lunedì 13 ottobre 2014

Il Morto 16: Il Germe della Follia



Dopo il felice exploit dell’ultimo numero Il Morto si concede un episodio dal carattere interlocutorio, tanto più che Il Germe della Follia è solo la prima parte di una storia che finirà sul prossimo numero.
Peg trova fortuitamente lavoro come fattorino e magazziniere presso una casa editrice. Il viaggio nell’Italietta che ogni due mesi ci fa fare la testata prevede stavolta una ricognizione sulle modalità di assunzione nelle medie realtà imprenditoriali, i maneggi e le ruberie che vi avvengono e soprattutto (tema portante dell’episodio) la collusione tra case farmaceutiche e medici senza scrupoli.
Mentre il protagonista difende se stesso e le sue amiche ritrovate dagli assalti di malintenzionati, il laido dottor Marchi prescrive un nuovo farmaco non sperimentato dopo essere stato corrotto con una crociera dalla casa farmaceutica che lo produce. Per funzionare, il Kappa C8 funziona: le quattro persone di età diversa che lo assumono non sentono più mal di testa, ronzii o stress. C’è solo uno spiacevole effetto collaterale: gli istinti omicidi che colgono chi inghiotte le pastiglie, di cui non rimane poi traccia nella loro memoria.
Come di consueto Il Germe della Follia è una storia cinica, coinvolgente e (questa l’impressione che mi ha dato) ben documentata. È però programmaticamente solo l’antipasto di quello che avverrà nel prossimo numero, e difatti Peg si vede poco – e ancor meno il suo alter ego mascherato. C’è forse una certa frammentarietà nell’avvicendarsi delle singole sequenze che coinvolgono le ignare cavie umane, ma è inevitabile data la natura introduttiva dell’episodio.
Oltre all’efficacia con cui come sempre Ruvo Giovacca dipinge la realtà italiana, ho apprezzato anche la costruzione di una continuity (tornano le ragazze lesbiche aiutate dal Morto nel numero 13), cosa che dona un certo senso di familiarità alla serie come d’altra parte anche l’ambientazione italiana.
Dal punto di vista grafico Stefano Scagni (chinato da Angelo Scariolo) fa un lavoro dignitoso ma a tratti discontinuo, principalmente nei campi lunghi dove le sue figure sono abbozzate e un po’ tirate via. La sua preferenza per uno stile un po’ grottesco non sempre si amalgama bene con l’atmosfera della storia. Comunque lode a Menhir Edizioni che permette a questi talenti (perché le doti ci sono e si vedono) di lavorare e farsi le ossa.
Anche l’episodio di H. W. Grungle in appendice mi è sembrato un po’ sotto tono.
Da questo numero Il Morto costa 3 euro, assolutamente giustificati.

3 commenti:

  1. Ho letto qualche giorno fa il primo numero, niente male, peccato che dalle mie parti Il Morto sia introvabile, per i prossimi numeri mi affiderò alle fiere e simili...

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  2. Non mi ha mai del tutto conquistato, l'ho capito.

    Moz-

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  3. Anch'io sono riuscito a trovare solo il primmo numero, in edicola. E solo mesi dopo, in occasione di una nuova tiratura in ristampa. L'idea era carina ma non potendo approfondire... Piuttosto non ho mai capito il perché di una distribuzione tanto disastrosa (sembra che in pochi abbiano tutti i numeri) o il perché non passare anche in fumetteria (a parte 3 in tutta Italia!!!)

    Peccato. Magari mi piaceva, chissà.

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