venerdì 7 giugno 2013

Fumettisti d'invenzione! - 59



Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CINEMA  (pag. 81)

GREMLINS (IDEM)
(Stati Uniti 1984, commedia horror)
Regia: Joe Dante [Joseph Dante Jr.]; sceneggiatura: Chris Columbus, con Zach Gilligan (Billy Peltzer), Hoyt Exton (Rand Peltzer), Phoebe Cates (Kate Beringer)

Per Natale Rand Peltzer regala al figlio un buffo e adorabile esserino che richiede una particolare cura e delle strette regole di mantenimento. Una volta trasgredite involontariamente queste regole, la casa dei Peltzer viene invasa dai mostriciattoli del titolo che minacciano di devastare l’intera comunità.
Il protagonista Billy Peltzer fa l’impiegato in banca senza passione nè capacità ma vorrebbe sfondare nel mondo dei fumetti (nel seguito del 1990 farà l’impiegato in una enorme ditta di New York).
Anche il regista Joe Dante si dilettava a disegnare fumetti e avrebbe voluto farne la sua professione.


Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

THE BULLETPROOF COFFIN (LA BARA ANTIPROIETTILE)
(Stati Uniti 2010, © Kane & Hine, parodia)
David Hine e Shaky Kane [Michael Coulthard] (T), Shaky Kane [Michael Coulthard] (D)

Ennesima serie metafumettistica che omaggia i bei tempi andati delle Golden e Silver Age dei comic book e i loro creatori. The Bulletproof Coffin ha il guizzo di fingere di essere un’operazione di recupero da parte della Image Comics con cui riempire i buchi della bibliografia fittizia di Hine e Kane, il che la rende almeno un po’ più originale del solito.
L’addetto agli sgomberi Steve Newman (il cui cognome cambia di episodio in episodio come l’Arzak di Moebius) ritrova in una casa un bel po’ di memorabilia pop, tra cui dei vecchi fumetti che non dovrebbero esistere, perchè apparentemente realizzati successivamente alla chiusura ufficiale delle serie. Nayman/Noman/Neuman/ecc. rimarrà invischiato in una micidiale ricerca fatta di continui rimandi e giochi di scatole cinesi, il cui fine ultimo è incontrare gli autori dei comic book per salvare il mondo.
The Bulletproof Coffin diventerebbe quindi un tentativo di portare alla luce i fumetti “perduti” che lo sceneggiatore David Hine e il disegnatore Shaky Kane avrebbero realizzato negli anni ’90 per tornare ai fasti delle loro opere degli anni ’50 e ’60. Si tratta ovviamente di versioni alternative dei veri Hine e Kane contestualizzate agli anni ’50.
Come nel caso di Watchmen e di Flex Mentallo, il fumetto vero e proprio viene accompagnato da una pseudostoria della casa editrice Golden Nugget, e anche la pagina della posta si conforma a questo andazzo. Considerati il tipo e la varietà dei suoi prodotti (e il contesto e gli anni in cui vennero pubblicati), si può pensare che con la Golden Nugget gli autori volessero omaggiare la E. C. Comics, ma il fatto che si vociferasse fosse solo un sistema della mafia per pulire denaro sporco rimanda alla storia, vera o presunta, della Charlton.
Gli Hine e Kane autori degli pseudofumetti compaiono occasionalmente nelle storie come personaggi del fumetto-nel-fumetto (già nel n° 3 sono chiamati “the Creators” e si capisce che avranno un ruolo importante nella storia).
Di sfuggita viene anche dato uno sguardo al sottobosco delle altre figure che servono a fare un comic book, come il calligrafo Jimmy “Fingers” Betancourt.
Alla prima miniserie di 6 numeri ha fatto seguito nel 2012 un’altra miniserie in sei parti dal titolo Disinterred, in cui gli ossessivi elementi metafumettistici non vengono ancora accantonati ma sono almeno riproposti in una struttura antologica più comprensibile (beh, almeno un po’...) per il lettore.

Pseudofumetti: i comic book della Golden Nugget poi acquistati dalla Big 2 Publishing all’inizio degli anni ’60, che non dovrebbero avere raggiunto la numerazione di quelli rinvenuti dal protagonista: Red Wraith Comics, Shield of Justice, Coffin Fly, Ramona, The Unforgiving Eye, Voodoo Romance, Sinister Detective, Tales from the Haunted Jazz Club, Dial Z for Zombie (solo pubblicizzato).
Il vendutissimo Z-Men: Final Meltdown venne invece scritto da Hine direttamente per la Big 2 suscitando riprovazione da parte dei suoi vecchi fan. Kane invece potrebbe essere l’uomo dietro il nom de plume Destroyovski, autore di almeno un art book erotico (altrove descritto come fumetto pornografico) che si dice commissionatogli da un eccentrico oligarca russo. Kane ha però anche lavorato a Monster Truck, A-Men e al graphic novel Strange Embrace: queste realizzazioni avrebbero dovuto essere la concretizzazione di un progetto di tornare agli antichi fasti, ma ne mandarono in stampa talmente pochi esemplari da essere diventati delle rarità di cui alcuni collezionisti dubitano addirittura l’effettiva esistenza (ma di Stramge Embrace vediamo anche una pseudopubblicità, oltre che delle vere e proprie tavole che ne fanno quindi un fumetto-nel-fumetto-nel-fumetto).
Esiste inoltre un progetto della Big 2 per un rilancio dei fumetti di Hine & Kane in previsione di un blockbuster: Legion of Dead Heroes (la firma sul primo numero lascia intendere che il disegnatore è un certo Spandax Groyne, che poi si rivela essere uno pseudonimo di tale Max Royce che realizzò The Hateful Dead, ovvero la versione Hine/Kane delle famigerate trading cards Mars Attacks a cui si ispirò Tim Burton per il film omonimo).

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag. 24)

PARANO (PARANOIA)
(Francia 1994, in (A Suivre), © Casterman/Chauzy, satira)
Jean-Christophe Chauzy

Raccolta di storie brevi che dietro un’innocente parvenza umoristica fanno della pungente satira sociale. La serie (e il volume che ne venne tratto) è stata inserita a forza nella serie Un Monde Merveilleux insieme a Béton Armé (visto anche in Italia tramite l’effimera .Zip) e La Peau de l’Ours, che oltre all’autore hanno in comune solo gli elementi di critica sociale.

Blanc-Bec in (A Suivre) 197 (1994). Jean-Christophe Chauzy
Un autore di fumetti ha appena terminato la sua ultima fatica. Vorrebbe tanto passare per progressista e farsi un vanto dell’amare la cultura africana, ma ha qualche difficoltà a conviverci...


Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

UN FUMETTO DA LEGARE
(Italia 196?, in Soldino, © Bianconi, umorismo surreale)
Alberico Motta

La penna antropomorfa Zig Zag, protagonista e deus ex machina di una breve serie, crea un suo “scarabbocchio” (sic) e lo segue passo dopo passo per farne un personaggio a fumetti, generando molti giochi metafumettistici.
La data di creazione della serie è incerta ma probabilmente è il 1961 o il 1962. Lo stesso Alberico Motta non ne è sicuro e colse l’occasione di un concorso ad hoc anche per risalire a questa informazione.

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