lunedì 2 gennaio 2017

Intervista a Tuono Pettinato

Tuono Pettinato, al secolo Andrea Paggiaro, a soli 40 anni ha già raggiunto importanti traguardi. Attivo professionalmente nel mondo dell’illustrazione dal 2005 (dopo esperienze nell’autoproduzione) già nel 2014 viene premiato come Miglior Autore Unico a Lucca Comics.
Disegnatore molto personale ma versatile, ha prestato indifferentemente la sua opera a libri per l’infanzia, fumetti underground, biografie di scienziati e rockstar e altri progetti ancora più personali come il recente L’Odiario.
Nella sua vasta produzione spicca la serie di omaggi Fumettisti Ragguardevoli, con cui ripercorre su Linus le vite e le opere dei principali fumettisti che hanno reso grande la rivista.

Luca Lorenzon (LL): Ultimo giorno di Lucca, finalmente. Quest’anno cos’hai presentato alla fiera?

Tuono Pettinato (TP): Quest’anno mi divido tra Grzzzetic e Rizzoli Lizard. Per quest’ultima insieme a Dario Moccia abbiamo fatto la biografia di Freddie Mercury mescolando i nostri ricordi da nerd con una biografia più concreta e realistica. Il libro è andato esaurito ieri.

LL: Complimenti. Si può dire di quant’era la tiratura?

TP: Non lo so di preciso ma credo 800 copie.

LL: Ed è già andata tutta esaurita?!

TP: Sì, è andato molto bene e siamo molto contenti. Senza più copie da dedicare oggi allo stand giocheremo a tressette!
Per Grzzzetic invece ho portato L’Odiario che è un diario improbabile di me che da personaggio più buono del mondo dei fumetti divento cattivissimo, era un percorso che i miei compari avevano già intravisto!

LL: Quindi il protagonista sei tu?

TP: Sì, proprio io, fumettista costretto per anni a disegnare pupazzetti allegri e teneri e le cose edulcorate per bimbi. Poi a un certo punto la misura è colma e divento uno spietato supercattivo internazionale.

LL: Interessante. Tra l’altro sfogliando il volume anche qua noto una qualche radice nel fumetto umoristico franco-belga. C’è questa morbidezza del tratto che è semplice ma sempre modulato, elegante. O forse è solo una mia impressione?

TP: In realtà i miei primi riferimenti, le mie prime letture (oltre ai Peanuts) sono stati gli albetti della Mondadori di umorismo puro che negli anni ’70 raccoglievano Il Mago Wiz, B. C. e tutti questi personaggi che potremmo definire “stondati” però con un contenuto un po’ storto.

LL: Ci riassumi brevemente la tua carriera?

TP: Ho cominciato con delle pubblicazioni spillate fotocopiate malissimo nelle quali dicevo che andava bene disegnare male se avevi delle idee buone. Ho avuto la fortuna di conoscere Ratigher e in seguito Maicol & Mirco, il Dr. Pira e LRNZ. Assieme abbiamo fondato I Superamici e poi coi Superamici abbiamo pubblicato Hobby Comics che in seguito dal numero 1 in poi (il numero 0 era autoprodotto) è stato pubblicato da Grzzzetic fino al sesto numero.

LL: A onor del vero mi sembra che l’ultimo, quello con la copertina argentata, sia la raccolta di altri due: il 5 e il 6 messi insieme per far finire rapidamente il fumetto di LRNZ. O così mi è sembrato.

TP: Sì, esatto, erano due albi nuovi rispetto ai precedenti ma sono stati accorpati per abbinarsi e dare maggiore coerenza alla fine. Sai, noi eravamo anche un po’ dispersivi sulle tempistiche, ogni tanto tra un numero e l’altro c’era un numero e mezzo: l’1 ½, il 2 ½…

LL: Come quello dedicato ai Ronfi!

TP: Esatto, poi ce n’era uno fatto espressamente per BilBolBul che era una storia a bivi e ci ha divertito tantissimo.

LL: Questo mi manca: di cosa si trattava?

TP: Era un albo di un BilBolBul di anni fa in cui noi facevamo una mostra.

LL: Intendi che era “a bivi” come un librogame?

TP: Sì, esatto, però con BilBolBul e i personaggi di Antonio Rubino. Nella mia parte della storia comparivano i Futuristi, che facevano a botte tra di loro!

LL: Anche qui si nota la tua tendenza al biopic, hai fatto molte biografie e tra l’altro spazi molto: Kurt Cobain ma anche altre star del rock. E poi dalle star del rock alle star della Fisica ma anche alle star del fumetto con la tua rubrica su Linus. A proposito: la serie di ritratti su Linus continua? Mi sembra che sia da un po’ che non si vedono le tue biografie.

TP: Io avevo queste due pagine mensili su Linus e anche una striscia settimanale su Internazionale e abbiamo deciso di bloccare il progetto un po’ per ragioni redazionali (un nuovo Direttore porta inevitabilmente a cambiare certe cose) e un po’ perché la serie era arrivata a un punto di chiusura: gli autori di fumetti da omaggiare erano quelli, non si potevano inventarne altri! E poi si trattava di minibiografie di autori che erano comparsi su Linus e le avevamo fatte nell’ottica del cinquantenario della rivista.
Adesso cerco di ritagliarmi tempo per fare storie lunghe, ci sono già delle cose che ho consegnato a Rizzoli.

LL: In effetti uno dei tuoi pregi è che sei uno che produce molto, al di là della qualità elevata del disegno (e poi fai anche il lettering a mano che per me che sono un dinosauro è una grande cosa). Hai accennato a questi progetti futuri: puoi approfondire?

TP: Diciamo che tendenzialmente ho proposto un sacco di roba a molti editori e bisogna capire quali progetti verranno approvati. In generale il filone delle biografie immagino che avrà sempre il suo pubblico (e a me piace farle).
In questa fase vorrei provare a fare qualcosa che sia più di finzione e cominciare in qualche modo a distinguere tra delle storie che posso fare da solo col mio segno e storie che invece hanno bisogno di un altro segno, di un altro disegnatore e che quindi mi limiterei a scrivere in base allo stile di altri disegnatori che a me piacciono.

LL: Hai già qualcuno in mente, se si può dire?

TP: Beh, uno con cui abbiamo già parlato di queste cose (poi bisogna vedere se i rispettivi impegni ci permetteranno di farlo) è Francesco Guarnaccia di Mammaiuto, un mio concittadino con cui spero un giorno di riuscire a fare qualcosa.

5 commenti:

  1. Ho letto Garibaldi, di Tuono.
    Mi interessa L'Odiario, mi pare un bel viaggio verso la cattiveria (fumettosa).
    Intervista interessante, thanks!

    Moz-

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  2. Nel sogno è bonaccia. Il vascello di Guernaccia ha qualcosa del gheriglio di noce. Un cervello plastico. Guernaccia è aggrappato come un naufrago, ma è il capitano ed anche l'equipaggio. Sente lontane le sirene chiamare mamma aiuto e sa che sono le sirene e che sarebbe il caso di fare rotta per la direzione contraria, ma è dolce il naufragar in quel mare prossimo al nulla e Guarnaccia rema e nuota e nota che un altro battello è in gara con il suo. Riconosce il suo avversario ed eterno nemico Gary Baldi il Rosso. Nuota + veloce che può, ma quando arriva alla Baia del Direttore, Baldi è già lì che discute di Fisica con le rockstars che hanno fatto ciao ciao nel 2016. Si sveglia di colpo lanciando da tutte le parti i suoi rubini di peluches ed esce nel crepuscolo agitato non mescolato alla ricerca di un posto in cui possa sedersi e guardare il barman disegnare sulla schiuma dei cappuccini fumetti dal tratto " stondato".

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