venerdì 20 aprile 2018

La Grande Letteratura a Fumetti 3: Robinson Crusoe

Preso dopo aver perso una scommessa con l’edicolante (il retro non era stampato al contrario: era il flyer a essere posizionato male), Robison Crusoe riprende lo stile del primo volume della collana dopo i relativi fasti del secondo.
La ben nota storia del romanzo viene condensata ponendo molto l’accento sul sentimento religioso del protagonista, con un’enfasi che non ricordo di aver ravvisato nemmeno nella riduzione che ne fece Toppi per Il Giornalino. Questa scelta tematica verrà parzialmente screditata nell’appendice arrivando ad attribuire a Robinson Crusoe tratti satanici (!), e chissà che forse Christophe Lemoine non volesse effettivamente sottolineare la discrasia insita nel protagonista, che si commuove per aver causato la morte della madre di un capretto ma che all’inizio della storia si avviava tutto entusiasta a far incetta di schiavi in Africa.
Nonostante l’ambientazione le giustificasse abbondantemente (c’è solo un personaggio per quasi tutto il volume) le didascalie non sono omnipervasive, e ampio spazio viene lasciato ai dialoghi unidirezionali che Robinson intraprende con Dio, il suo cane e se stesso. Questo approccio deve aver confuso il letterista originario, che a pagina 26 interpreta l’ultima didascalia come un balloon di dialogo.
Il disegnatore Jean-Christophe Vergne me lo immagino come un ottuagenario (almeno) già attivo su Vaillant. Il suo stile è piuttosto scarno e veramente molto distante dalla modernità, e spesso anche impreciso in certi dettagli. Ma i colori, vivaddio, li fa direttamente lui con gli acquerelli e sono senz’altro la parte migliore delle tavole, che oltretutto così risentono meno della qualità di riproduzione non eccelsa che grava su questa collana.
Come al solito, la copertina è di Delitte e in appendice ci sono 8 pagine di approfondimenti, particolarmente interessanti: Defoe era un discreto paraculo, oltre ad aver avuto una vita veramente movimentata.
Al netto di altre scommesse perse, credo che con La Grande Letteratura a Fumetti mi fermerò qui. Ma questa cosa la vado ripetendo dal primo numero, quindi chissà.

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