martedì 11 novembre 2025

Comics & Science 001/2025: The Public History Issue

Annata positiva per i fumetti di Comics & Science, dicevo. Questo fascicolo si occupa di un argomento più umanistico che scientifico, ovvero la storiografia e in particolare la divulgazione della Storia al grande pubblico. Walter Leoni scrive e disegna, e produce una delle storie più divertenti (ma anche articolate) mai viste in questa collana.

Il professor Alessandro Barbero, tormentato dalle conseguenze della sua stessa popolarità, si ritrova in un paesino toscano la cui locale sagra medievale sembra essere molto partecipata ma anche follemente sbagliata: ci sono persino i draghi. A quanto pare è finito nel “vero” Medioevo, solo che nessuno lo aveva mai descritto così come effettivamente era. Fortemente scosso nella sua identità di Storico, incontra nientemeno che Franco Cardini, un habitué dei viaggi nel tempo, e insieme vanno alla ricerca di un monaco che firmandosi Adso (e citando quindi Il Nome della Rosa) parrebbe aver lasciato un indizio sul fatto che viene dalla loro stessa epoca. Costui ha descritto in un codice miniato giunto a Cardini il Medioevo esattamente com’era nella realtà, con draghi e tutto il resto, e quindi va fermato prima che completi l’opera e la tramandi rovinando così il lavoro e la reputazione di storici e divulgatori. Io immaginavo che il misterioso crononauta fosse Umberto Eco ma non è così e lascio ai lettori il piacere della scoperta.

The Neverending History – Nessuno si Aspetta il Medioevo è una storia frenetica e divertentissima, piena di trovate simpatiche ma anche di un sacco di citazioni più o meno pop (già titolo e sottotitolo…). Ma al di là di questo offre anche una trama molto ben costruita in cui alla fine tout se tient con una giustificazione plausibile a quello che abbiamo letto. Disegni e colori contribuiscono alla piacevolezza dell’insieme. Certo, come spesso capita in questi casi non sempre è chiaro dove finisca la vera ammirazione e dove cominci la presa in giro, ma anche se di Barbero fossero stati parodiati tic e comportamenti che io non conosco rimane comunque un omaggio alla sua figura – questa ambiguità non trova risoluzione nemmeno nell’intervista a Leoni di Silvia Florindi.

Idamaria Fusco approfondisce il discorso su Public History e Crowdsourcing, Paola Avallone decanta l’importanza documentale di un’istituzione forse poco associabile alla ricerca scientifica come il Banco di Napoli (e relativo archivio, ovviamente), Gertrude Macrì e Sebastiana Nocco puntualizzano le differenze tra biblioteche e archivi mentre Gabriele Bianchi si riallaccia al loro discorso dal punto di vista del personale che vi lavora, non lesinando citazioni pop.

Oltre che a Walter Leoni, il resto del comparto fumettistico è affidato come di consueto a Davide La Rosa che firma due pagine molto surreali anche per i suoi standard.

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