Mi permetto di
integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con
altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le
categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento
del testo originale.
CINEMA (pag. 81)
(Stati Uniti 1984,
commedia horror)
Regia: Joe Dante [Joseph Dante
Jr.]; sceneggiatura: Chris Columbus, con Zach Gilligan (Billy Peltzer), Hoyt Exton
(Rand Peltzer), Phoebe Cates (Kate Beringer)
Per Natale Rand
Peltzer regala al figlio un buffo e adorabile esserino che richiede una
particolare cura e delle strette regole di mantenimento. Una volta trasgredite
involontariamente queste regole, la casa dei Peltzer viene invasa dai
mostriciattoli del titolo che minacciano di devastare l’intera comunità.
Il protagonista
Billy Peltzer fa l’impiegato in banca senza passione nè capacità ma vorrebbe
sfondare nel mondo dei fumetti (nel seguito del 1990 farà l’impiegato in una
enorme ditta di New York).
Anche il regista
Joe Dante si dilettava a disegnare fumetti e avrebbe voluto farne la sua
professione.
Fuori tema:
fumettisti non
d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e
autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
(Stati Uniti 2010,
© Kane & Hine, parodia)
David Hine e Shaky Kane [Michael
Coulthard] (T), Shaky Kane [Michael Coulthard] (D)
Ennesima serie
metafumettistica che omaggia i bei tempi andati delle Golden e Silver Age dei
comic book e i loro creatori. The
Bulletproof Coffin ha il guizzo di fingere di essere un’operazione di
recupero da parte della Image Comics con cui riempire i buchi della
bibliografia fittizia di Hine e Kane, il che la rende almeno un po’ più
originale del solito.
L’addetto agli
sgomberi Steve Newman (il cui cognome cambia di episodio in episodio come l’Arzak di Moebius) ritrova in una casa un
bel po’ di memorabilia pop, tra cui dei vecchi fumetti che non dovrebbero
esistere, perchè apparentemente realizzati successivamente alla chiusura
ufficiale delle serie. Nayman/Noman/Neuman/ecc. rimarrà invischiato in una micidiale
ricerca fatta di continui rimandi e giochi di scatole cinesi, il cui fine
ultimo è incontrare gli autori dei comic book per salvare il mondo.
The Bulletproof Coffin diventerebbe
quindi un tentativo di portare alla luce i fumetti “perduti” che lo
sceneggiatore David Hine e il disegnatore Shaky Kane avrebbero realizzato negli
anni ’90 per tornare ai fasti delle loro opere degli anni ’50 e ’60. Si tratta
ovviamente di versioni alternative dei veri Hine e Kane contestualizzate agli
anni ’50.
Come nel caso di Watchmen e di Flex Mentallo,
il fumetto vero e proprio viene accompagnato da una pseudostoria della casa
editrice Golden Nugget, e anche la pagina della posta si conforma a questo
andazzo. Considerati il tipo e la varietà dei suoi prodotti (e il contesto e
gli anni in cui vennero pubblicati), si può pensare che con la Golden Nugget
gli autori volessero omaggiare la E. C. Comics, ma il fatto che si vociferasse
fosse solo un sistema della mafia per pulire denaro sporco rimanda alla storia,
vera o presunta, della Charlton.
Gli Hine e Kane
autori degli pseudofumetti compaiono occasionalmente nelle storie come
personaggi del fumetto-nel-fumetto (già nel n° 3 sono chiamati “the Creators” e
si capisce che avranno un ruolo importante nella storia).
Di sfuggita viene
anche dato uno sguardo al sottobosco delle altre figure che servono a fare un
comic book, come il calligrafo Jimmy “Fingers” Betancourt.
Alla prima
miniserie di 6 numeri ha fatto seguito nel 2012 un’altra miniserie in sei parti
dal titolo Disinterred, in cui gli
ossessivi elementi metafumettistici non vengono ancora accantonati ma sono
almeno riproposti in una struttura antologica più comprensibile (beh, almeno un
po’...) per il lettore.
Pseudofumetti: i comic book
della Golden Nugget poi acquistati dalla Big 2 Publishing all’inizio degli anni
’60, che non dovrebbero avere raggiunto la numerazione di quelli rinvenuti dal
protagonista: Red Wraith Comics, Shield of Justice, Coffin Fly, Ramona, The Unforgiving Eye, Voodoo Romance, Sinister Detective, Tales
from the Haunted Jazz Club, Dial Z
for Zombie (solo pubblicizzato).
Il vendutissimo Z-Men: Final Meltdown venne invece
scritto da Hine direttamente per la Big 2 suscitando riprovazione da parte dei
suoi vecchi fan. Kane invece potrebbe essere l’uomo dietro il nom de plume Destroyovski, autore di
almeno un art book erotico (altrove descritto come fumetto pornografico) che si
dice commissionatogli da un eccentrico oligarca russo. Kane ha però anche
lavorato a Monster Truck, A-Men e al graphic novel Strange Embrace: queste realizzazioni
avrebbero dovuto essere la concretizzazione di un progetto di tornare agli
antichi fasti, ma ne mandarono in stampa talmente pochi esemplari da essere
diventati delle rarità di cui alcuni collezionisti dubitano addirittura
l’effettiva esistenza (ma di Stramge
Embrace vediamo anche una pseudopubblicità, oltre che delle vere e proprie tavole
che ne fanno quindi un fumetto-nel-fumetto-nel-fumetto).
Esiste inoltre un
progetto della Big 2 per un rilancio dei fumetti di Hine & Kane in
previsione di un blockbuster: Legion of
Dead Heroes (la firma sul primo numero lascia intendere che il disegnatore
è un certo Spandax Groyne, che poi si rivela essere uno pseudonimo di tale Max
Royce che realizzò The Hateful Dead,
ovvero la versione Hine/Kane delle famigerate trading cards Mars Attacks a cui si ispirò Tim Burton
per il film omonimo).
CARTOONIST
COME PROTAGONISTA – GRAPHIC NOVELS E ONE SHOTS (pag.
24)
PARANO (PARANOIA)
(Francia 1994, in (A Suivre), © Casterman/Chauzy, satira)
Jean-Christophe Chauzy
Raccolta di storie
brevi che dietro un’innocente parvenza umoristica fanno della pungente satira
sociale. La serie (e il volume che ne venne tratto) è stata inserita a forza nella
serie Un Monde Merveilleux insieme a Béton Armé (visto anche in Italia
tramite l’effimera .Zip) e La Peau de
l’Ours, che oltre all’autore hanno in comune solo gli elementi di critica
sociale.
Blanc-Bec in (A
Suivre) 197 (1994). Jean-Christophe
Chauzy
Un autore di
fumetti ha appena terminato la sua ultima fatica. Vorrebbe tanto passare per
progressista e farsi un vanto dell’amare la cultura africana, ma ha qualche
difficoltà a conviverci...
Fuori tema: fumettisti
non
d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e
autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
UN FUMETTO DA LEGARE
(Italia 196?, in Soldino, © Bianconi, umorismo surreale)
Alberico Motta
La penna
antropomorfa Zig Zag, protagonista e deus ex machina di una breve serie, crea
un suo “scarabbocchio” (sic) e lo segue passo dopo passo per farne un
personaggio a fumetti, generando molti giochi metafumettistici.
La data di
creazione della serie è incerta ma probabilmente è il 1961 o il 1962. Lo stesso
Alberico Motta non ne è sicuro e colse l’occasione di un concorso ad hoc
anche per risalire a questa informazione.
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