Una volta che Joker è di nuovo a piede libero si innesca una guerra tra lui e tal Maxie Zeus, personaggio da me mai coperto ma che evidentemente è uno dei cattivi minori di Batman. Costui ha approfittato della reclusione di Joker per fabbricare una droga ricavata dal suo gas esilarante velenoso.
Batman si trova quindi in mezzo a questa lotta tra gang con lo strano tizio silenzioso che ci si mette di traverso. A quanto pare, però, questo “nuovo” villain innominato non è tale perché avrebbe già affrontato altri supereroi dell’universo DC (ma Virago e Buckeye non li ho mai sentiti, forse se li è inventati Smith ed è tutta una retcon). Poco male, la qualità della storia non ne risente.
Quelle che mette sul piatto Kevin Smith sono una trama e delle situazioni già viste, ciò che fa la differenza sono i suoi dialoghi molto brillanti e le pennellate con cui riesce a rendere interessanti i personaggi, dando una certa malata dignità persino a Joker, il personaggio più ridicolo del mondo. E fa un buon uso di un mcguffin che inizialmente sembrava gettato lì per caso, come i mcguffin migliori. Una delle ultime scene, con una rilettura del rapporto Batman-Joker già indagato da Alan Moore in The Killing Joke, sembra essere indirizzata più che altro ai fan di lunga data, ma è godibile anche dal lettore casuale.
Quello che non va in questo fumetto sono i disegni. Che più che “non andare” sono veramente penosi.
Walt Flanagan disegna con uno stile rozzo e impreciso da dilettante assoluto e purtroppo nemmeno le chine della veterana Sandra Hope (inchiostratrice anche per Jim Lee, giusto?) possono correggere i suoi errori anatomici e prospettici. Al confronto persino il deforme Adam Kubert delle copertine sembra passabile. Oltretutto Flanagan non è nemmeno bravo a raccontare per immagini: ad esempio la sequenza in cui Deadshot si accorge dei rumori strani che introducono l’innominato villain non è per nulla sciolta come dovrebbe essere, così come il batarang (è un batarang?) che verso la fine Batman lancia sul braccio di Joker non sembra afferrarlo ma tagliarlo! Peccato.
Non ho letto la storia, ma credo che il silenzioso cattivo con i due cerchi sulla maschera sia Onomatopeia creato da Smith e Phil Hester nella loro run di inizio secolo per Green Arrow.
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