lunedì 17 gennaio 2022

Qualche curiosità su Larry Mannino/3

Zero Galvan è il personaggio più amato del suo creatore Ray Collins, che gli ha dedicato moltissime pagine – a fumetti e non. Nato nel 1963 su Misterix, come ben sappiamo venne ricreato 11 anni dopo con caratteristiche differenti su Skorpio. Non solo: nel 1979 la serie “Extra” dello Skorpio argentino pubblicò una miniserie parallela in cinque capitoli intitolata Zero Galvan che costituiva un prequel alla serie regolare, all’epoca ancora in corso sulla testata madre. Disegnati da Gustavo Trigo, questi episodi vennero pubblicati anche su Lanciostory nel 1997, eliminando però i riferimenti alla serie originale. A Larry Mannino venne dedicato anche un romanzo, allegato in sei uscite a Lanciostory nei primi anni ’80.

Lo “spirito” di Larry Mannino continuò ad aleggiare nel fumetto italiano, tanto che in Dan Loggan (altra serie poliziesca di Collins e Fernandez, inedita in Argentina) il protagonista omonimo ha proprio lui come “spirito guida” ispirandosi ai suoi fumetti. Ora che ci penso sarebbe materiale da Fumettisti d’invenzione. Ma il Distretto 56 e il suo principale protagonista torneranno ancora in carne e inchiostro, aggiornati ai gusti degli anni ’90 e alle mutate condizioni del mercato: nel 1996 sarà la Columba a ospitare su D’Artagnan (giacché Skorpio aveva cessato le pubblicazioni proprio all’inizio di quell’anno) una nuova serie di quattro episodi dedicata all’eroe, disegnata da Alfredo Flores e Páez. Inedita in Italia, si può leggere scaricandola da qui.

L’ecatombe che colpì il fumetto argentino all’arrivo del terzo millennio mise fine alla parabola fumettistica di Zero Galvan, ma non alla sua vita di carta: Ray Collins gli ha infatti dedicato diversi romanzi nel corso degli ultimi anni, in attesa di una nuova versione a fumetti che probabilmente non vedrà la luce. O forse sì?

4 commenti:

  1. Niente di grave se hanno eliminato i riferimenti, forse l'ho letta anch'io e non mi sono accorto che aveva attinenza con Mannino. Tutto quel che era disegnato da quella fetecchia di Trigo lo leggevo distrattamente. E gente così ha disegnato anche per Bonelli (Nick Raider se non ricordo male).

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    1. Difendo a spada tratta il compianto Trigo! Qualsiasi editore con cui ne ho parlato ne diceva un gran bene: sapeva "sparare" un bel po' di tavole in tempi brevi. Questo ovviamente è il punto di vista di chi deve "produrre" ma io non l'ho mai trovato male, nemmeno nelle sue interpretazioni più rapide. Quelle elaborate, poi, raggiungono delle vette anche molto alte con mezzetinte, tratteggi, ecc.
      Certo, su Nick Raider e Dylan Dog (ne ha disegnati tre dei primi, li ricordo ancora) era un po' fuori posto, ma io direi sprecato.

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    2. Ma sì, ammetto che a volte non sono molto equilibrato nei giudizi, ma in effetti bisognerebbe tener conto di tutta una serie di cose. Il suo lavoro lo faceva, ma dal mio punto di vista di lettore vedevo talmente tanto Trigo che non lo sopportavo più. Poi non so, sono gusti personali, per esempio Bignotti non mi ha fatto quell'effetto.
      Ritiro la fetecchia.

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    3. Forse ricorderai le sue cose peggiori, ma roba tipo I Gorilla di Cindy non era niente male.
      Io da bambino lettore di Mister No adoravo Bignotti (e pure Donatelli). Certo, rivisto ora fa un altro effetto.

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