venerdì 3 aprile 2015

Historica 30 - La Grande Guerra: Il Pilota dell'Edelweiss



I segnali d’allarme c’erano tutti sin dalla copertina: biplani, lo strabismo patologico degli eroi di Hugault, perfino il titolo-ombrello sin troppo esplicito ripescato da Mondadori («La Grande Guerra») ma l’edicolante è stato così gentile e premuroso nel mettermelo da parte che non ho saputo dirgli di no. E poi, chissà: magari questo 30° volume di Historica, decimo di ambientazione bellica, avrebbe potuto rivelarsi comunque una buona lettura. Non è andata esattamente così.
La serie in tre episodi narra la vicenda dei gemelli Henri e Alphonse Castillac che in virtù della loro totale somiglianza possono ingannare l’aviazione francese per cui combattono fingendo all’occorrenza di essere l’uno invece dell’altro, artificio che si rende necessario quando uno dei due viene degradato con disonore e passa ai carristi. L’origine di questi scambi di persona vengono rivelati in alcuni sapienti flashback che serviranno a ricostruire il quadro complessivo della vita dei due gemelli.
Il Pilota dell’Edelweiss che dà il titolo al volume è l’arcinemico dei due (che lui pensa essere uno solo, ovviamente), l’asso dell’aviazione tedesco Erik che incombe come una maledizione ma che tutto sommato non ha troppo peso nell’economia della storia.
Pur perdendosi spesso in tecnicismi sicuramente apprezzati dagli appassionati, e sfoggiando dei dialoghi che a volte indugiano nell’artefatto e altre volte suonano invece anacronistici, la sceneggiatura di Yann è piacevole e intrigante e il finale ben architettato. È il reparto grafico il problema di questo volume.
Romain Hugault copre le sue matite di pesantissime pennellate digitali (si dice così?) e l’effetto fotorealistico che spesso ottiene è molto freddo e straniante. Oltretutto reso fastidioso dal fatto che in qualche tavola copiaincolla gli stessi soggetti a dimensioni diverse e che non si premura di dare la giusta profondità a elementi diversi dello stesso soggetto, a cui viene applicata una texture uniforme senza creare il necessario stacco tra la carlinga di un aereo e le sue ali.
Questo per i mezzi meccanici: per quanto riguarda le figure umane Hugault sottolinea ancora di più, elaborandole al computer, le sue lacune. Le anatomie non sono proprio impeccabili e soprattutto i volti sono poco curati. Le sue pin up poppute in piena guerra, poi, sono di un ridicolo devastante (sarà in questo che Sergio Brancato ha riscontrato le «influenze manga» che cita nell’introduzione?). Gli sfondi sono inoltre quasi del tutto assenti.
Rispetto ai precedenti Il Gufo Reale e L’Ultimo Volo mi sembra che qui Hugault abbia fatto ancora peggio, ed è un peccato visto che nonostante l’ambientazione bellica la storia non è affatto male.
Le tre cose che ho trovato più entusiasmanti di quest’ultimo Historica sono la mezza bestemmia a pagina 58, la rapidità di lettura dovuta all’enfasi data alla spettacolarità (ma per piacere...) delle scene d’azione e un flyer allegato in cui si annuncia un volume integrale di Docteur Mystère che dovrebbe essere uscito il 27 marzo ma che io non ho visto da nessuna parte.
En passant, Yann non è tra i creatori di Empire USA e Theodor Poussin come segnalato nella sua biografia, pur avendo collaborato a entrambi i titoli.

2 commenti:

  1. I photoshoppari alla Hugault non mi fanno impazzire, ma su questo volume ero abbastanza curioso. Più che nelle "figure umane" come dici tu, è il tipo di colorazione e l'innesto di particolari in 3D a darmi fastidio (per quel che sono riuscito a vedere, scorci sul mare e la resa dei mezzi).

    Il volume del Docteur Mystère mi interessa parecchio e lo cerco praticamente dalla sua data di uscita, ma nessun edicolante sembra averlo visto. Voglio sperare che sia solo per una questione di ritardo nella distribuzione.

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    1. Confido anch'io in un ritardo nella distribuzione: che senso avrebbe pubblicizzarlo in un volume teoricamente uscito dopo?

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