Comedian (testi di Brian Azzarello, disegni di J.
G. Jones)
Il Comico non è stato solo un sadico che sfogava i suoi istinti protetto da
una maschera, uno stupratore che disprezzava le donne e un feroce agente dei
poteri occulti che svolgeva con fin troppo zelo e piacere i suoi incarichi. Per
Azzarello è stato anche un amorevole padrino per i giovani rampolli dei
Kennedy, un guerriero indomito indurito dal confronto con i soldati “veri” e
uno scrupoloso protettore delle popolazioni che va a invadere (almeno, dei
rappresentati di queste popolazioni che più gli sono vicini).
Mah. Sarà pur vero che l’animo umano è più complesso di quanto la
letteratura disegnata e non possano mostrare, ma tutto sommato le sfaccettature
più umane di Edward Blake ce le aveva già mostrate Alan Moore nell’opera madre.
Blake è disperato quando spiega il piano segreto a Moloch, è terrorizzato
quando Hooded Justice lo picchia, dimostra comunque un ruvido affetto per le
due Silk Spectre. A volerlo umanizzare troppo si finisce per snaturarlo, come è
successo in questa miniserie. Ora, i colpi di matto (tanti e pure pesanti)
Edward Blake li dà anche qui, e questo potrebbe far pensare che in fondo non lo
si è voluto umanizzare più di tanto; però il confuso finale in cui si intuisce
che anche lui altro non è stato che una vittima riporta appunto all’idea che qui si
voleva dare del Comico.
Nel complesso una miniserie stiracchiata (3 numeri secondo me potevano
bastare e avanzare) il cui scopo principale è paradossalmente quello di
riabilitare un “cattivo” di Watchmen
tradendone quindi lo spirito originale.
Poi i dialoghi di Azzarello sono sempre azzeccati, e mi è piaciuta la
prospettiva non banale con cui ha trattato il conflitto del Viet-Nam, ma alla
luce di questi elementi sembra quasi che il Comico sia stato infilato di forza
in una storia che in molte parti avrebbe potuto avere molto più senso con un
altro protagonista. Inoltre mi è sembrato che la storia saltasse troppo di palo
in frasca di episodio in episodio, cambiasse repentinamente ambientazione e
scena senza soluzione di continuità, riannodando precedenti cliffhanger con
sequenze che non c’entravano niente. Ma magari è stato solo un problema mio.
J. G. Jones si allinea agli altri disegnatori eccellenti di Before Watchmen: considerando tutto il
ciarpame che esce oggigiorno i suoi disegni non sono affatto orrendi, però
avrebbe potuto fare molto meglio. Credo che tra i “big” coinvolti nel progetto
sia quello che delude di più.
Il guaio è che partendo da riferimenti
fotografici si sta poco a mandare tutto in vacca, basta che non si colgano bene
le proporzioni o che la mano “scivoli” anche di poco su un lineamento e la
frittata è fatta: i volti diventano deformi o desolatamente piatti come è
successo in questo miniserie in molte occasioni. La sua inchiostrazione mi pare
inoltre molto pesante e poco modulata, per niente piacevole e quasi sempre
legnosa. Una colorazione “impazzita” o troppo cupa non aiuta, così come non
aiutano gli occasionali (pochissimi per fortuna) effettacci col computer.
Ulteriore nota negativa: pare che in origine la pubblicazione abbia subito
vari ritardi.
Bocciata.
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