Come intuibile dal sottotitolo,
questa biografia di Sergio Toppi non verte principalmente sulla sua attività
artistica ma si concentra sulla sua figura umana, tramite testimonianze di
prima mano della moglie Aldina Monesi e della ristretta cerchia di amici che
frequentò in sostanza per tutta la vita.
Con questa impostazione Omero
Pesenti correva il rischio di scadere nell’agiografia o nella raccolta di
pettegolezzi ma è riuscito a evitare entrambi gli estremi producendo un libro
scrupoloso e meticoloso da cui ha saputo osservare la vita del Toppi con la
corretta distanza e discrezione (indugiando solo in qualche episodio privato
degno di nota come il rapporto con gli amati animali domestici), anche quando
ne ha raccontato i molteplici problemi di salute.
Lo stile di Pesenti è
accattivante e coinvolgente non solo per l’argomento trattato ma anche per il
piacevole ritmo incalzante dato dalla sintassi rapida e i periodi brevi, con
dei garbati ma efficacissimi spunti ironici («Lui e l’Aldina sopportano con
malcelata noia e impazienza le proiezioni di diapositive in casa di qualcuno
[…]. Per loro è l’equivalente di un’esecuzione capitale. Chissà cosa penserebbe
il Toppi se gli dicessero di usare Facebook.»).
Mi ha lasciato un po’ perplesso che sia stato lo stesso autore a inserire delle
note dell’Autore nella parte
principale che ha scritto lui in persona, dando così l’impressione che quello
letto fosse un lavoro in divenire o una penultima stesura prima della versione
definitiva.
La rigorosa e partecipata cronaca
della vita del Toppi (en passant,
anche un mio amico mollò Medicina a causa dell’insormontabile esame di Chimica)
permette all’autore di ricostruire con grande efficacia la contemporanea storia
d’Italia, soprattutto gli anni ’40 e ’60. Il tutto senza assecondare facili
moralismi avanzando ad esempio l’ipotesi che i contatti della madre, impiegata
presso una casa editrice, possano essere stati funzionali nel trovare i primi
impieghi di Sergio Toppi, tra cui la celebre collaborazione con lo Studio
Pagot.
Il Toppi si conclude con delle interviste-appendici a quattro
persone che furono intimamente legate al fumettista e la naturalezza con cui si
sono messe a nudo (parlando anche di un altro grave lutto oltre a quello del
disegnatore) rivela evidentemente la grande levatura umana di Sergio Toppi.
Oltretutto è notevole la cura di Pesenti anche in questa parte del volume, per
cui gli aneddoti riportati nel nucleo principale del testo vengono citati nelle
interviste senza dilungarsi in dettagli già sviscerati. Oltre che un bravo
affabulatore Pesenti è evidentemente anche un editor molto meticoloso.
Un libro consigliato non solo
agli amanti di Toppi, insomma. Edito da Eremon Edizioni, costa 14,90 euro e
contiene delle illustrazioni inedite fuori testo a colori.
Nessun commento:
Posta un commento