Questo è l’ultimo libro del mio adorato Gianrico
Carofiglio:
30 Racconti di 3 pagine l’uno.
Sperando di non risultare blasfemo, mi ha
ricordato questo:
L’album dei Residents di 40 canzoni da un minuto
l’una.
En passant, questa raccolta di racconti è molto ben scritta
(ma quale libro di Carofiglio non lo è?) anche se purtroppo si inserisce nei
suoi prodotti-cuscinetto come La
Manomissione delle Parole a cui preferisco qualcosa di più corposo e
articolato. Nel primo racconto, Quarto
Potere, ho ravvisato somiglianze con Il
Maestro di Bastone e il quarto interrogatorio riportato in Avvocati è preso di peso da L’Arte del Dubbio, ma va benissimo così.
Mi è sembrato che la disillusione (per non dire astio) verso la Giustizia
italiana si sia un po’ affievolita, e ogni tanto Carofiglio ci dà un suo
inedito e per me inaspettato ritratto mondano; non di rado si ride, anche se il
più delle volte a denti stretti.
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