lunedì 20 luglio 2015

Lanciostory Maxi 1



Tra il celebrativo e lo sperimentale l’Aurea ha mandato in edicola una versione Maxi della sua rivista ammiraglia, 96 pagine a 3,50€ con materiale quasi esclusivamente già edito (anche per quel che riguarda i redazionali).
L’intento sembrerebbe appunto quello di offrire ai vecchi lettori un nuovo modo di fruire dei classici di Lanciostory e contemporaneamente di attirare nuovi acquirenti con un formato più visibile in edicola e senza il cruccio delle storie a puntate.
Nel sommario di questo primo numero ci sono 3 “liberi” d’Autore (è stato perfino recuperato Carlos Roume) e quattro strisce di Beep Peep con cui la riproduzione tipografica non sempre è stata generosa, ma il pezzo forte sono le storie a episodi presentate a colori. In un’unica soluzione vengono ristampati i primi due capitoli di Yor e, strano a dirsi, i colori non sono male – non ho verificato ma è probabile che si tratti della stessa colorazione realizzata dallo Studio Rosi nel 1978 per Il Libro di Yor.
La seconda serie è I Partigiani, un inedito a opera di Lebovic e Jules che in pratica è l’unico fumetto che ho letto di Lanciostory Maxi. Nonostante le premesse programmatiche la storia non ha per protagonisti dei partigiani jugoslavi ma un ufficiale inglese che si serve del loro aiuto. Facendo due conti I Partigiani dovrebbe avere circa quarant’anni, essendo stata ideata per la rivista olandese Eppo che tenne a battesimo anche Storm, ma tutto sommato si difende bene ancora oggi grazie alla documentazione attendibile su cui si basa e all’originale finale tabagista. Non male i disegni delafuentiani di Jules, inoltre il formato più grande di Lanciostory Maxi permette un intervento redazionale minimo per l’allargamento delle didascalie e una qualità di stampa impensabile se l’Aurea avesse dovuto rifarsi ad archivi informatici.
Interessanti i redazionali, tra le altre cose Ervin Rustemagic scrive una lunga introduzione a I Partigiani e Luca Raffaelli comincia una rubrica “bis” che è un compendio della rubrica Nuvolette (si comincia con Carlos Trillo). Forse emozionato dal numero di esordio, Raffaelli si confonde e dice che tra l’anno di esordio della rubrica, il 1992, e il 2015 sono passati 13 anni invece di 23. Il fumetto mantiene giovani.

8 commenti:

  1. Tu invece vuoi invecchiare più velocemente. Difatti scrivendo dell'1 hai messo la cover del 2 che esce tra un mese...:-)

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    1. Mi hai fatto venire il dubbio, ma la copertina è proprio quella del primo numero: quella del secondo avrà un'immagine vagamente stroboscopica (stessa donnina riprodotta varie volte con piccole differenze) sempre di Royo.

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  2. hai ragione tu, ero io che avevo sott'occhio la cover del 2! tra l'altro col formato maxi per la prima volta abbiamo la cover doppia e il disegno di Royo quasi completo (spesso mettono solo uan parte). il caldo!

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  3. Ho preso il primo numero per via di Yor. Quando si dice la beffa, 2 giorni dopo ho trovato su un bancarottolo "Il libro di Yor" (4 euro). Azzardo una ipotesi: secondo me è proprio identico, a parte il lettering, quindi ci sta che ristampino proprio "Il libro" e si fermino lì con Yor. Se qualcuno ha notizie più precise, sarei felice di essere smentito.
    Ho scritto diverse volte il nome Yor. Più lo scrivo, più mi sembra uno yogurt.
    Era meglio Henga, ma forse negli anni 70 lo scartarono perchè temevano la rima "fumetto del Menga"...

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    1. Tu scherzi ma il motivo del nuovo nome italiano fu proprio quello. Dall'Eura mi risposero, credo anche nella pagina della posta, che alcuni nomi originali in italiano potevano sembrare offensivi o ridicoli (vedi appunto Henga-menga)

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    2. E quale narcotrafficante si lascerebbe mai arrestare da uno "Zero Galvan"... Ah, gli anni '70...

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    3. E parlando dell'Eternauta un giornalista chiamato Mosca poteva sembrare ridicolo, o magari all'epoca Maurizio Mosca era già famoso e pareva brutto chiamare un personaggio così, ecco quindi ribattezzato il personaggio Ruiz.
      Una più recente (anni '90) riguarda Starlight: uno dei comprimari si chiamava in origine Falcone, e probabilmente pareva brutto lasciarlo così dopo la strage di Capaci.

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    4. Giusto, l'Eternauta!
      Capisco che FAVA-lli diventi Ferri. Ma la trasformazione da Juan Salvo a Juan Galvez, mai capita. Però, suona bene.
      Mamma, che caldo, speriamo che nevichi. ;-) Ciao!

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