lunedì 22 gennaio 2018

Coraline

Riduzione a fumetti della fiaba dark omonima di Neil Gaiman, la versione che ho preso io è quella brossurata economica di recente pubblicazione da parte di Nicola Pesce Editore che aveva già proposto la versione cartonata.
È probabile che il formato originale fosse più grande, come testimonierebbe la diagonale delle tavole compatibile con quella di un comic book, ma la riduzione (se c’è stata) non si fa affatto sentire e Coraline si legge agevolmente.
La trasposizione da racconto scritto a fumetto è stata realizzata da Paul Craig Russell, disegnatore raffinatissimo che non solo ha prodotto delle belle tavole ma ha saputo anche infondere alla storia un ritmo particolare gestendo le pause e i momenti di tensione con quegli artifici che solo il fumetto consente. Prova ancora più lodevole se consideriamo che si è basato massicciamente sullo scritto di Gaiman, riproposto testualmente nelle didascalie.
La storia narra della giovane Coraline che si trasferisce in una nuova casa insieme ai suoi genitori distratti e assenti. Il nuovo ambiente in cui si trova è contrappuntato da coinquilini bizzarri, da una natura circostante che rinfocola le sue smanie di esploratrice e soprattutto da una misteriosa porta che dà su un muro.
Varcata quella soglia, Coraline si ritrova in un universo speculare rispetto a quello da cui proviene, dove l’“Altra Madre”, che sfoggia degli inquietanti bottoni al posto degli occhi, cerca di convincerla a rimanere per sempre. Per sua fortuna, un talismano fornito dalle strambe vicine di casa, un gatto saccente e la sua intelligenza l’aiuteranno a superare tutte le prove che dovrà affrontare per tornare al mondo normale e liberarlo anche dell’ultima influenza dell’Altra Madre.
Non ho letto il racconto originale, ma se il fumetto (come immagino) lo riprende fedelmente non mi sembra una lettura adattissima a un pubblico meno che adolescente visti i molti elementi raccapriccianti che lo caratterizzano. La verve ironica di Gaiman emerge comunque in più parti, dando origine a dei contrappunti di divertente ironia.
Le immagini di Craig Russell sono stupende. La sua matita è essenziale ma efficacissima, non senza qualche tratteggio virtuosistico in alcuni punti. I suoi personaggi hanno delle posture, delle espressioni e dei movimenti perfetti, a testimonianza di un ricorso a fotografie che non ha tolto affatto naturalezza all’insieme (anzi, esattamente il contrario). Craig Russell ha evidentemente anche supervisionato la grafica e l’impaginazione del volume, visto che il fumetto inizia ancor prima della sua prima tavola “ufficiale”.
Riusciti anche i colori realizzati da Lovern Kindzierski, pur se in alcuni punti il texture scelto per (ad esempio) la carta da parati contrasta un po’ con i tratteggi che il disegnatore aveva adottato per dare volume agli interni.
Proprio un bel volumetto, insomma, e proprio il forte rimando al testo originario porta a un tempo di lettura più che dignitoso.

4 commenti:

  1. Ho accompagnato Paul Craig Russell e Neil Gaiman all'inizio dell'anno a vedere il nuovo mall di City Life qui nella ex capitale morale ( " great ! potremmo provare il remake del nostro numero 50 di Sandman ed ambientarlo qui dopo un armageddon ..." ) e abbiamo ricordato come Coraline sia in realtà un refuso per Caroline ( " la tastiera consiglia la mia zucca " ). Considerato che sei un fan, ti confido che il dinamico duo è al lavoro su una storia di Aubrey Beardsley che viaggia attraverso le dimensioni e disegna un centro commerciale " alla fine dei mondi ", ma impazzisce quando crede di essere la reincarnazione di Katsushika Hokusai e per curarsi apre un varco dimensionale che lo scarica tra i surfisti dei sixties. B/n formato comic book. Miniserie di quattro. Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per intanto sto finendo "Buona Apocalisse a tutti!", che Gaiman (che ho conosciuto personalmente quando ero tra i collaboratori del festival SciencePlusFiction) scrisse insieme a Terry Pratchett. Grandioso!

      Elimina
  2. Non sapevo esistesse la graphic novel. Il romanzo mi era piaciuto molto, ancor più però il film che ne avevano tratto, con quegli inquietanti pupazzetti in stop motion :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Incuriosito dalla lettura ho buttato un'occhiata anche al film (ma sei sicuro che fossein stop motion?) e dalle immagini che ho visto era assai inquietante, in effetti...
      Un mio amico voleva regalare il romanzo alla figlia di amici ma poi ha desistito vedendo le illustrazioni coi bottoni sugli occhi. Gaiman dice che ai bambini piacciono, perché così sono più facili da disegnare...

      Elimina