venerdì 9 novembre 2018

Eighty Nine 1

Dopo Sukkiarella Kasaobake mi fa la cortesia di pubblicare un altro volumetto utile per i Fumettisti d’Invenzione.
Eighty Nine nasce come mascotte del sito dell’autrice Lexy Mako nel 2012, ma si è poi sviluppato come fumetto vero e proprio. La protagonista è un disegno realizzato dal misterioso Disegnatore (un umano che però indossa fattezze stilizzate per interagire con lei e con gli altri), che lo ha dotato di vita propria e di libero arbitrio. Non lo ha fatto per nobili scopi, tutt’altro: Eighty Nine è una schiava che deve realizzare fumetti su fumetti per conto del Disegnatore trovando quello che gli porterà la gloria.
La bizzarra creatura (ha canini acuminati, orecchie pelose e anche una coda, ma il tutto assemblato sul corpo di una bella ragazza) viene confinata nel virtuale Mondo a Scarabocchi, in una casa-prigione in cui molti dei mobili sono a loro volta senzienti.
La situazione di partenza è simpaticamente folle, però Eighty Nine in questo primo volume non decolla. Probabilmente l’autrice ha riciclato molte cose che già si erano viste sul suo sito, con la conseguenza di affastellarle senza un forte criterio narrativo alla base. Anche per questo le situazioni, potenzialmente esplosive, tendono a dilungarsi o a risultare ripetitive. Inoltre non mi sembra che il fumetto benefici della sottotrama virata sul mistero che caratterizza il rapporto tra la protagonista e il Disegnatore, e tutte le spiegazioni sulla sua vera natura rallentano drasticamente il ritmo della storia. Il terzo capitolo, dal tono realistico e drammatico che sfocia quasi nell’horror, rappresenta poi una sterzata troppo brusca nell’atmosfera generale del fumetto, che io avrei preferito di gran lunga se fosse stato umoristico tout-court.
Ciò detto, Eighty Nine è un fumetto piacevole che sa strappare qualche sorriso, oltretutto disegnato molto bene e stampato in maniera impeccabile.

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