Sulle pagine di sinistra c’è un testo, sia in braille che scritto bianco su nero, mentre su quelle di destra c’è un’illustrazione in rilievo relativa a quanto scritto dirimpetto. Data la complessità dell’allestimento le pagine sono in realtà dei cartoncini piegati per rendere testi e immagini più marcati e le pagine più resistenti. L’illustrazione è ovviamente visibile anche con le giuste condizioni di luce.
Seguiamo così i pensieri del giovane (io lo immagino così) Tommaso che spiega come associa i colori alle varie sensazioni che gli risveglia il contatto con gli stimoli esterni. Il “viaggio” in sé dura molto poco, essendo le pagine solo 28. In appendice viene presentato un cifrario per tradurre le lettere dell’alfabeto fonetico in braille, ma finora i miei tentativi di impararlo si sono rivelati disastrosi, sembravo Ray Charles nella barzelletta con la grattugia, evidentemente ci vuole molto allenamento e una certa sensibilità alle dita.
Anche a causa del prezzo non certo economico (34 euro) più che come racconto o manuale io lo considero una curiosità o un libro d’artista.
Postfazione all’edizione italiana a cura di Mauro Marcantoni.
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