lunedì 4 ottobre 2021

Doctor Salomon

Questo fumetto nasce in un periodo delicato dell’editoria periodica a fumetti italiana, quella fine degli anni ’70 in cui la televisione stava erodendo il pubblico e, nello specifico delle riviste della casa editrice Universo, i settimanali dell’Eura stavano portando via ancora più lettori a Intrepido e Monello. Lo stesso Bliz dove comparve Doctor Salomon sarebbe diventato Bliz Enigmistica e dopo qualche anno si sarebbe votato al porno soft – nemmeno tanto soft a giudicare dalle testimonianze dell’epoca. Ma prima di cercare altre strade con cui tamponare l’emorragia di lettori i settimanali popolari (ricordo anche un Albo Motori, ma forse era mensile) cercarono di inserirsi sulla scia tracciata da Lanciostory, con storie più moderne e drammatiche.

Il protagonista di Doctor Salomon è un chirurgo inglese braccato dai compatrioti e presto da tutte le altre polizie internazionali. Sul suo passato e sulle cause della sua caccia non si sa nulla di preciso: trapela solo che ha realizzato qualcosa che potrebbe essere usato come arma globale (un chirurgo!) e che forse ha ucciso la moglie o l’amante o comunque qualcuno che si chiama Sharon. Il commissario Shea della polizia inglese è suo amico di vecchia data (ma la cosa non viene approfondita) e nonostante abbia la consegna di catturarlo cerca di aiutarlo per quel che può. Solo nel sesto capitolo ci sarà qualche riferimento meno vago ai motivi per cui Salomon viene braccato.

Il dottore è un’eccellenza nel suo campo e ad esempio riesce a operare uno zingarello salvandolo da qualcosa che aveva alla testa con strumenti improvvisati (non proprio improvvisati ma comunque non certo sterilizzati) proprio a poche ore dalla sua probabile morte. Ma non basta: è un motoscafista spericolato, un chitarrista eccellente, un picchiatore fenomenale, un ottimo pilota di aerei ed elicotteri, un chimico che sa produrre bombe con quello che trova (e all’occorrenza pare secernere dei reagenti che confondono i cani), un erborista che conosce gli effetti miracolosi delle piante giuste e ovviamente da buon chirurgo sa quali punti premere nel corpo degli avversari per farli svenire.

Doctor Salomon inanella tutta una serie di esagerate assurdità tali da sfociare nel ridicolo involontario. Il primo rifugio che riesce a raggiungere è quello di un suo ricco conoscente portoghese che insieme ad altri congiurati sta progettando… non un colpo di stato, che sarebbe stato perfetto per l’epoca della pubblicazione (1979)… ma il dominio mondiale come fosse un cattivo di 007! Come già ricordato, grazie agli strumenti che gli zingari hanno rubato in quattro e quattr’otto, opera il figlio del loro capo, che si rivela essere l’ultimo sacerdote di un culto a cui viene iniziato e di cui trova vari “fratelli” in giro per il mondo, una delle quali inspiegabilmente travestita con una maschera alla Diabolik. Ah, ci si mette pure la mafia di mezzo per catturarlo e un dittatore africano arriva a creare un suo clone tramite un’operazione di chirurgia estetica per intascarsi la taglia mentre progetta di ammazzare sia lui che Shea. Questo accavallarsi di situazioni parossistiche sortisce un effetto straniante ancora più marcato leggendo la storia tutta d’un fiato in volume piuttosto che diluita a puntate, ma nel complesso il gioco imbastito da Silverio Pisu funziona alla perfezione: la vicenda è appassionante e non mancano momenti di grande tensione. Manca l’ironia e i dialoghi tendono al melodrammatico, ma Pisu riesce a trasmettere le sue evidenti passioni per il mare e per i viaggi, con delle descrizioni circostanziate e credibili di quello che potrebbe capitare attraversando il deserto del Riff o se il motore di una barca si guasta. E inoltre si possono intravedere argomenti a lui cari come la condizione del Terzo Mondo, la corruzione politica e un po’ di ecologia. Avventura popolare di qualità, insomma.

I disegni di Fabio Civitelli (anzi, Pablo de Almaviva, come si firmava) sono molto buoni. Probabilmente grazie all’uso di riferimenti fotografici riesce a proporre un’ampissima gamma di espressioni e la gabbia libera delle tavole ne aumenta il dinamismo. Molto buoni anche i paesaggi. Oltre all’elegante pulizia del suo tratto, si fa ammirare per l’uso del pointillisme (o dell’intrico di tratteggi) che poi avrebbe caratterizzato il suo lavoro su Tex, e per le masse risolte con maestria solo grazie ai retini. Solo dal settimo episodio, in cui c’è una preponderanza di donnine nude probabilmente per assecondare la direzione in cui si pensava sarebbe andato il mercato, ho notato un netto calo grafico.

Come detto in uno dei redazionali finali, il volto di Salomon è ispirato a quello di Christopher Lee: purtroppo questo rende torvo lo sguardo del protagonista anche quando dovrebbe essere lieto. E così mentre ringrazia i suoi salvatori sembra incazzato con loro.

Le tavole sono state stampate a partire dalle scansioni delle riviste originali (alcune sono a colori) e il risultato ovviamente non può essere eccezionale, ma comunque si fanno leggere e tutto sommato per una proposta di questo tipo meglio spendere 14 euro piuttosto che una trentina. Il lettering è stato evidentemente rifatto e un paio di volte i testi sono saltati, oltre a essere stati posizionati sotto il balloon di destinazione in un’occasione. Il programma con cui è stato “letto” il lettering originale ha fatto però un po’ di confusione tra M e N, e così quando Shea non trova quello che pensava essere Salomon esclama «per l’inferMo!». Ma ovviamente non avendo accesso alle riviste originali non sono sicuro al 100% che sia un errore di questa edizione, né che gli a capo fantasiosi e la punteggiatura arcana siano da attribuire al nuovo editore, che dal canto suo ha però sbagliato di stampare la tavola a pagina 104 (che oltretutto sembrava contenere un po’ di rivelazioni), stampando anche lì quella di pagina 105.

In appendice ci sono dei ghiotti redazionali che non solo approfondiscono le figure di Silverio Pisu e Fabio Civitelli, ma ricostruiscono anche la scena del fumetto popolare italiano a cavallo tra anni ’70 e ’80 e trattano il tema dell’uomo braccato nella fiction. Lo scrupolo filologico della curatela ha portato anche a ristampare il “prossimamente” con cui venne presentata la serie.

In definita il fumetto non è certo un capolavoro dimenticato meritevole di recupero (recupero comunque parziale perché sono proposti solo gli episodi disegnati da Civitelli) ma il volume in sé è molto bello, stampato oltretutto su carta semipatinata. Peccato per la pagina saltata.

Doctor Salomon viene indicato come primo numero della collana «Italian Masters», ma di questi tempi non mi stupirebbe se rimanesse un numero unico, pur augurando ogni fortuna a Francesco Tozzuolo Editore. Si tratta di un nuovo operatore del settore, questo almeno è il suo primo volume a fumetti che vedo, ma a differenza di altri editori di lungo corso non solo pubblica il materiale che annuncia ma addirittura riesce a farselo distribuire.

5 commenti:

  1. Un'iniziativa carina, bene che Civitelli sia riconosciuto "Italian Master".
    Personalmete non leggevo molto Bliz, ma quando divenne Albo Bliz cominciai a fregarlo a mio zio e qualche numero lo conservo ancora.
    Imperdibli servizi su Ilona Staller, Barbara Bouchet e Carmen Russo, e qualche fumettino. Non arrivai comunque all'estrema decadenza.
    Non si è mai neanche avvicinato ai Lanciostory, al massimo nel periodo migliore poteva ricordare i vari Billy Bis o Crystall del Monello, elementi comunque ben considerati anche nell'innovativa casa Lancio, all'inizio.
    Cos'erano infatti Tiger Kiss e Alamo Kid se non tentativi di agganciare il pubblico Mancusiano della Universo? Un colpo al cerchio, uno alla botte.
    Questo Doctor Salomon non lo ricordavo.
    Ci sono programmi che leggono i lettering originali e fanno confusione tra N e M? Ma non poteva farlo una ragazzino sottopagato questo lavoro? Ma che mondo di merda è diventato questo?
    Comunque essendo Salomon un medico, "Per l'inferMo!" ci sta tutto.

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    1. P.S.:
      Vedo ora, Pablo de Almaviva. Cugino di Jolanda?

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    2. Su uno dei vecchi Fumo di China si citava lo scoop di Bliz nel pubblicare le foto di Maradona nudo.
      Poi mi pare che ne uscirono ben tre versioni in contemporanea, di cui una era proprio porno. Ma forse mi confondo con un'altra rivista.

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    3. Storia editoriale piuttosto contorta.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Albo_TV

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    4. Vedo un link a Wikipedia, chissà quante cazzate hanno scritto.

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