Nicola Pesce Editore ha ordito
una strategia di marketing tanto semplice quanto geniale: vendeva a 2 euro
l’uno alcuni titoli del suo catalogo che probabilmente pesavano sul magazzino.
Ma li vendeva “in incognito”, cioè ogni volume era chiuso in una confezione
realizzata con spago e carta da pacchi – roba che solo la manodopera sarà
costata più di 2 euro a pacchetto. L’acquisto però non era proprio a scatola
chiusa, perché sulle confezioni erano appiccicati degli adesivi che davano
degli indizi su cosa ci fosse nel singolo pacchetto, oltre a qualche altra
sporadica indicazione. In questa maniera il potenziale acquirente era stimolato
all’acquisto non solo dal prezzo stracciato, ma anche dalla possibilità di
rinvenire chissà quale tesoro o rarità (nel mio caso è successo). L’addetta
allo stand mi ha detto che se ne avessi presi 3 mi sarebbero costati 5 euro,
e da lì è nato il proverbiale mercato delle vacche per cui con 7 euro mi son
portato a casa cinque volumi.
Rapidamente e in ordine di apertura,
ecco il bottino:
Ultima Anima è un mix di horror ed erotismo («neromantico» lo
definiva l’adesivo sulla confezione). Un’antica sacerdotessa mesoamericana se
ne va in giro ai giorni nostri ammazzando i suoi molti amanti. Tutto ciò però
viene rivelato solo alla fine e i primi episodi danno inizialmente
l’impressione di essere delle storie autoconclusive. Oltretutto, queste prime
storie sono realizzate con maggiore scioltezza rispetto alle ultime due (che graficamente
sono molto impacciate), il che mi fa pensare che forse sono state concepite
successivamente. Non mancano dei bei virtuosismi come la contrapposizione delle
tavole “in negativo” della storia Neve
o l’uso delle sagome in Danza, ma
sarebbero stati più efficaci se l’autrice fosse stata più matura artisticamente.
Non mi sembra che Maria Concetta Torre detta Magilla abbia lasciato molte
tracce di sé oltre questo volume (che avrebbe dovuto essere il primo di una
serie) e l’ansia di raccontare viene stemperata da un disegno ancora acerbo e
impreciso. Dignitoso per una autoproduzione, Ultima Anima è stata una scelta piuttosto azzardata per l’edizione
professionistica che la NPE ne trasse nel 2007.
Monstars 2 è una raccolta di storie brevi di una trentina di autori
diversi, datata anch’essa 2007 e curata da Andrea Longhi e Massimo Perissinotto.
Questa è la vera chicca del mucchio: tra un’illeggibile prova di Moz e Officina
Infernale e vari velleitarismi dilettanteschi sparsi, vengono antologizzati
anche dei fumetti di Sclavi (con un Paolo Ongaro non disprezzabile ai disegni),
di Roberto Bonadimani (venti tavole!), di Elia Bonetti e della futura star
Alberto Dal Lago, oltre che del mio adorato Simone Delladio.
E vengono pure ristampate delle storie di Semerano e Vilella dei tempi della
Primo Carnera! Non l’ho ancora letto tutto, e d’altronde certi exploit non mi invogliano molto alla
lettura, ma di certo è il vero gioiello del gruppo. Tra gli altri nomi
prestigiosi presenti, o perlomeno interessanti, cito almeno Enzo Troiano,
Hannes Pasqualini,
Claudio Calia e Mauro Cicarè.
Regno di Silenzio di Alberto Corradi è una raccolta di storie brevi
aventi per protagonisti degli scheletri (o più raramente delle persone che lo
diventano). Nonostante la tipologia dei protagonisti e un certo sottofondo
malinconico che emerge qua e là, le storie non sono macabre, anche grazie allo
stile cartoonesco di Corradi. Ogni tanto, però, il senso delle trame mi è
sfuggito. Anche questo volumetto uscì originariamente nel 2007.
Moving Pictures dei coniugi Immonen purtroppo ce l’ho già. Il suo
ricordo è un po’ appannato (era uscito nel 2010) ma a suo tempo rimasi un po’
deluso a causa di una trama non chiarissima e dei disegni eccessivamente
sintetici e stilizzati del pur bravo Stuart, altrove pirotecnico.
Si chiude in bellezza con La storia della musica pop a fumetti del
bravo Enzo Rizzi. Avevo già messo gli occhi su questo autore dal bel tratto
realistico, solo che la sua frequentazione quasi esclusiva con l’heavy metal mi
aveva sempre bloccato. In realtà di “fumetti” in questo volume di gran formato
ci sono solo le prime due pagine con l’introduzione di Heavy Bone,
personaggio-feticcio di Rizzi, e il resto delle storie sono in realtà resoconti
illustrati. Il risultato, almeno fin dove sono arrivato con la lettura (ma di
certo non cambierà con le ultime pagine del volume), è molto efficace visto che
lo stile di scrittura lascia ampi margini per frecciatine all’industria
discografica e in generale per una certa ironia. E poi ci sono i bei disegni di
Rizzi a corredo dei testi. Dispiace vedere che questo volume, uscito appena due
anni fa al costo di 9,90 euro, sia già finito ai “remainders”, spero che
fossero le ultimissime copie invendute e che Rizzi abbia riscosso il successo
che merita.
Non so se Nicola Pesce Editore
avesse già fatto in passato un’operazione del genere, spero per il futuro che le
dia seguito.
Da bimbo rimasi colpito da un episodio di Happy Days in cui The Fonz spiegava che, quando era bimbo , suo padre se ne era andato lasciandogli solamente uno scrigno chiuso a chiave sul quale il bimbo The Fonz era passato e ripassato col suo triciclo fino a che era riuscito ad aprirlo solo per scoprire che conteneva le chiavi dello scrigno. Da allora sono attratto e respinto da quelle buste di solito di carta da pacchi legate con lo spago che contengono un libro a cui allude sibillina una frase scritta a pennarello sulla carta da pacchi. Anni fa in un negozio di giocattoli inglese non seppi resistere ad un involto di carta da pacchi colla scritta a pennarello Peoples from the village. Lo pagai una somma sensata e lo portai in albergo senza aprirlo come un cospiratore in un film espressionista. Liberato dal pacchetto trovai un bambolotto simil Ken ( lo sposo di Barbie, non il guerriero post-atomico ndr ) con un giubbotto di pelle che cantava Five o clock in the morning quando tiravo una cordoncina tra le sue scapole. Ho scritto un soggetto che mixava il mio Ken The Fonz con il tema di Message in the bottle dei Police e ne ho disegnato le prime duecento pagine in modalità Immonen stilizzato ( tipo il NextWave scritto da Ellis ndr ) che ho spedito alla Nick Pesce. Non ho avuto nessuna risposta. So goes life.
RispondiEliminaThese happy days are yours and my happy days!
EliminaMoving pictures lo comprai a prezzo pieno ed è molto bello.
RispondiEliminaDi Monstars ho il primo volume ed ho fatto fatica a terminarlo. (Quest'anno li hanno rispampati tutti e tre, se non sbaglio in cofanetto.)
Credo sia già un paio di anni che NPE propone le buste sorpresa, non le ho mai prese perché mi piacciono così chiuse e mi non vorrei aprirle!
Boh, a me Moving Pictures non disse molto a suo tempo. Magari lo rileggo. Anche se, con tutta la roba che ho da leggere...
EliminaMonstars anche per me al momento è fermo lì, ma conto di riprenderlo leggendo anche gli "scogli" più ostici esteticamente.
Vero, i pacchetti sono proprio belli. Tra materiale e lavoro saranno andati in perdita :D