martedì 14 aprile 2015

Cosmo Color USA 13 - L'Incal 1: L'Incal Nero



A 3,90€ non ce l’ho fatta a resistere e ho preso l’ennesima versione de L’Incal di Jodorowsky e Moebius, anche curioso di vedere se fosse stata utilizzata la famigerata colorazione digitale.
Pur se ce l’ho già in tante salse (non tutte ma comunque tante) ho colto l’occasione per rileggermelo di nuovo e devo dire che è stata quasi una rivelazione.
La storia ovviamente la conosco per sommi capi più o meno a memoria ma rileggere il primo episodio dopo anni mi ha confermato quanto questa saga sia eccezionale. Jodorowsky spara idee originali e geniali a raffica e il suo stile scanzonato e sarcastico è fantastico, i deliri mistici che solitamente gli attribuiscono qui sono ben lontani.
Forse a causa della prima lettura spezzettata (prima lessi il finale su L’Eternauta, poi recuperai i primi due volumi Nuova Mongolfiera, poi in biblioteca trovai Ciò che è in alto, ecc.) non mi sono veramente gustato la saga in maniera organica come avrebbe meritato, e mi sono sempre concentrato più sulla trama e i tentativi di raccapezzarmici che non sulle tante divagazioni interessanti e anche divertenti che offre a uno sguardo vergine o quasi.
La storia ha un ritmo indemoniato e nonostante metta un sacco di carne al fuoco (o forse proprio perché la mette) riesce a fornire un approfondito affresco del pazzesco universo in cui si svolge, con tutte le sue peculiarità. Il difetto de L’Incal Nero, ma credo che sarà così anche per i prossimi volumi, è che si divora in un lampo e si rimane con la voglia di sapere cosa succederà nel prossimo episodio, oltretutto sapientemente introdotto da Jodorowsky con uno dei suoi “prossimamente” di gusto vintage.
In ultima analisi devo dire che i colori digitali di tal Valérie Beltran (a Fred pesava il culo e ha fatto lavorare sua moglie o sua sorella?) non sono poi così male né hanno un’influenza nefasta sulla resa di stampa.
Vista la mole di proposte che manda in edicola, e soprattutto il fatto che alcune le produce addirittura in prima persona, dubito che la salute della Cosmo sia cagionevole ma immagino che questa serie famosissima ma oggigiorno di non facile o ecomonica reperibilità porterà un bel gruzzolo alle casse dell’editore. Con la speranza che lo investa in altri Cosmo Color, visto che con il varo della collana “bianca” (Prophet) la “rossa” è sparita.

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