domenica 28 giugno 2015

WOW 1

Ma la BéDé sta veramente riscontrando un grande successo in Italia o è solo un fuoco di paglia alimentato dalla corsa sfrenata alla pubblicazione degli editori nostrani? Sia come sia, anche il gruppo Gruner+Jahr ha varato una sua estemporanea collana per offrire in poco più di un mese (fine giugno-metà luglio-1 agosto) un bel malloppo di fumetti con target jeunesse.
La scaletta di questo primo numero di WOW (ripetuta praticamente invariata fino al terzo) comprende due storie lunghe e una raccolta di one-pager o storielle brevi di tre serie umoristiche. Non tutto è inedito: di Titeuf era già stata tentata un’edizione italiana mentre ChronoKids e Capitan Bicipiti si sono già visti su Il Messaggero dei Ragazzi e infatti l’episodio della prima serie con un fumettista d’invenzione l’ho preso da lì.
Senza uno straccio di editoriale che non sia la sintetica presentazione dei fumetti e qualche pubblicità, WOW si presenta come un instant book in cui infilare più materiale possibile senza la necessità di delineare una precisa linea editoriale. La qualità bassa della carta e la mole imponente delle pagine, ben 152, sembrano indicare la volontà di capitalizzare il più possibile sulla sperabile fame di lettura tipica del periodo estivo.
I due volumi completi in apertura e in chiusura della rivista sono indirizzati a un target adolescenziale. Talisman è molto ben disegnato (ma non viene specificato se il disegnatore sia Desbois o Martin) e la storia sembrerebbe essere un fantasy contemporaneo con un elemento misterioso da risolvere. Purtroppo nelle sue 46 tavole la storia procede poco o nulla ed è più quello che anticipa che quello che rivela; I Cavalieri della Civetta è un fantasy umoristico misto a fantascienza con pesanti influenze manga/videoludiche. Pur nella sua inconcludenza, gli ho preferito Talisman.
Ho notato come i prodotti per teenager siano molto più stereotipati rispetto a quelli all-age, e in estrema sintesi entrambe le storie lunghe sono riconducibili all’archetipo di Cenerentola.
Ho apprezzato di più i fumetti umoristici, poco importa per le frequenti derive pipi caca (anzi, quasi quasi ben vengano), anche se le gag di Titeuf scelte per questo primo numero non sono tra le migliori della serie, almeno da quel poco che lo conosco io. ChronoKids è la proposta che mi ha convinto di più, anche perché unisce all’umorismo una maggiore articolazione dei singoli mini-episodi di 3 o 4 tavole.
Non credo che seguirò le prossime uscite, e d’altra parte non rientro certo nel target della proposta; le serie a puntate non mi hanno catturato e tra le umoristiche non ho trovato nulla di irrinunciabile. La carta non eccelsa che ho ricordato sopra, inoltre, in alcuni punti non facilita la lettura come ad esempio nelle ultime due vignette di pagina 24.
C’è ovviamente la speranza che a fronte di un buon successo WOW diventi una testata vera e propria e che offra materiale più interessante.

16 commenti:

  1. Lo trovo comunque positivo. Speriamo che contribuisca a riaccendere un po' l'interesse dei ragazzi. Anche se non eccelsa e proposta alla "carlona", la BD comunque è un ottimo punto di (ri)partenza

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    1. Speriamo, vedremo come andrà. Gli sforzi dell'editore di WOW mi sembrano evidenti. Non vorrei però che tutta questa smania per la BéDé fosse una bolla speculativa destinata a esplodere tra poco.

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  2. Già adocchiato in edicola, l'avevo proposto a Lauretta a patto che si mettesse ordine nella sua libreria tentando di archiviare un po' di materiale vecchio. L'accordo con la mia piccola monella per ora non si è trovata e quindi per ora niente Wow. Mi sembra però che non ci stiamo perdendo tantissimo...

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    1. Chissà, magari le sarebbe piaciuto. Posso capire che non voglia fare una cernita tra i fumetti che ha già, povero angelo.

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    2. Si trattava più che altro di metter via, non di buttare... lo spazio è il peggior nemico dell'amante di fumetti. A volte poi il bastardo si alle con il Dottor Portafoglio e allora la minaccia diventa realmente seria.

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    3. Ah, ecco... mi ricordo di un tuo post in cui dicevi che le avevi negato The Garfield Show perché faceva i capricci (e pensavo di rispondere che all'eventuale processo per il tuo omicidio che l'avrebbe coinvolta io avrei testimoniato a suo favore).
      Forse l'aspetto economico è più problematico di quello spaziale per quel che riguarda i fumetti: io ne ho messi nei posti più impensabili, persino negli armadi dove tengo i vestiti!

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    4. Anche io. Comunque non le ho mai negato The Garfield Show come punizione (quello era Adventure Time), Garfield l'abbiamo abbandonato in favore di altre cose (di comune accordo) per manifesto calo di qualità. Rispetto a molte belle Collectio Disney (tipo la Black Edition, Fantomius, etc...) non ci sono paragoni.

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    5. Giusto, ricordavo male io. E in effetti The Garfield Show sta continuando la sua parabola discendente...

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  3. " Ho notato come i prodotti per teenager siano molto più stereotipati rispetto a quelli all-age ". Bravo Nelle manine giuste un concetto del genere può fruttare un saggettino di cento paginette in formato Il Morto, ma senza tutti quei disegnini.
    Mostrami un autore o coppia di autori in grado di sguinzagliare sul mondo un fumetto all age ben fatto ed io ti mostrerò un paio di talenti. ( Ben Templesmith, diari )
    Ti consiglio di recuperare, se non hai già avuto occasione di legggerli, gli albi della Play Press con le Batman ( ed ad un certo punto anche Superman ) Adventures in stile cartoon. Il capolavoro del compianto e prematuramente scomparso Mike Parobeck, ma anche Bruce Timm , Ty templeton, Rick Burchett, Mike Manley e Bret Blevins. Fumetto x tutte le età.

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    1. Ma alla fin fine è vero che i presupposti di base dei prodotti indirizzati agli adolescenti sono più limitati di quelli per un pubblico infantile, anche se cambiano ambientazioni & contorno.
      Così a occhio credo che Batman Adventures più che all-age sia middle age, ovvero puro medioevo.

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  4. Sempre che ci si intenda sul momento in cui inizia e quello in cui termina - si scende tutti, capolinea ! ordina meccanico l'autista del filobus - l'adolescenza.

    Dick Sprang sa che non dovrebbe esagerare con i peperoni prima di coricarsi, ma la carne è debole ed i peperoni son ripieni e così si gira e si rigira mentre si combatte una battaglia degna del Vasari nella sua panza ed il ns cartoonist sogna un parco con elementi presi dai quadri di De Chirico in cui i vecchietti di Lunari leggono urban fantasy sui loro tablet. Il tutto filtrato dalla matita elettronica di Ben Templesmith. Dick si sveglia di soprassalto e lancia da parte i suoi Bats e Robin di peluche e tende la manina al blocco degli appunti e sta x schizzare roba che anticiperà Dan Hipp di decenni, ma poi pensa che è tardi e che non abbia nulla che il batbicarbonato non possa addomesticare. In breve dorme siccome un infante. Peccato. Forse.

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    1. certo, ma Dick Sprang più che un uomo è un'onomatopea.

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  5. Vedi che hai la luccicanza x partorire saggi ? Cento paginette sulla predestinazione nei comics ? Nomen Omen ? Oppure potresti scrivere uno urban fantasy sul personaggio di Beniamino Fabbro del Tempio che è la reincarnaz oggi di un oscuro Mastro di Porta del medioevo e passa il tempo coprendo di disegnini criptici i muri della sua città inseguito dalla setta di Mailo Minari, sacerdote centauro del culto del Prence Valiant Il Rosso. Se azzecchi lo zeitgeist, il passo successivo è una fiction in the Sky...

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  6. Vista alla Borsa del Fumetto di via Lecco a Milano anni fa. Se non ricordo male, costicchiava.

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    1. Eh, già, costava tanto già all'epoca della sua prima uscita. Come in proporzione molti altri fumetti (ma forse perché li paragoniamo al costo dei "popolari" che fino ai primissimi '80 erano veramente bassi).
      Adesso però credo sia quasi impossibile trovarla. Mi pare che l'avessero pubblicata a puntate su Playboy, comunque. So goes life.

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