martedì 23 febbraio 2021

La Tomba di Batman volume 2

Visto che la prima metà di questa miniserie di dodici mi era piaciucchiata senza entusiasmarmi non mi sono proprio precipitato a leggerne la conclusione. Ma in definitiva devo dire che ne è valsa la pena.

Warren Ellis ha architettato un’indagine basata su una serie di scatole cinese. Aveva sicuramente un’idea ben chiara di dove andare a parare, inanellando però nel cammino vari tasselli del mosaico, personaggi ed elementi che porteranno alla conclusione senza avere la grande incidenza che avrebbero potuto avere (altri sceneggiatori o lo stesso Ellis ci avrebbero potuto costruire intere miniserie sopra). In sostanza quello che dovrà fare Batman è affrontare un suo doppio speculare, un caso clinico (ma non lo è anche Bruce Wayne?) che a seguito di un trauma vuole distruggere ogni concetto di legge a Gotham, e che è alla base dell’Esercito del Disprezzo.

La scrittura di Ellis si muove tra decostruzione del mito di Batman e sua celebrazione, con inserti ironici efficaci perché ben calibrati e non invasivi. Alla fine la tomba del titolo assume una rilevanza non solo simbolica, in un finale ad effetto che forse sancisce il fatto che questa miniserie si è svolta in un universo alternativo: in effetti questa Gotham e le risorse di Bruce Wayne mi sembravano un po’ troppo hi-tech, anche se non conosco lo stato attuale della serie regolare e forse i bat-segugi esistevano già.

Questi ultimi sei capitoli sono stati disegnati in toto da Bryan Hitch che si è inchiostrato da solo. Le sue tavole sono spettacolari, pur con le ipertrofie che gli sono proprie e il ricorso a inquadrature già sperimentate altrove. Però alcuni dettagli degli sfondi o la resa di certi elementi lasciano un po’ perplessi… la gestione delle tavole è ottima e il lettore sa sempre dove guardare anche nelle scene più esplosive e affollate (né c’è il rischio di perdere di vista i personaggi principali), però certe anatomie di secondo piano sembrano un po’ tirate via, così come i palazzi o i costumi non sempre trasmettono il senso del materiale di cui sono fatti. Considerando la dedizione e la perizia di Hitch, oltre che il desolante panorama dei disegnatori contemporanei di comic book, mi rendo conto che è ridicolo lamentarsi di queste quisquilie, che però in altri suoi lavori non si notavano.

Probabilmente La Tomba di Batman non sarà ricordato come uno dei lavori migliori di Ellis o Hitch, ma è sicuramente un prodotto valido.

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