Originale e spiazzante come
sempre, Warren Ellis è partito per questa serie targata Image dall’idea che gli
alieni abbiano raggiunto la Terra ma che questi alieni siano semplicemente colossali
strutture cilindriche simili ad alberi con cui è impossibile qualsivoglia
interazione. Nel corso dei dieci anni in cui hanno colonizzato il nostro
pianeta hanno giusto riversato qualche secrezione letale nel luogo in cui si
trovavano, mentre la loro presenza prolungata in alcuni siti ha determinato
delle variazioni nell’ecologia locale. Tutto qui.
Trees segue le vite di vari personaggi che in una maniera o
nell’altra sono coinvolti a livelli diversi dagli “alberi”. In Antartide (o
dove diavolo si trova Spitzbergen) un ricercatore scopre dei misteriosi
papaveri che potrebbero essere prodotti dagli alieni; nella Regione Culturale
Speciale di Shu in Cina un giovane artista provinciale scopre la frenetica vita
sociale del posto mentre lavora ispirato dall’albero del luogo; in Somalia il
“presidente mendicante” Caleb Rahim sembra deciso a intraprendere una campagna
militare a partire dall’albero presente in loco, il più basso tra quelli conosciuti,
colpevole di aver favorito con la sua presenza il confinante stato pirata del
Puntland; a Cefalù un vecchio professore comincia ad addestrare una giovane
ragazza esasperata dal suo fidanzato mezzo mafioso e mezzo militante di un
gruppo neo-fascista; a New York il candidato democratico alla poltrona di
sindaco decide che per farsi eleggere deve imbastire una campagna elettorale
che contempli anche l’albero che sovrasta la Grande Mela.
L’antipasto è bello gustoso e fa
venire voglia di leggere subito il seguito, quindi fa decisamente incazzare il
fatto che la saldaPress abbia diviso in due parti il primo volume originale
della serie (da ciò 1 “A”). Questa paraculata era già stata fatta da Panini coi
volumi di Kick-Ass e The Boys, e almeno la saldaPress non la
nasconde (e il suo volume costa di meno di quegli altri), però in questo caso
fermarsi al quarto capitolo è proprio un brusco coito interrotto. Credo che
rimarrò a bordo perché Ellis ha saputo imbastire un bel mistero avvincente e
originale, anche se l’idea di spendere 25 euro contro i 18 o giù di lì che
sarebbe costato un volume con tutti i capitoli previsti non mi entusiasma. E con
buona pace dei disegni di Jason Howard, artista sketchy con troppe derive caricaturali che proprio non mi piace.
Originale e spiazzante come sempre, Warren assume una doppio malto dopo l'altra e finge disinteresse per quanto Luca Sardella gli va raccontando da ore mentre io vado avanti ed indietro dalla cucina con nuovi vassoi ripieni di finger food. La casa di Jase ha qualcosa della serra - ha già detto a Luca e Warren che il suo pollice verde lo ha tenuto spesso lontano dal tavolo inclinato da cartoonist professionista - e mi sento come fossi il cameriere di Poison Ivy.
RispondiEliminaHans Ansia mi segue come un'ombra lamentadosi perchè Ottavia Piccolo non risponde ai suoi emails e ha mangiato i suoi piccioni viaggiatori.
Quando Sardella se ne è andato caricando sul suo sidecar Hans e le sue paturnie - gli sarà sempre grato x aver raccolto il mio SOS ed aver coinvolto il signor Ansia in una conferenza estemporanea sul valore intrinseco dei filtri d'amore - Warren assume una posa da pensatore di Rodin e comincia a strologare sulla possibilità di alberi alieni che invadano la Terra. Chiede a Jase di disegnare la storia e questi si schernisce dicendo che non ha tanto tempo, considerati problemi che ha con i bulbi di serra delle orchidee. Warren dice no problem e gli chiede di fare del suo meglio - come Gipi con Dylan Dog ndr - e di dargli almeno venti tavole sketchy e caricaturali al mese. Io continuo a sparecchiare.
Una raffica di parole, Crepascolo: era inevitabile che alcune andassero a colpire i bersagli giusti. Il mio amico che hai nascosto dietro lo pseudonimo di Hans Ansia ebbe in effetti dei problemi a concludere la prima avventura in solitario dei Ladri per AD&D a causa di un filtro d'amore (a long, long story).
EliminaColgo inoltre l'occasione per fare i miei migliori auguri di matrimonio a un altro amico che, chiamalo scemo, se n'è andato vicino a San Remo a vivere con una benestante rampolla di una famiglia che produce bulbi di serra (non solo d'orchidee, però). Dopo anni di convivenza e un figlio si è finalmente convinto a sposarla mettendo una bella ipoteca sul suo futuro.
Il Finger Food è cibo prodotto da Bill Finger?
Non ci crederai, ma ho associato Finger al FF in un vecchio post del vecchio blog di Tito Faraci. Non ricordo i dettagli, ma immagino che fosse in linea con la roba che scrivo anche oggi e che quindi lasciasse esattamente il tempo che trova.
RispondiEliminaRicordo un altro post in cui Finger e Kane - anche qui non ricordo i dettagli - in vacanza a Roma incontrano Er Califfo Califano e Gianfrà Funari youngsters e da lì decidono di creare il Joker. Più o meno.
"vecchio post"... "vecchio blog"... ma non l'hai ancora capito che "vecchio" è solo un altro modo di dire "nuovo"?
Elimina(citazione invertita da Runaways)
Ricordo che Obama si era da poco insediato perchè facevo rispondere Bob Kane con l'obamico Yes I Can ad un capoccione della National che gli chiedeva nuovi batconcetti. Kane usciva x la comune e poi andava a chiedere a Finger di estrarre un nuovo coniglio dal cappello. Temo, anche se celiavo, di non essere andato tanto lontano dal vero...
RispondiEliminaMoreno Burattini (Brown Puppets, se preferisci) mise online sul suo blog un'immagine artefatta prodottagli da Castelli, che lo ritraeva accanto a Obama: "Barack e Burattini". So goes life.
EliminaHo conosciuto Morbur - sono un fan del tempo in cui i cartoonists nostrani avevano nickname come Galep o Fergal ( Gallieno Ferri prima di Zagor ) - lo scorso autunno. Ha presentato la sua raccolta di aforismi in una libreria di fronte alla scuola di Crepascolino. Mi ha detto che i miei primi commenti nel suo blog lo avevano lasciato con il dubbio che lo stessi prendendo x il lato B, ma poi ha cambiato idea. Sapevo da mesi che il numero 666 di Zagor sarebbe stato disegnato da Piccato, ma avevo promesso su una pila di Cico Cassaintegrato Senza Palanche nella Wertmuller Hidden alley ( 28mo special mai pubblicato, testi di Morbur e disegni di Mailoman ) di non dirlo a nessuno fino a che non fosse trapelato x altra via. Mi ritengo libero di parlare perchè ho visto in almeno un blog la lista dei team impiegati a Darkwood nel 2016.
RispondiEliminaNon ho perso le speranze di vedere nelle edicole prima o poi il Cico Perduto di Moreno e Mailo.
Valley, non alley. Sorry.
RispondiEliminail "Vicolo Nascosto della Wertmuller" invece della "Valle Nascosta della Wertmuller". Seems lecit.
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