domenica 3 aprile 2022

Considerazione amara

Mi sono abbonato a CaseMate e l’altro giorno mi è già arrivato il primo numero. In pratica è un po’ l’erede di BoDoï, sia come grafica che come stile – e ha pure le stesse mascotte, peccato per la carta non patinata. Però non si tratta di una rivista “di” fumetti ma “sui” fumetti, cioè presenta interviste, anticipazioni, articoli, recensioni, ecc. ma nessun fumetto vero e proprio tranne le quattro tavole che vengono commentate dagli autori, e che sono più che altro una pubblicità ai volumi in uscita.

La Francia vantava delle glorie incontrastate tra le riviste “di” fumetti, anche se poi una volta toccate con mano non mi sono sempre sembrate poi così gloriose (ma erano passati anni dalla loro prima uscita): Pilote, Metal Hurlant, (A Suivre), Circus… tutte morte da tempo. È evidente che pagare una tariffa a pagina per un fumetto sia più dispendioso che pagare un articolo, o almeno credo, ma mi stupisce lo stesso che quella formula si sia esaurita anche in Francia in favore di un altro tipo di testata, che con il numero che ho ricevuto io e senza considerare gli speciali ha toccato quota 155 (diconsi centocinquantacinque) numeri. Questa è una cosa che succede in Italia, dove tutti vogliono fare i fumetti ma nessuno li legge, e infatti le uniche riviste o prozine rimaste sono Fumo di China e Scuola di Fumetto. Ma in Francia?

14 commenti:

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    1. Non è mai stata una rivista di fumetti, però :P Pensavo lo sapessi.

      Le uniche riviste-contenitore di fumetti che sopravvivono sono Le journal de Spirou e Fluide Glacial. C'è anche La revue dessinée, ma ha un altro piglio, visto che pubblica servizi giornalistici in forma di graphic journalism.

      Su L'immanquable BD, invece, che è anch'essa una rivista sui fumetti, pubblicano in ogni numero alcune storie a puntate, sempre in ottica di promozione ma integralmente, nel corso di qualche mese. L'anno scorso, per esempio, hanno proposto il nuovo Le torri di Bois-Maury e l'ultimo Jonathan, con cui Cosey ha chiuso la serie.

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    2. Certo che lo sapevo ma lo stesso la cosa mi ha fatto riflettere.
      Di riviste c'è anche il trimestrale Metal Hurlant, ma pubblica ristampe.
      A Spirou volevo abbonarmi ma non fanno abbonamenti esteri, almeno non da internet - o forse non sono riuscito a trovarli.

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    3. Abbonarti a Spirou puoi farlo, anche se non dal sito ufficiale. Ho un conoscente francese che vive in Italia e lo ha sottoscritto per il figlio piccolo perché mantenga viva la lingua.

      https://abo.spirou.com/

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    4. Mi sembra di essere arrivato proprio lì, però mi sono stupito che non ci fossero differenze tra la Francia e l'estero.

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  2. Oltre a Fumo e Scuola, citerei Fumetto dell'Anafi, che, seppur con soli 4 numeri all'anno, esce ininterrottamente dal 1970! A Lucca ho preso l'ultimo numero, dove c'è un servizio su Uderzo di ben 25 pagine. Segnalo anche due pagine, in cui Loris Cantarelli e Franco Spiritelli riassumono la storia di Fumo di china.

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    1. Fumetto è un caso un po' particolare, una cosa da iniziati. Ma certo, anche quella entra nel computo, tanto più che sottolinea il fenomeno che ho indicato.

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  3. Stando a un'interessantissimo (barbosissimo) dibattito svoltosi a Collezionando tra operatori del settore (Tunuè, Feltrinelli ecc.), il futuro è in libreria, e le edicole son cose sorpassate, figuriamoci le riviste. Sarà così anche in Francia il "trend", anzi sarà così da prima, visto che noi arriviamo sempre dopo.

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    1. Il futuro non è in libreria. Il futuro, semplicemente, non c'è.

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    2. Evviva, non mi capita spesso di trovare qualcuno più pessimista di me.

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    3. Era una considerazione escatologica: il futuro, semplicemente, non esiste ancora e quindi non c'è.
      Il futuro del fumetto, invece, è più roseo che mai come tutti possono vedere.
      E comunque mi pare logico che case editrici che lavorano in libreria dicano che il futuro è là, in barba a una Bugs Comics che riesce a tenere attivo un bonellide!

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    4. Lo scopo della "barbosissima" era proprio quello: all'esterno del tavolo: Tunué e Feltrinelli, all'interno: Bonelli e Bugs. Se ti interessa, è tutto registrato sul canale Twitch "PaguriLive".

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  4. In Italia, le riviste DI fumetti sono morte, ma è ancora viva l'idea delle stesse. Ho sentito diversi autori rimpiangere la possibilità di vedersi pubblicate storie brevi e, guardando agli ultimi due decenni, vedo diversi tentativi di fare riviste. In questo momento, ad esempio, è in preparazione il primo numero della versione italiana de La revue dessinée.

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    1. Chi vivrà... D'altro canto questo delle riviste antologiche è un fiume carsico che ogni tanto riaffiora anche se con forme ben diverse dal passato, vedi Leviathan Labs.

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