Preso Masquerouge 2. Più che
sull’episodio disegnato da André Juillard (non si intuiva che era a un passo
dal diventare una divinità ma in retrospettiva le qualità c’erano già tutte) mi
concentro brevemente su quello di Marco Venanzi, perchè ho riscontrato delle
differenze curiose.
Già la copertina è curiosa, visto che pensavo che spostare (o peggio,
cancellare) la firma di un disegnatore fosse prerogativa della sola Eura/Aurea.
E anche la vignetta conclusiva, che non posto per non spoilerare nulla, è stata
spostata per far posto alla dicitura «fine dell’episodio».
Qualche differenza nei dialoghi, dovuta alla necessità di sintetizzare,
l’ho notata anche con un’occhiata superficiale:
Ma quello che colpisce di questa versione Cosmo è l’effetto di pulizia e
luminosità abbacinante che hanno le tavole di Venanzi private del colore:
Venanzi faceva da solo (più avanti con l’aiuto di un collaboratore) anche i
colori, e soprattutto in questa versione pre-computer (computer che avrebbe poi
minato anche la qualità di stampa, anche se è difficile immaginarlo per un prodotto
francese) le sfumature e le campiture di colore erano importantissime per
definire alcuni dettagli e per dare profondità alle vignette, oltre ad avere un
proprio senso all’interno della narrazione:
Vabbè, sono comunque solo 2,90€ e la stampa è molto buona. Inoltre Marco
Venanzi sembra proprio il disegnatore più adatto per questa serie: talvolta
molto ingessato, il suo stile è perfetto per evocare la transizione dell’Arte
Medievale verso il Barocco.
E nella Deuxième Epoque di Masquerouge Patrick Cothias
era ovviamente più consapevole dei propri mezzi e della direzione da far
percorrere ai suoi personaggi, senza il formato-prigione degli episodi brevi a
dettarne ritmo e sviluppi e a costringerlo a inventarsi ogni volta qualcosa di
nuovo e chiuso in sè.
Di Masquerouge mi son perso il primo numero. Non mi ispirava granché. Forse ho fatto male i conti. So che a breve uscirà il Dampierre di Swolfs, ma essendo molto "parlato" mi sa che sarà quasi illeggibile, in quel formato. In compenso sto leggendo lo speciale Eloisa di Montfort di Alfonso Font che mi sta piacendo davvero parecchio.
RispondiEliminaBello il primo episodio di Eloisa, vediamo come va avanti. Alfonso Font in bianco e nero rende molto.
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