venerdì 23 novembre 2018

Historica Biografie 19: Filippo il Bello

Non era la mia edicola di fiducia a esserselo fatto scappare ma a quanto riportato da Zona BéDé era un ritardo preventivato e il volume era programmato per questa settimana. In ogni caso, questo Filippo il Bello è piuttosto insipido.
Dopo un inizio abbastanza promettente, cioè un flashforward con l’esecuzione di Enguerrand de Marigny, consigliere di Filippo, Mathieu Gabella procede a singhiozzo con frammenti della storia del protagonista distanti anche quasi dieci anni l’uno dall’altro, con personaggi che a volte usano dialoghi moderni (scelta spiegata nel “making of” in appendice) e si piegano alla necessità di spiegare la situazione contingente al lettore. Non mancano le didascalie, alcune piuttosto consistenti. Quello che ne viene fuori è un lungo elenco di lotte politiche e di battaglie, principalmente contro il Papato, e i personaggi rimangono bidimensionali. Può darsi che il fascino di questo volume in origine risiedesse in quello del protagonista stesso, probabilmente molto amato in Francia tanto da non necessitare di troppi approfondimenti su alcuni degli avvenimenti qui riportati. Credo però che per sviluppare compiutamente la storia di Filippo il Bello sarebbero serviti almeno due volumi. Qui vengono affrontati molti argomenti: lo sviluppo della borghesia, il ricorso del Diritto nel governo, le schermaglie tra potere temporale e secolare, l’embrione di uno “Stato monarchico” francese, i complessi rapporti diplomatici tra potenze europee… probabilmente sarebbe stato meglio concentrarsi solo su uno per imbastirci sopra un volume che lo analizzasse in profondità.
I disegni di Christophe Regnault sono piuttosto grezzi anche se è innegabile e lodevole l’impegno che ha messo in queste tavole, strapiene di dettagli e comparse. Le sue architetture e i suoi interni sono veramente ottimi, anche se nelle scene di massa si notano comunque le sue anatomie sghembe. Non viene indicato l’autore dei colori, che quindi immagino sia lo stesso Regnault.
L’approfondimento storico è affidato a Étienne Anheim e Valérie Theis, e stavolta non aggiunge molto a quanto letto nel fumetto, pur se è interessante la distanza presa dalla storiografia di fine ’800. Il “making of” d’altra parte occupa ben tre pagine e quindi lo spazio riservato agli Storici è un po’ più limitato del solito. Le giustificazioni finali degli autori sulla rappresentazioni degli edifici e di altri elementi come le armature (impossibili da ricostruire con precisione per assenza di documentazione) mi sembrano indirizzate più agli appassionati di storia che di fumetto, avendo questi ultimi del materiale più che soddisfacente, pur con i limiti che ho elencato sopra, per apprezzare almeno graficamente il volume.

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