Ecco, io gli avevo dato fiducia
e Mark Millar mi ripaga così. Il seguito di Jupiter’s
Legacy è solo un lunghissimo scontro tra supereroi. Millar si perde in
battutine cool, o che tali vorrebbero
essere, ma soprattutto ricicla il suo repertorio (la realtà illusoria già vista
in Authority e nei suoi Fantastici Quattro, il personaggio
miniaturizzato che salva la situazione come in Ultimates, i cattivi che diventano buoni come in Supercrooks…), butta i personaggi sulla
scena senza logica a seconda della necessità e contravviene alle regole che lui
stesso ha stabilito: nel primo arco narrativo Hutch attiva chiaramente la sua
torcia (o quello che è) del teletrasporto anche se in quel momento ce l’ha un
altro personaggio, e poi pure a distanza, quindi avrebbe potuto usarla anche qui
quando gli viene sottratta per un momento. E francamente il suo funzionamento è
assurdo anche per un fumetto di supereroi… solo un McGuffin per risolvere situazioni altrimenti troppo complesse da
sciogliere in maniera ragionevole o per offrire il destro alle ennesime
battutine sceme. Millar ha pure sbagliato l’attacco della storia, che in
precedenza ripartiva dal 2022 mentre qui è ambientata nel 2020! Che cagata.
Uno pensa che almeno a livello
grafico il fumetto sia dignitoso, e in effetti Frank Quitely si mantiene sullo
standard del volume precedente
con le stesse piccole criticità dovute alla scelta di non inchiostrarsi: solo
che stavolta è colorato da Sunny Gho che copre i suoi disegni con effettini
adatti per le bozze di un progetto di urbanistica e non per un fumetto.
Pare che questa minchiata (in cui
i supereroi vengono solo fintamente criticati per confermarne invece il fascino
infantile) dovrebbe avere un seguito. Ma ci vorrà ben più di un Coronavirus per
farmelo leggere.
Io ho smesso di fidarmi di Millar già da un po'... :)
RispondiEliminaPure io, ma in tempi di magra...
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