mercoledì 3 agosto 2016

Il Morto 24: Alter Ego

Commedia (?) degli equivoci nell’ultimo numero de Il Morto. In un paesino innominato il locale boss mafioso della famiglia Butera ha dei problemi nel settore della droga visto che un nuovo fornitore si sta rivelando un osso troppo duro e al tentativo di truffa di un attendente di don Vito ha risposto facendo strage dei suoi uomini. Il misterioso nuovo arrivato agisce insieme alla sua complice donna, infallibile cecchino, e si intuisce dai loro dialoghi che hanno una lunga e interessante storia alle spalle che li spinge a raggranellare ingenti quantità di denaro in tempi rapidi e senza preoccuparsi della liceità dei metodi usati.
Il caso vuole che questo Dario Fazeni somigli abbastanza a Peg da indurre uno scambio di persona in più di un personaggio coinvolto, dall’ispettore Gambisi che finalmente torna a un ruolo più attivo a un tossicodipendente che è un po’ la chiave di volta di tutto l’episodio fino alle altre comparse della storia.
Il livello di serendipità è altissimo e la trama si sviluppa in un’orgia di coincidenze più che shakespeariane: il Morto verrà ospitato casualmente proprio dalla figlia della titolare della lavanderia dove avverrà il tentativo di rapina del drogato, Vito Butera si scoprirà essere proprio l’ex marito della signora, ecc.
Si chiude comunque volentieri un occhio sulla credibilità della vicenda, visto che la trama di Alter Ego è molto articolata e frizzante. In realtà accanto a molte situazioni umoristiche (addirittura un omaggio a Nonna Abelarda!) c’è anche una vena drammatica nella delineazione della strana coppia. Marco Boselli fa il consueto buon lavoro coadiuvato alle chine da Francesco Triscari.
In appendice una bellissima storia breve scritta e disegnata da Roberto Lari: il soggetto è abbastanza originale e soprattutto toccante, i disegni iperrealisti sono un vero spettacolo.

13 commenti:

  1. Lapsus froidiano ( si scrive Froid e si legge Fruà, tanto x citare un vecchio Dyd che citava un vecchio qualcosa altro ndr ) in quel tuo tanto rivelatore
    " alla sua complice donna ". La complice uomo non è una opzione per chi è disinvolto nel proporre cose come un altissimo livello di serendipità.
    Anni di analisi - il mio ultimo terapeuta mi ha mandato una cartolina da una lamasseria da cui mi dice sta migliorando sensibilmente - mi permettono di tentare lo svisceramento - ora che ci penso è più o meno quello che provò il mio ultimo terapeuta prima che ci separassero - del tuo pensiero.
    Come tutti i Simonson , quale che sia la traslitterazione del tuo cognome ( in fondo anche Scerbanenco ha perso almeno una cappa ), sei un nordico asgardiano innamorato delle valchirie sane e prosperose e capaci di addormentare un purosangue con un ceffone come nemmeno il Bud nazionale, ed il tuo sogno è di interagire con una Nonna Abelarda ( o signora Carlomagno ) come la disegnerebbe Botero se qualcuno avesse chiesto a Bot di fare un fumetto con le sue curvy ladies. Donna fisicamente forti come il Bud nazionale, come i barbudos che si battevano con Charlot, come i ceffi a la Bluto che si contrapponevano a Popeye. No problem. Ti capisco e rispetto. Come sai io preferisco il modello Velma di Scooby Doo, ma il mondo è bello xchè eccetera.
    Almeno ora capisco perchè da tempo segui Il Deceduto. Se si cerca bene, si trova sempre un motivo. Il tuo mi piace.

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    1. A Simonson ho mollato il colpo. Forse il caldo, forse l'abisso tra le rispettive abitudini fumettistiche (stavo per scrivere "culture" ma con Simonson non c'azzecca molto).

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  2. C'azzecca in loco di ci azzecca non ti appartiene. Forse il caldo. Mi pare di capire che non hai comperato il volumetto di Ragnarok di Simonson uscito a metà luglio x i tipi della Cosmo. So goes life.

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    1. Parafrasando Aldo Giovanni e Giacomo io ormai il/la Cosmo non la metto nemmeno sul comò.

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  3. Il cosmo sul comò. Miniserie che rieccheggia -apparentemente- quella di Morrison x la Vertigo con il bimbo che vive in un mondo popolato dai suoi giocattoli. Differisce dal modello vertiginoso perchè è la storia di un comico alcolizzato che crede di essere l'ultima valchiria e vede prendere vita e danzare una sveglietta di Murano, un Titti di peluche ed un unicorno ricavato dalla stagnola che riposano sul suo comò nella cameretta di un sanatorio da qualche parte a ovest di Paperino. Testi e disegni di Walt Simonson.

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    1. Ho letto solo Morrison, Simonson e Titti. Di più non mi azzardo.

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  4. Sei un uomo saggio. Non lo era Titta Simorriso che dopo una eternità come comparsa in oscure opere vagamente scespiriane e stufo di essere al massimo il quarto alabardiere da sinistra si imbarcò su di un cargo come clandestino per vedere finalmente la fine del mondo. Nonno Abelardo - così lo chiamavano alle spalle i suoi colleghi di palcoscenico - incapperà in un naufragio nei pressi di una isoletta ex colonia di una potenza che fu adibita a carcere x picchiatelli ed irriducibili i cui figli e nipoti sono ora i signori di un grande manicomio con un cielo di stelle per tetto. Miniserie di sei. Testi di Bilotta e disegni di Sara Colaone. In b/n.

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  5. Mi rendo conto che sia difficile stabilire dove vada l'accento in Simmoriso. Problema di Bilotta, così impara. Immagino avrai pensato al Titta Di Girolamo di Servillo ne le Conseguenze dell'Amore. Io no. Non prima almeno. Sei davvero + veloce di me. Bravo.

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    1. "Guardi, Direttore, c'era un altro mazzetto di banconote, non l'avevamo visto."
      "Visto che faccio bene a fidarmi degli uomini?"

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  6. A memoria. Credo di stimarti almeno quanto stimo in tuoi fratellastri in son ( Morris e Simon ndr .
    Mi è stato detto che assomiglio a Peppe Servillo. Diciamo Peppe ad un provino per la Famiglia Addams dopo che il ruolo è andato a Chris Lloyd.
    Qualcuno deve averne parlato ai Manetti Bros perchè ho trovato nella mia buca delle lettere elettronica la proposta da parte dei fratelli pop per girare un seguito delle conseguenze. Titta riemerge e risorge in qualche modo. Mondato dall'episodio a la Durenmatt x cui la sua innamorata non si è presentata all'appuntamento, il Titta redento si chiude in una camera d'albergo e comincia a scrivere la storia di un pazzo che scappa da un manicomio inseguito da valchirie che vede solo lui e che vorrebbero sposarlo e si sa che il matrimonio è la tomba eccetera.
    Non so se accettare. Ho paura di cosa ne diranno i Servillos. I Manettis vorrebbero che cantassi , come il mio sosia, ma ho la voce di una banshee in un incubo di Dario Argento. Vedremo.

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    1. e intanto LaFirmaCangiante non ti fa un quiz sui 10 volti in cui compare anche TONI Servillo?

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  7. Coincidenze in un universo dominato dal caso. Non che io creda nel caso. Sto pensando di rispondere ai Manettis e rilanciare chiedendo loro di produrre e dirigere il mio script Alter Ego che racconta di un tizio picchiatello che è il sosia di Gio Scerbanenco e cbe gira le redazioni dei giornali e degli zines dei sixties spacciandosi x il papà di Duca Lamberti fino a che incontra nella redaz di un oscuro quotidiano del pomeriggio che esce nel crepuscolo una signora che dice di essere una infermiera radiata dall'albo x aver somministrato ad una anziana ex tenutaria di casa di tolleranza una overdose di carrube tritate. Lo Stato intollerante non aveva capito il suo gesto politico a la Livia Ussaro, ma era stato peggio nel mondo di fuori perchè le ex schiave - veneri non private della signora le davano la caccia con l'idea di farla a strisce. Penso che Peppe Servillo sarebbe perfetto nel ruolo dello Scerba.

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    1. la portata di un condotto è il volume liquido che passa in una sua sezione nell'unità di tempo (e si ottiene moltiplicando la sezione perpendicolare per la velocità che avrai del liquido).
      A regime permanente la portata è costante.

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