martedì 22 dicembre 2020

Alien 43 (+ supplemento): La sceneggiatura originale

Versione a fumetti della prima stesura della sceneggiatura di Alien di Dan O’Bannon, che ha subito molte modifiche in corso d’opera prima di diventare il film di Ridley Scott. Leggendo questa miniserie di cinque numeri, elaborata da Cristiano Seixas, si ha contemporaneamente un’ovvia (ma piacevole) sensazione di déjà vu e un’altra sensazione ancor più piacevole di risalire alle vere origini del film, quasi fosse un dietro le quinte.
La trama e i passaggi principali sono gli stessi, ma i dettagli diversi sono tantissimi, a partire dai nomi dei protagonisti. Ovviamente non li elenco per non rovinare la sorpresa a chi deve ancora leggere il fumetto. La vicenda si dipana con grande efficacia nonostante debba essere contenuta nel formato di cinque comic book da 20 tavola l’uno; non mi sembra che sia stato fatto alcun lavoro per creare dei cliffhanger e questo Alien va letto tutto di seguito. Nonostante la storia sia ben nota, o forse proprio per questo, la tensione monta sin da subito e anche grazie a certe avvedute scelte di regia vengono ricreati il senso di claustrofobia ma anche il dinamismo di certe scene. I disegni di Guilherme Balbi sono molto belli: rigorosamente realistici ma al contempo espressivi, rendono alla perfezione le sequenze interamente mute. I colori sono opera di Candice Han.
Questa versione in albetti da 48 e 64 permette oltretutto di risparmiare rispetto all’eventuale versione in trading paperback visto che tutta la storia costa così meno di 9 euro. Non si tratta di una cortesia da parte della saldaPress visto che con la fine del 2020 decadrà la sua licenza per pubblicare i fumetti di Alien a causa di un cambio del detentore originale dei diritti.

8 commenti:

  1. Scusate ma 'sto schifo di Blogger nuovo mi ha tolto dei tasti e non riesco a giustificare il testo. Inoltre non mi fa vedere nessuna altra opzione che non sia quella di scrivere in HTML.

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  2. E già. La Marvel ha comprato pure i diritti di Alien e Predator. Visto cosa hanno combinato con Conan, potevano lasciare queste properties tranquillamente al loro posto :)
    In ogni caso, ho seguito questa testata solo fino ad un certo punto e fino ad allora non mi è dispiaciuta affatto.
    Il prezzo da edicola dei brossuratini Saldapress, oggi, è da considerare un affarone, rispetto agli "spillatini" americani.

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    1. "brossuratini"? Questi due di Alien son spillati. Probabilmente fai riferimento a qualche testata che non conosco.
      Ne approfitto per farti gli auguri, Luigi!

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    2. Ho scritto "brossuratini" ma intendevo "spillatini" :)
      Anche se in ritardo, ti auguro buon proseguimento di feste. E un nuovo inizio per tutti, che ce n'è bisogno.

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    3. Buon 2021 anche a te! Beh, peggio del 2020 non sarà, dai...

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  3. Aliens vs Predator II di Claremont/Guice e Barreto - miniserie in dodici numeri della prima metà degli anni novanta ( Dark Horse ) fu un successone, se non ricordo male. Forse era anche la curiosità di leggere qualcosa di X-Chris che aveva appena divorziato dalla Marvel dopo decenni. Dai noi in sei albi della Play Press. Non mi esprimo sul Conan Marvel di cui ho sbirciato qualcosa in rete - compreso Savage Avengers in cui è al fianco di Frank Castle, Elektra e doc Strange - ma comincio anche io a pensare che tutte quelle licenze in mano ad un solo editore - Star Wars e Conan in fondo erano partite dalla Casa delle Idee nei seventies, ma da tempo erano bestseller della Dark Horse Comics - non aumentino la possibilità di leggere buone storie. Non so se Luigi la pensa così per le stesse ragioni, ma io preferivo cose quasi indie e non mainstream come lo Alien di Sam Kieth o Kelley Jones e lo Star Wars di Cam Kennedy - to name a few - al disegno iperrealistico e fotografico di molti lavori recenti. Naturalmente non è stata la Marvel a scegliere questa deriva e ricordo diversi lavori precedenti - come uno di una irriconoscibile Jan Duursema - in cui sembrava di veder stampato e ridisegnato qualche fotogramma di pellicola. Mi pare di capire che i fan di serie tv e cine pretendano l'assoluta fedeltà e quindi riconoscibilità dei loro beniamini quando trasposti su carta. Io appartengo ad una minoranza silenziosa ma fastidiosa che preferisce cose come lo X-Files di Charles Adlard ( Duchovny si lamentò del nasone che gli infliggeva il cartoonist ) al 24h di Michael Gaydos. Pazienza.

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