lunedì 5 novembre 2018

Ultima Anima, Monstars 2, Regno di Silenzio, Moving Pictures e La storia della musica pop a fumetti

Nicola Pesce Editore ha ordito una strategia di marketing tanto semplice quanto geniale: vendeva a 2 euro l’uno alcuni titoli del suo catalogo che probabilmente pesavano sul magazzino. Ma li vendeva “in incognito”, cioè ogni volume era chiuso in una confezione realizzata con spago e carta da pacchi – roba che solo la manodopera sarà costata più di 2 euro a pacchetto. L’acquisto però non era proprio a scatola chiusa, perché sulle confezioni erano appiccicati degli adesivi che davano degli indizi su cosa ci fosse nel singolo pacchetto, oltre a qualche altra sporadica indicazione. In questa maniera il potenziale acquirente era stimolato all’acquisto non solo dal prezzo stracciato, ma anche dalla possibilità di rinvenire chissà quale tesoro o rarità (nel mio caso è successo). L’addetta allo stand mi ha detto che se ne avessi presi 3 mi sarebbero costati 5 euro, e da lì è nato il proverbiale mercato delle vacche per cui con 7 euro mi son portato a casa cinque volumi.
Rapidamente e in ordine di apertura, ecco il bottino:
Ultima Anima è un mix di horror ed erotismo («neromantico» lo definiva l’adesivo sulla confezione). Un’antica sacerdotessa mesoamericana se ne va in giro ai giorni nostri ammazzando i suoi molti amanti. Tutto ciò però viene rivelato solo alla fine e i primi episodi danno inizialmente l’impressione di essere delle storie autoconclusive. Oltretutto, queste prime storie sono realizzate con maggiore scioltezza rispetto alle ultime due (che graficamente sono molto impacciate), il che mi fa pensare che forse sono state concepite successivamente. Non mancano dei bei virtuosismi come la contrapposizione delle tavole “in negativo” della storia Neve o l’uso delle sagome in Danza, ma sarebbero stati più efficaci se l’autrice fosse stata più matura artisticamente. Non mi sembra che Maria Concetta Torre detta Magilla abbia lasciato molte tracce di sé oltre questo volume (che avrebbe dovuto essere il primo di una serie) e l’ansia di raccontare viene stemperata da un disegno ancora acerbo e impreciso. Dignitoso per una autoproduzione, Ultima Anima è stata una scelta piuttosto azzardata per l’edizione professionistica che la NPE ne trasse nel 2007.
Monstars 2 è una raccolta di storie brevi di una trentina di autori diversi, datata anch’essa 2007 e curata da Andrea Longhi e Massimo Perissinotto. Questa è la vera chicca del mucchio: tra un’illeggibile prova di Moz e Officina Infernale e vari velleitarismi dilettanteschi sparsi, vengono antologizzati anche dei fumetti di Sclavi (con un Paolo Ongaro non disprezzabile ai disegni), di Roberto Bonadimani (venti tavole!), di Elia Bonetti e della futura star Alberto Dal Lago, oltre che del mio adorato Simone Delladio. E vengono pure ristampate delle storie di Semerano e Vilella dei tempi della Primo Carnera! Non l’ho ancora letto tutto, e d’altronde certi exploit non mi invogliano molto alla lettura, ma di certo è il vero gioiello del gruppo. Tra gli altri nomi prestigiosi presenti, o perlomeno interessanti, cito almeno Enzo Troiano, Hannes Pasqualini, Claudio Calia e Mauro Cicarè.
Regno di Silenzio di Alberto Corradi è una raccolta di storie brevi aventi per protagonisti degli scheletri (o più raramente delle persone che lo diventano). Nonostante la tipologia dei protagonisti e un certo sottofondo malinconico che emerge qua e là, le storie non sono macabre, anche grazie allo stile cartoonesco di Corradi. Ogni tanto, però, il senso delle trame mi è sfuggito. Anche questo volumetto uscì originariamente nel 2007.
Moving Pictures dei coniugi Immonen purtroppo ce l’ho già. Il suo ricordo è un po’ appannato (era uscito nel 2010) ma a suo tempo rimasi un po’ deluso a causa di una trama non chiarissima e dei disegni eccessivamente sintetici e stilizzati del pur bravo Stuart, altrove pirotecnico.
Si chiude in bellezza con La storia della musica pop a fumetti del bravo Enzo Rizzi. Avevo già messo gli occhi su questo autore dal bel tratto realistico, solo che la sua frequentazione quasi esclusiva con l’heavy metal mi aveva sempre bloccato. In realtà di “fumetti” in questo volume di gran formato ci sono solo le prime due pagine con l’introduzione di Heavy Bone, personaggio-feticcio di Rizzi, e il resto delle storie sono in realtà resoconti illustrati. Il risultato, almeno fin dove sono arrivato con la lettura (ma di certo non cambierà con le ultime pagine del volume), è molto efficace visto che lo stile di scrittura lascia ampi margini per frecciatine all’industria discografica e in generale per una certa ironia. E poi ci sono i bei disegni di Rizzi a corredo dei testi. Dispiace vedere che questo volume, uscito appena due anni fa al costo di 9,90 euro, sia già finito ai “remainders”, spero che fossero le ultimissime copie invendute e che Rizzi abbia riscosso il successo che merita.
Non so se Nicola Pesce Editore avesse già fatto in passato un’operazione del genere, spero per il futuro che le dia seguito.

4 commenti:

  1. Da bimbo rimasi colpito da un episodio di Happy Days in cui The Fonz spiegava che, quando era bimbo , suo padre se ne era andato lasciandogli solamente uno scrigno chiuso a chiave sul quale il bimbo The Fonz era passato e ripassato col suo triciclo fino a che era riuscito ad aprirlo solo per scoprire che conteneva le chiavi dello scrigno. Da allora sono attratto e respinto da quelle buste di solito di carta da pacchi legate con lo spago che contengono un libro a cui allude sibillina una frase scritta a pennarello sulla carta da pacchi. Anni fa in un negozio di giocattoli inglese non seppi resistere ad un involto di carta da pacchi colla scritta a pennarello Peoples from the village. Lo pagai una somma sensata e lo portai in albergo senza aprirlo come un cospiratore in un film espressionista. Liberato dal pacchetto trovai un bambolotto simil Ken ( lo sposo di Barbie, non il guerriero post-atomico ndr ) con un giubbotto di pelle che cantava Five o clock in the morning quando tiravo una cordoncina tra le sue scapole. Ho scritto un soggetto che mixava il mio Ken The Fonz con il tema di Message in the bottle dei Police e ne ho disegnato le prime duecento pagine in modalità Immonen stilizzato ( tipo il NextWave scritto da Ellis ndr ) che ho spedito alla Nick Pesce. Non ho avuto nessuna risposta. So goes life.

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  2. Moving pictures lo comprai a prezzo pieno ed è molto bello.
    Di Monstars ho il primo volume ed ho fatto fatica a terminarlo. (Quest'anno li hanno rispampati tutti e tre, se non sbaglio in cofanetto.)
    Credo sia già un paio di anni che NPE propone le buste sorpresa, non le ho mai prese perché mi piacciono così chiuse e mi non vorrei aprirle!

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    1. Boh, a me Moving Pictures non disse molto a suo tempo. Magari lo rileggo. Anche se, con tutta la roba che ho da leggere...
      Monstars anche per me al momento è fermo lì, ma conto di riprenderlo leggendo anche gli "scogli" più ostici esteticamente.
      Vero, i pacchetti sono proprio belli. Tra materiale e lavoro saranno andati in perdita :D

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