Sicuramente sono io che non sono
riuscito ad afferrare molto bene alcuni elementi del Decreto in vigore dal 9
marzo, però mi sembra che le disposizioni siano ambigue (quando non
contraddittorie) e l’esposizione nebulosa.
Di andare in fumetteria o in
qualsiasi altro negozio “voluttuario” ovviamente non se ne parla, salvo
avercelo sotto casa. Ma nell’edicola di paese si può andare? Non è che i
giornali (e le sigarette, i gratta e vinci, le fotocopie…) siano beni di prima
necessità ma continuano a uscire. Se è consentito uscire di casa solo per i
beni di prima necessità bisogna per forza andare a comprare il pane in un
centro commerciale per andare nella relativa edicola?
Queste considerazioni mi fanno
venire in mente che forse la limitazione degli spostamenti vale solo fuori dal
comune di residenza, come mi hanno detto alcuni, ma da nessuna parte nel
Decreto viene detto esplicitamente che nel proprio comune si può circolare
liberamente, io almeno non ho trovato nessun riferimento in merito, anche se
alcuni interventi sui giornali e su internet sostengono che si possa fare.
Se qualcuno potesse gentilmente
chiarirmelo con le relative pezze d’appoggio…
ok, cambio di paradigma a quanto sento dal presidente del consiglio.
RispondiEliminaLe edicole sono sempre aperte insieme a un sacco di altri tipi di esercizi commerciali. Se ce l'hai vicino casa o lungo la via di un supermercato meglio ancora!
RispondiEliminaNon escludo che la recensione di Historica Biografie salti...
EliminaNon escludo che salti direttamente Historica Biografie, più che altro...
EliminaDici? Le consegne dovrebbero essere regolari.
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