domenica 11 febbraio 2018

Il Morto 31: Memoria Criptata

Continua serratissima la trama iniziata due numeri fa. Proprio riprendendo dalla fine del numero 29, un turista rinviene in Egitto la pen drive perduta e, credendo che contenga chissà quali filmati porno (!), la porta da uno specialista per accedere ai file criptati.
Peg dal canto suo è costretto dalla compagna a fare armi e bagagli dopo gli eventi del numero scorso, messo di fronte a un ultimatum con le parole «Preferisco una vita monotona e noiosa ad una pericolosa!». Nel mentre il loschissimo Aurelio Gardo viene messo al corrente che Zaxan è ancora vivo e, per quanto incredulo, decide di correre ai ripari affidandosi a un killer dalla professionalità encomiabile.
Memoria Criptata è un episodio molto articolato che segue varie trame: i segreti contenuti nei file criptati (progetti militari, altro che porno amatoriale russo) attirano l’attenzione di più organizzazioni, il killer assoldato da Gardo ha il suo bel daffare ma alla fine dimostrerà quanto sia effettivamente professionale (forse in un omaggio a Il Buono, il Brutto, il Cattivo?) e Peg deve a sua volta farsi decrittare i file che ha nella pen drive recuperata lo scorso numero. Ovviamente questi tre filoni finiranno per intrecciarsi fino a costruire un unico mosaico complesso e coerente, in cui farà un gradito ritorno un personaggio dei primi numeri, sullo sfondo della comune di artisti “Le Muse Aliene”. Anche il redivivo Zaxan farà un’apparizione alla fine, sfoggiando però un volto diverso da quello di Moggi! Forse il team della Menhir avrà preferito evitare di incorrere in noie legali ma io purtroppo non ho letto il numero 12 e quindi non so che fine avesse fatto quel personaggio: forse si sarà sottoposto a una plastica facciale.
Nonostante la complessità nel seguire le varie vicende parallele, la storia si legge con piacere e i molti personaggi che intervengono sono tutti molto ben caratterizzati, anche fisicamente. Non mancano riferimenti all’attualità sociale, e proprio a tal proposito ho riscontrato l’unico passaggio poco riuscito: il collegamento grafico dalla tavola di pagina 39 a quella di pagina 40 non “funziona” molto bene (prima il killer-mendicante è ancora coperto dai giornali, poi lo vediamo comodamente seduto sulla panchina). Forse la cosa è dovuta al tipo di lavorazione dello Studio Telloli, per cui lo stesso disegno di base può servire da elemento di più vignette.
Graficamente Piero Conforti, inchiostrato da Ivano Codina, è diventato ancora più bravo e in questo episodio è molto più espressivo e dinamico del solito. Non male la carrellata di “donnine” in cui si profonde all’inizio.
Purtroppo la periodicità rarefatta con cui esce Il Morto non permette di stare “sul pezzo” quanto una storia così serrata meriterebbe, ma a leggere l’anticipazione del prossimo numero sembra che la trama prenderà un’altra piega. Vedremo.
In appendice c’è una storia breve dell’ormai classico H. W. Grungle, scritta da Daniele Biglia e disegnata più che dignitosamente da Gioele Vimercati.

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