lunedì 16 maggio 2016

Morire in Piedi

Non ricordavo nemmeno di averlo ordinato, e francamente non ricordo perché lo avevo ordinato. Comunque, eccolo qua.
Morire in Piedi è una raccolta di sei racconti di Adrian Tomine, in cui l’autore dà prova della sua versatilità e della sua consumata abilità nel gestire lo specifico del fumetto. Se si fosse premurato di inventarsi delle storie degne di questo nome sarebbe stato perfetto.
Purtroppo Morire in Piedi spara la sua cartuccia di gran lunga migliore all’inizio e gli altri cinque fumetti ne risultano inevitabilmente sminuiti. Breve storia della forma d’arte nota come “Ortiscultura” è la divertente vicenda di un giardiniere che cerca di fare il colpo della sua vita con la teorizzazione, la realizzazione e ovviamente la promozione dell’“Ortiscultura”, una forma d’arte che coniuga scultura a botanica. Forse Tomine non conosce il lavoro di Giuseppe Penone, ma comunque qui la sostanza è un po’ diversa: le sculture hanno il bisogno di essere periodicamente curate, così Harold si assicura il lavoro di giardiniere sul lungo termine! Nonostante la frustrazione del protagonista sia tangibile e la sua vita alquanto miserevole, la storia è come dicevo sopra molto divertente anche perché Tomine l’ha realizzata come se fosse una raccolta di strisce quotidiane con le relative tavole domenicali (un appassionato di fumetti non può che apprezzare a prescindere). Al termine di ognuno di questi blocchi minimi deve quindi esserci una battuta, e Tomine non sbaglia un colpo. Eccellente, poi, la naturalezza e l’efficacia con cui riesce a rendere tangibile con pochi tocchi lo scorrere del tempo di questa vicenda.
Seguono:
Amber Sweet, un buon soggetto di partenza che avrebbe meritato di essere sviluppato laddove invece Tomine lo fa finire (il dramma di una studentessa troppo somigliante a una pornostar);
Forza Gufi, un viaggio nelle miserie umane di chi vive di espedienti «fuori dai radar» (stile Vincent Gallo, fratelli Cohen, ecc,), ottima lettura se non fosse che finisce con una trovata da barzelletta che è già stata sfruttata altrove, ad esempio in un episodio dei Simpsons;
Tradotto dal giapponese:, un racconto illustrato e non un fumetto;
Morire in piedi, originale storia di una ragazzina problematica che vuole fare la comica e del rapporto con suo padre: anche qui i dettagli per rappresentare lo scorrere del tempo dimostrano la grande maestria di Tomine, ma alla fine la vicenda è un po’ inconcludente e anche faticosa da leggere (non so se il formato originale fosse più grande, ma la griglia di venti vignette per tavola è un po’ ostica) – il monologo del comico di colore è divertentissimo, comunque;
Intrusi, una specie di noir anch’esso pericolosamente in bilico verso il racconto illustrato, difetto comune ad Amber Sweet.
Graficamente Adrian Tomine è fenomenale e riesce a raccontare e a esprimere i sentimenti (e persino le malattie) dei personaggi con i proverbiali due segnetti; queste “storie” non sono però indirizzate a chi cerca una soddisfazione intellettuale nel vedere raccontare e sviluppare un intreccio originale, ma piaceranno a chi ama le descrizioni degli struggimenti dei personaggi e le digressioni sull’animo umano.
L’edizione Lizard è un bel cartonato stampato su ottima carta uso mano ad alta grammatura e sicuramente vale i suoi 19 euro. Anche se siamo in epoca di internet e ci vuole un niente a reperire le informazioni, io avrei gradito qualche nota del traduttore che spiegasse cosa sono i «Chia pet», gli «extended stay America» e chi diavolo è John Boehner.

13 commenti:

  1. Joel ed Ethan Coen. Senza acca. No preocupe: Joel mi dice da anni che sbagliano anche amerindi. Tutta colpa dei fratelli Cohen : Leo il cantautore e Mickey il poco di buono.
    Siccome ti scopro fan di quei due galli a cui dobbiamo Arizona jr ed il Grande Lebowski, ti rivelo in anteprima che il vecchio amico ed ex allievo Tomtom Tomine - i suoi amici e mentori Dave Lapham e Charles Burns dicono x celia che Adrian si perderebbe nel suo studio senza una bussola - sta lavorando ad un graphic novel chiamato la Sindrome di Jo-El in cui si racconta di un padre spaventato dalla paternità - non tutti sono a caccia di bimbi come il Cage e la Hunter dei Coen - che finge una apocalisse per allontare il suo bimbo.
    Dovrebbe uscire x la Vertigo DC Comics.

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    1. E Sasha Cohen dove lo metti? (ti prego di non essere volgare)

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  2. Sai che mi hai incuriosito?

    Al di là del fatto che manco ti ricordi cosa hai ordinato, ma lo paghi lo stesso.
    Questo mi rammenta una cosa accadutami tanti anni fa che coinvolgeva un episodio di Blackhawk ambientato in Italia. Magari lo racconterò.

    La "Ortiscultura" invece mi rammenta una canzone della mia infanzia, di una combo latinoamericana che si chiamava "Los Tres Caballeros", ma si sciolse troppo presto.
    Si tratta di "El Nuevo Horticultor", facciata B del " Tango del Ciclista" edito nel 1967 dalla Paperon Records. Refrain:

    "El Nuevo Horticultor, estaba un sonador
    El Nuevo Horticultor, estaba un sonador

    El Hortofruticultooor !!"

    Senza contare il "Verde Equipollente", sempre con Paperone.

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    1. Sono parzialmente giustificato dal fatto che in origine era stato presentato col titolo originale "Killing and Dying" - ma pure così non me lo ricordavo.
      Tieni presente che io mi rifornisco da due fumetterie, di cui una più grande e teoricamente meglio fornita da troppo tempo non mi fa arrivare materiale o più probabilmente vende le copie che io avevo prenotato ad altri (aspetto ancora i due integrali di Yoko Tsuno e Immaginario Sexy 2, per dire). Questo l'ho preso dall'altra fumetteria e pur di avere qualcosa l'ho preso anche se non mi ricordavo di averlo ordinato.

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    2. Ah, gli integrali di Yoko Tsuno, mio primo amore sul Mera, piacerebbero anche a me.
      Meno male che qui a Lucca fumetterie non ce c'è più.
      Nelle catacombe ormai ci sono solo Mattatoi dei maestri della notte di Dampyr.

      "Killing and Dying": peggior titolo del secolo, sicuro.
      "Killing and (of course) dying".

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    3. Penso sia un gioco di parole relativo alla storia della comica.

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  3. Sono volgare sempre e comunque nel senso che sono abbarbicato tenacemente al mio essere sempre l'uomo della folla di un racconto di Poe, se questi fosse trasparente come certe fettine di cotto nella refezione scolastica. Non ho avuto accesso alle scuole alte e l'urgenza intellettuale di ridurre la umana esperienza ad una serie di coordinate cartesiane mi guida infallibilmente nelle mie incursioni nei centri commerciali e nei fast food piuttosto che nelle biblioteche e nei musei.
    Mi nutro quindi dello humus ( da cui naturalmente il termine umile ) che è possibile usmare laddove è occasione di dialogo tra due pingui signore dalla chioma improbabile anche lo sconto presunto su certe felpe dai colori chiassosi che infliggeranno a consorti annoiati e perplessi.
    Là mi troverai sempre.

    Sasha era la pecora nera della famiglia Cohen, come immagino saprai.
    Ha sempre voluto fare l'attore da quando ha seguito Leo ad una convention dei sosia di Al Pacino. Anche Pacino ha partecipato ed è arrivato terzo. Una cosa del genere è successa anche a Chaplin. Mickey avrebbe voluto che Sasha lo aiutasse nel suo biz dopo che Leo aveva detto che First We Take Manhattan than We Take Berlin non era un consiglio. Non ti dico quanto Leo ha rischiato di fimire nello humus del giardino dei Cohen. Sasha comunque aveva ragione nel persegure il suo sogno e il mio Gola Profonda a Cinelandia mi dice che sarà nel prossimo film dei Coen. Senza acca.

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    1. puoi togliere l'uomo dalla borgata, ma non la borgata dall'uomo (citazione da La Macchinazione visto iersera)

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    2. "fettine di cotto nella refezione scolastica."

      No refezione: R.E.F.E.Z.I.O.N.E
      Riportiamoci su uno degli autori preferiti di Luca. :D

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    3. Anche a Scozz piace il blog di Luca. Ne parlavo ieri sera con il papà di Suor Dentona. Filo ha in mente di dedicare un graphic novel al papà di Vecchio Frac. La sua idea è di disegnare Mimmo Modugno come fosse un terrestre verde x le infauste condiz del pianeta tra qualche tempo. MM sperimenta la fotosintesi clorofilliana mentre si preoccupava per il suo allievo prediletto Lukas che è un ritornante che cerca di ritornare , appunto, nella antica terra di Zon, sorta di Eden in cui donne sexy dal sorriso di castoro sono sacerdotesse del culto di Gastone , non nel senso del papero, il Primo tra i Caduti , brillo sotto la luce di un lampione mentre cercava una moneta persa altrove.
      Adieu adieu adieu adieu / addio al mondo
      ai ricordi del passato / ad un sogno mai sognato / ad un’attimo d’amore / che mai più ritornerà.

      Non vedo l'ora di leggerlo.

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  4. Quindi Ranieri funziona nel ruolo del Pierpa nazionale ? Ero curioso al riguardo e lo sono ancora. Non ho visto quello di Ferrara con Defoe, ma ricordo di esser rimasto impressionato dal fatto che lo chassis del muso di Green Goblin era tale e quale a quello che ha donato il termine Palazzo alle masse. Farò in modo di vederlo prima o poi.

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    1. Forse avrebbe dovuto buttare giù qualche chilo per essere proprio perfetto, ma anche così funziona benissimo.

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