martedì 12 luglio 2022

24 Underground

A suo tempo la serie televisiva 24 (mi pare che la dessero in seconda serata su Rete 4) ci aveva messo un po’ per catturarmi  ma poi mi ha entusiasmato. Non credo di aver visto l’ottava serie, probabilmente per problemi con il videoregistratore, né ricordo di aver visto il film che fecero qualche tempo dopo. Questa miniserie, che ho trovato nel settore delle occasionissime, si svolge tra i due.

Jack Bauer, in fuga da CIA e CTU, si trova in Ucraina sotto il falso nome di Borys. Qui si è rifatto una vita unendosi a Sofya e lavorando al porto con il cognato capocantiere Petro. Il fratello di Petro deve dei soldi alla mafia locale, che pensa bene di ammazzarlo facendo ricadere il debito su di lui. Per ripagarlo dovrà recuperare della merce scottante dal porto. Informato della cosa, “Borys” ci si mette in mezzo ma il capo dei mafiosi è una sua vecchia conoscenza (inventata appositamente o figurava già nella serie televisiva?) e anche la CIA si metterà sulle sue tracce.

Come da prassi televisiva, la storia portante si svolge nell’arco di una sola giornata, ma qui c’è anche una “coda” successiva che chiude la vicenda. La storia è abbastanza appassionante e presenta qualche colpo di scena azzeccato ma è anche molto lineare e non rispetta uno dei capisaldi televisivi, cioè la scoperta che uno dei personaggi “buoni” è un traditore. Peccato. Giustamente, Ed Brisson non tenta nemmeno di simulare il frenetico scorrere del tempo come accadeva nel telefilm, cosa impossibile da rendere in un fumetto, ma usa invece altre possibilità specifiche del medium, come delle battute occasionalmente lunghe che in un contesto realistico risulterebbero artefatte ma sono pienamente tollerabili in un fumetto, dove il tempo è cristallizzato.

Michael Gaydos fa un uso massiccio del digitale per gli sfondi ma le figure umane sono realizzate a matita. Forse per scelta stilistica o forse per i limiti tipografici della Star Comics, il tratto tende a impastarsi rendendo piuttosto fredde le tavole. Le sequenze d’azione sono inevitabilmente penalizzate.

Nel complesso 24 Underground non è affatto entusiasmante, ma scorre via serrato coinvolgendo il lettore, senza fargli pesare troppo la mancata familiarità con alcune figure della serie televisiva. A 3 euro, poi, si legge con ancora maggior piacere.

7 commenti:

  1. " A 3 euro, poi, si legge con ancora maggior piacere" è una sintesi del pensiero di Warhol secondo cui il prezzo concorre al valore di una opera d'arte.

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    1. Warhol il personaggio di Ditko e Kirby o la sua versione moderna a opera di Liefeld?

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    2. Adesso mi sfugge il personaggio di Ditko e Kirby, e in rete non trovo Unca, ma mi ricordo un fumetto pubblicato su uno dei primi FDC versione Ned 50, disegnato da Toninelli e Castellini (un team-up abbastanza Derca) in cui c'è un personaggio (un alieno travestito alla Visitors) chiamato War-Hol. o forse Wah-Rol. Boh!
      Ma secondo te Jack sarà ancora in Ucraina?

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  2. Liefeld ha disegnato un team up tra i suoi Youngblood e la band The Dandy Warhols. Un tentativo di omaggio alla saga del Quarto Mondo di Jack Kirby con il gruppo di Portland come Forever People degli anni novanta dello scorso secolo. Strano a dirsi, ma le tavole non sono mai state pubblicate - peccato perchè anticipavano la X-Force pop di Milligan/Allred - e confesso che non le ho pagate poi molto pescando nella baia.

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    1. Grazie. A me Liefeld e la Image in generale non hanno mai convinto, anzi all'epoca la odiavo, la Image, e quindi ne conosco molto poco. Come tantissime altre cose del resto.
      Invece l'accenno a Ditko-Kirby-Warhol mi ricorda qualcosa ma non so cosa, e perciò mi disturba.
      Del resto l'altro giorno ho visto un film con Pierce Brosnan e per circa 20-25 minuti mi sono domandato "ma come c###o si chiama 'sto @#!!*!°!! ?
      Mi succede sempre più spesso con nomi di attori, musicisti e con vocaboli inglesi. Forse cambierò il nome da JD a Hal 9000.
      Mi rendo conto che le A.I. non hanno di questi problemi.

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    2. In una storia dei Fantastic Four di Kirby/Lee inchiostrata da Geo Bell/Roussos - sono pochissime purtroppo - forse quella con il Seminatore di Odio o quella con la Peste dello Spazio ( un enfant terrible alieno, non una epidemia ndr ) un tizio si lamenta con Johnny Storm perchè colla sua fiamma ha rovinato una scultura astratta intitolata Tramonto su Hoboken. Mi pare la cosa + Warhol oriented di quegli anni.

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    3. In realtà Paolo parlando con un altro nostro amico matematico che insegna all'Università di Strasburgo una volta disse che avrebbe voluto creare una simulazione per verificare se alzheimer, demenza e compagnia brutta sono prerogative della biologia (e del suo logoramento) o possono anche coinvolgere le macchine sottoposte all'overdose di dati che hanno gli umani. Più o meno, lui saprebbe spiegarlo meglio, ovviamente.

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