venerdì 13 ottobre 2017

Historica Biografie 6: Lutero

Ecco un altro sceneggiatore che sa scrivere bene fumetti storici. Stavolta è sotto i riflettori il padre inconsapevole del Protestantesimo, che abbandona da giovane una promettente carriera di avvocato per farsi monaco, rispettando un voto che aveva fatto a Sant’Anna per averlo salvato da un temporale (!) ma che in realtà è una scelta motivata dalla sua profonda spiritualità, come ci viene mostrato durante i suoi morigerati anni di studio.
Olivier Jouvray scrive in maniera fluida e piacevole, senza che la narrazione risulti frammentaria e senza nemmeno rallentare il ritmo per spiegare meglio certi concetti al lettore. Anzi, certe sequenze come la scansione alternata della fuga di Lutero e della dichiarazione della sua condanna a pagina 40 sono molto coinvolgenti. Grazie a uno stile che unisce essenzialità a chiarezza, lo sceneggiatore è riuscito a rendere perfettamente comprensibili anche i dibattiti di materia teologica, che di per sé non sono un argomento facile. È inoltre molto bravo a usare il fraseggio tra le didascalie e i dialoghi e alla fine, quando inevitabilmente il fumetto deve prendere la rincorsa per riassumere gli ultimi anni di vita di Lutero in sole 7 pagine, non si è avvertito quel senso di fretta che spesso si percepisce  in queste situazioni.
La parte grafica non è all’altezza di quella scritta, pur essendo comunque dignitosa. L’impressione che mi hanno dato i disegni di Filippo Cenni è quella di trovarmi davanti a un disegnatore giovane che ha sicuramente delle potenzialità ma che è ancora incerto e acerbo. Le sue figure sono spesso solo sbozzate e un po’ imprecise (mancano le unghie delle mani, sin dalla copertina), tradendo forse una preferenza per uno stile espressionista che però mal si sarebbe adattato a un fumetto storico. Non è di certo d’aiuto il fatto che Cenni abbia realizzato solo le matite senza inchiostrarle, cosa che le avrebbe rese senz’altro più robuste. Le derive naïf dello stile di Cenni sono oltretutto ancora più evidenziate dalla calligrafica visualizzazione degli edifici, sicuramente dovuta a qualche diavoleria digitale.
Buoni i colori di Alessia Nocera, anche se l’inserimento di dettagli fotografici (vedi il fuoco a pagina 7 e le vetrate a pagina 11) mi lascia sempre perplesso, per non parlare degli effetti digitali con cui si vorrebbe fingere di aver usato l’acquerello – ma se la forma delle macchie è identica e ripetuta più volte per forza di cose il risultato sembrerà artefatto, altro che acquerello!
Matthieu Arnold fornisce un buon apparato critico per meglio capire quanto del fumetto sia frutto di speculazione e quanto sia documentato (e d’altro canto nel “making of” gli autori sembrano preoccupati principalmente di giustificarsi con gli esperti in merito alla veridicità degli argomenti affrontati e della selezione che hanno dovuto operare tra le tante vicende della ricchissima vita di Lutero).

POSTILLA
Proprio oggi l’edicolante ha sottolineato come siano fatti bene questi volumi e io non ho voluto ribattere che bisognerebbe prima tirarli fuori dal cellophan per sincerarsi che non contengano magagne: dopotutto con Historica e Historica Biografie non ho mai avuto esperienze come sedicesimi invertiti o pagine bianche.
Bene, una volta aperto il volume mi sono accorto che la mia copia è stampata al contrario! Cioè la copertina è invertita rispetto alle pagine. Ben lungi da me richiederne un’altra: il fumetto e i testi ci sono tutti, e chissà quanto ci vorrà per farmene avere una copia normale. E poi hai visto mai che diventi una rarità.

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