sabato 12 marzo 2011

le serie di Robin Wood in Italia - (da Fucine Mute 55) GRACE HENRICHSEN


Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.

Grace Henrichsen (Skorpio 34/86)

Classico esempio di spin off, questa serie nasce dalla precedente Dennis Martin, una delle primissime prove di Wood (addirittura la seconda subito dopo Nippur, stando all’autorevole n° 26 di Fumo di China) [Certo, Dennis Martin è il secondo personaggio seriale creato da Robin Wood ma Grace Henrichsen non era un semplice spin-off successivo, visto che nasce subito dopo Dennis Martin ed è protagonista sin da subito di avventure in solitario]. In Italia però di Dennis Martin abbiamo visto solo la continuazione ad opera di Ray Collins: forse gli episodi scritti da Wood non erano ancora sufficientemente maturi [Terra, inghiottimi: la gestione di Wood durò oltre 10 anni, e anche se i primi episodi non fossero stati sufficientemente «maturi» (e comunque lo erano) Wood avrebbe avuto tutto il tempo per correggere il tiro...]. In ogni caso, la stessa Grace (come veniva sinteticamente indicata sulle copertine di Skorpio) sarà poi affidata alla penna di Collins, nascosto sotto lo pseudonimo di Turnelli. Sulle storie non c’è poi molto da dire: Grace è un’agente dello Scotland Yard come l’amato Dennis e si trova ad affrontare in tal veste i soliti scienziati pazzi, assassini, spie, dittatori e quant’altro. Ad alcune storie interessanti fanno da contraltare altre (molte) un po’ inverosimili e non basta premere sul tasto del romanticismo per rendere più umana un’eroina che in fondo è sempre la solita “macchina” che esce sempre vincitrice. Inoltre i disegni di Angel Fernandez (a volte già confusi di per sé) sono piuttosto sacrificati dal formato ridotto e dalla colorazione piatta che non ne facilitano la lettura. Nonostante tutte queste considerazioni Grace Henrichsen ebbe una vita editoriale piuttosto lunga, quasi quinquennale [In Italia: in Argentina durò molti, molti anni di più], durante la quale non mancarono citazioni di Dennis Martin e rarissimi incontri con questo personaggio.
Probabilmente gli episodi che abbiamo visto in Italia sono per la maggior parte (se non tutti) opera di Collins: lo stile è in effetti poco “woodiano” e nei primi tempi il nome dello sceneggiatore non veniva indicato praticamente mai.

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