Superato il giro di boa gli
accenni di satira di costume che avevano caratterizzato i primi episodi sono scomparsi in favore di una storia più lineare senza sovrastrutture.
Federica deve fare da galoppina per il “fidanzato” Lauro la cui segretaria è
andata in ferie senza consegnare un documento importante da far tradurre. La
protagonista cerca di ottenere la traduzione in tempo ricorrendo alle sue doti
ma il dottor John è inamovibile. Per fortuna riesce a stabilire un contatto con
una sua collaboratrice da cui otterrà quanto richiesto e ovviamente anche di
più. Insieme irretiranno anche il bel nuovo cameriere del locale in cui
andranno a cena.
Nonostante la matrice letteraria a opera di Federica Tommasi (che porta inevitabilmente a un’abbondanza di didascalie), Enrico Martini è stato in grado di imbastire una narrazione vivace e accattivante. I disegni di Francesca Gatto sono però ancora molto acerbi. Beninteso, io apprezzo molto di più il suo stile realistico rispetto a quello caricaturale degli ultimi episodi, ma delle anatomie più sicure e una maggiore espressività avrebbero reso esilaranti certe scene. Ciò non toglie che magari abbia del talento in attesa di essere affinato, ma già la copertina di Elena “Selenike” Nastasi (qui nemmeno al suo top) è a un atro livello.
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