martedì 25 febbraio 2025

I Miniminimus

Evviva i Fumetti della Ciopi. I miniminimus sono esserini sferici un po’ animali e un po’ vegetali. Isolazionisti, molto fertili e timorosi del mare, vivono su un’isola che si fa vieppiù angusta. La parola d’ordine è miniaturizzazione: per occupare meno spazio possibile le case, gli elettrodomestici, gli utensili e persino il cibo vengono ridotti a dimensioni minuscole, a volte quasi subatomiche.

Per tradizione i maschi possono lasciarsi delle chiome arboree mentre le femmine si potano le foglie. L’inverno è deprimente per i maschi perché la natura segue il suo corso e anche le loro foglie cadono. Per ovviare al problema viene inventato un fertilizzante dagli effetti miracolosi ma anche catastrofici: ingombranti come baobab, i miniminimus che ne hanno fatto uso o ne sono venuti a contatto vengono esiliati su degli isolotti al largo. Per non morire d’inedia sono costretti a superare la loro paura atavica e affrontano il mare aperto, incappando infine in un gigantesco ponte ancora in lavorazione dove faranno la sconcertante conoscenza con degli omologhi di segno inverso: i maximaximus che vivono su un’altra isola molto più grande dove hanno sviluppato una civiltà basata sul gigantismo. I maximaximus nutrono il proposito megalomane di costruire un ponte che circondi tutta la terra e visto che l’isola dei miniminimus si trova sulla sua strada potrebbe essere l’occasione per toglierli dal loro isolamento e convivere in spazi più grandi. Le trattative non vanno a buon fine e un fortunale si abbatte sull’isola distruggendo tutto. Miniminimus e maximaximus sapranno superare le differenze di razza e di genere per ricostruire tutto e vivere insieme? La risposta viene lasciata all’immaginazione del lettore.

Scatenato e fantasioso come solo un fumetto per bambini può essere, I Miniminimus inanella trovate e situazioni divertenti una dietro l’altra. Proprio a causa della sua natura un po’ mockumentary, però, Éléonore Douspis ha privilegiato le parti raccontate (o proprio espositive con tanto di diagrammi) a quelle prettamente fumettistiche, anche se non mancano nemmeno sequenze mute. Il suo stile di disegno è pulito, poco modulato e rigoroso, appoggiandosi su un geometrico rigore quando serve. Mi ha ricordato un po’ il Massimo Mattioli per l’infanzia ma soprattutto Ratigher. Sophie Jaulmes ha contribuito alla scrittura.

2 commenti:

  1. "Un ponte che circonda tutta la terra" e quindi non arriva da nessuna parte. Però è megalomane forte.
    Sembra molto divertente, speriamo che nessuno ne mandi una copia al ministero dei trasporti, come fece quel coglione che spedì una vecchia storia di Paperone... sennò avviano subito il progetto.
    "le femmine si potano le foglie"... è cominciata negli anni '90, a me non dispiace. Prima era tutto big bush.

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    1. Non l'ho scritto, ma i ponti che costruiscono hanno la caratteristica di essere incompleti e/o di non portare da nessuna parte. Non credo che il ministro dei trasporti abbia nulla da imparare.

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