mercoledì 10 aprile 2019

Historica 78: La Grande Guerra - Verdun

È uscito in ritardo, questo settantottesimo numero di Historica (come testimoniato dalle due copie invendute del precedente ancora da dare in resa venerdì scorso), e ci ho messo un po’ per finire di leggerlo visto l’argomento non proprio entusiasmante. Ancora la Prima Guerra Mondiale, nonostante le celebrazioni avrebbero dovuto di logica finire nel 2018…
Verdun è comunque un fumetto di guerra un po’ particolare, che non si concentra solo sugli scontri a fuoco. Nel primo capitolo, Prima della tempesta, assistiamo a una sorta di “dietro le quinte” della carneficina che falcidierà soldati francesi per quasi un anno. I generali rifiutano di capire, anche posti di fronte all’evidenza, che la difesa di Verdun non è praticabile e costerà un immane tributo di vite umane. Lo sceneggiatore Jean-Yves Le Naour si limita a mettere in scena eventi realmente accaduti, con tanto di commento metanarrativo del colonnello Serrigny sul fatto che in futuro gli storici non leggeranno il suo diario, e in effetti senza un vero protagonista che faccia da catalizzatore questo primo episodio non è molto accattivante.
Col secondo, L’agonia del Forte di Vaux, le cose migliorano: stavolta c’è un protagonista, il comandante Raynal che si offre volontario per presidiare la postazione del titolo cercando di arginare l’inarrestabile avanzata tedesca. Le Naour si profonde in dettagli molto realistici sulla misera vita quotidiana dei soldati, che evocano con efficacia il clima di disperazione imperante; inoltre si impegna a usare con consapevolezza le possibilità che offre il fumetto, come la costruzione di senso dal confronto tra due vignette con la stessa inquadratura ma differenti per alcuni particolari (vedi la “presentazione” del cane e le molte sequenze di comunicazione con la lanterna). Ma in definitiva la vicenda non si eleva dallo stereotipo della storia di guerra.
L’ultimo volume qui raccolto, I fucilati di Fleury, è il più originale: non parla di combattimenti o difese di fortezze ma della lotta di una vedova per riabilitare il nome del marito, fucilato senza processo per presunto abbandono del posto. Peccato che nell’introduzione Sergio Brancato sveli in dettaglio come va a finire la vicenda – che pur essendo storicamente documentata potrebbe non essere conosciuta da tutti i lettori. Purtroppo la retorica ruba molto spazio all’originalità di partenza del soggetto.
Il comparto grafico è diviso tra Marko (al secolo Marc Armspach, layout), Iñaki Holgado (realizzazione finale) e Sébastien Bouët (colori). La lunga frequentazione del secondo con l’animazione emerge da alcune deformazioni caricaturali decisamente fuori luogo in un fumetto del genere. Va segnalato però che sin dal secondo episodio il suo tratto si fa più leggero ed elegante. Lodevoli i colori, per nulla coprenti o “effettati” come quelli di molti altri colleghi di Bouët.
Come evidente dai riassunti, Verdun è una serie di one shot senza personaggi fissi, anche se forse lo sfigurato Auguste de I fucilati di Fleury faceva già capolino ne L’agonia del Forte di Vaux. Stando così le cose, è probabile che il progetto continui indefinitamente in Francia finché avrà il favore del pubblico. Pur avendo qualche punto di interesse in più rispetto ad altri fumetti di guerra, la serie è indirizzata principalmente agli amanti del genere e difficilmente entusiasmerà gli altri, me compreso.

3 commenti:

  1. Ciao sono una tua nuova follower molto carino questo spazio :-)
    Ho letto anche io qualche fumetto di questa collana e sno veramente stupendi

    Se ti va di passare da me io sono Il salotto del gatto libraio

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  2. Tra l'altro lo pubblico già la Cosmo in bonellide.

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    1. Ottimo, quindi anche altre cose pubblicate dalla Cosmo nel 16x21 potremmo vederle in Historica.

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