guardare l’albo da vicino.

Più vicina, anche cronologicamente, allo stile dei precedenti episodi, la breve serie realizzata per l’effimera pubblicazione Supergulp!, che a causa di un formato diverso risulta più leggibile della precedente, visto che non è organizzata sulle quattro strisce del Corriere dei Ragazzi a cui il 19x27 di Cosmo Classic non ha sempre reso onore per quel che riguarda i dettagli delle tavole. L’osmosi tra i due periodi della vita editoriale di Nick Carter si coglie anche dal riciclo di un soggetto già visto nell’episodio Il delitto della stanza chiusa – e anche L’uomo della nebbia mi ha ricordato vagamente qualcos’altro. C’è poi una corrosiva storia satirica che parrebbe essere l’unica realizzata da Bonvi per la testata dedicata al suo eroe, rivista che ebbe una breve vita di soli tre numeri (come apprendiamo dai puntuali redazionali di Alberto Brambilla, anche il Lillo di Lillo & Greg, entrambi nati fumettisti, vi collaborò).

A chiudere il volume una storia inedita disegnata da James Hogg e le tavole solo parzialmente disegnate (a volte molto parzialmente) a matita di una parodia de Lo Squalo di Spielberg, che dà il titolo al volume; storia comunque comprensibile se si supera lo scoglio del lettering stroboscopico, perché quello definitivo è un po’ scentrato rispetto a quello a matita sottostante, della prima pagina.

Nell’introduzione ci si scusa della stampa non ottimale di alcune tavole, di cui non è stato possibile risalire agli originali. A dire il vero io non ho notato molte differenze con il resto della collana, almeno con una certa parte di essa, e purtroppo non è un complimento. Infatti anche le pagine ricavate dalle tavole originali ogni tanto hanno presentato tratti zigrinati o tratteggi impastati, non so se a causa della carta porosa o della metodologia di scansione. Questo ultimo numero finisce quindi per evidenziare luci e ombre di tutta l’iniziativa, che a un grande scrupolo filologico e al recupero di ghiotte curiosità (in questo numero, l’illustrazione a corredo di un articolo contro l’invasione dei cartoni animati giapponesi) ha affiancato un formato dignitoso ma forse non il più indicato (per godersi del tutto le tavole, molto vicine alla costa, bisogna spalancare i volumi) e dei materiali non eccelsi. E anche la distribuzione ha lasciato un po’ a desiderare.

Si chiude comunque in bellezza, con una panoramica variegata ed esaustiva delle varie declinazioni di Nick Carter, strisce e mezze tavole dalle gag fulminanti e gioiellini come ..Legione Straniera! e Il Mistero del Ministero.

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