giovedì 11 dicembre 2014

Dal mio inviato a Reggio Emilia



La benemerita casa editrice Menhir, quella de Il Morto, ha presentato alla fiera di Reggio Emilia due fascicoletti speciali a tiratura limitata come probabili viatici di nuove serie.

Hilka Strix: Plantis et Executionem è la rielaborazione di un progetto erotico risalente agli anni ’70 (ma quanti anni ha Ruvo Giovacca?!) sottoposto all’epoca nientemeno che all’attenzione della gloriosa Edifumetto di Renzo Barbieri e fermato ai blocchi di partenza in attesa di tempi più floridi che non sarebbero arrivati. Riadattato in chiave fantasy, racconta la storia della fattucchiera, o forse solo erborista, Hilka Klingen che viene condannata al rogo da un cerusico invidioso della sua influenza e bramoso di impossessarsi di un grimorio. Queste 23 pagine di fumetto sono poco più di un’introduzione e chiaramente la sorte della protagonista non può esaurirsi nel macabro finale.
Ai disegni Mirko Andreoli, già apprezzattisimo su InkStory Horror, compie un lavoro egregio, oltretutto per nulla sminuito dal formato pocket.

Spettrik: Un Progetto senza Futuro è meno accattivante e originale di Hilka Strix. Alfredo Brecci è l’unico sopravvissuto del progetto Spettrik che ha portato con successo alla creazione di una tuta che aumenta a dismisura le prestazioni fisiche umane. Tutti i ricercatori coinvolti sono stati eliminati ma Brecci, venuto a conoscenza del pericolo, si è dato alla macchia con la tuta diventando una sorta di Diabolik misto a Ultraman. Le sue imprese di vendicatore portano allo smascheramento di vari politici corrotti finché i Powers-that-be non riescono apparentemente a toglierlo di mezzo.
Il fumetto di Spettrik ha il pregio di poter essere letto come una storia compiuta, con un inzio e una fine (ovvio che le intenzioni e le speranze degli autori puntino verso un’altra direzione), ma le analogie con Il Morto sono troppe per renderlo veramente interessante, almeno in questa prima fase. Inoltre graficamente c’è un abisso rispetto al lavoro di Andreoli.

Quasi più interessanti dei fumetti in sè, che in fondo sono solo antipasti, i due editoriali che riescono a ricostruire sinteticamente ma con efficacia i contesti ormai estinti dei pornetti anni ’70/’80 e dei settimanali falcidiati dalla televisione (nel 1984 Spettrik avrebbe dovuto apparire su Corrier Boy).
Le mie copie di Hilka Strix e Spettrik sono rispettivamente numerate 344 e 943 (!) su 1000. Forse è solo un caso e non venivano vendute seguendo rigorosamente la progressione numerica ma se così non fosse sarebbe un successone per la Menhir.

2 commenti:

  1. Hilka Strix LO VOGLIO. Ha dei disegni superbi (è il secondo fumetto che vedo omaggiare quel quadro, dopo Berserk)
    L'altro mi sembra comunque più originale de Il Morto :p

    Moz-

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    Risposte
    1. Il problema sarà trovarli in giro. Ma se sono riusciti a distribuire Il Morto e InkStory spero ci riescano anche con le future nuove serie.
      Hyeronimus Bosch è tra i più citati dai fumettisti: ricordo Olivera e Burgeon tra i tanti.

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