lunedì 20 febbraio 2023

Tex Stella d'Oro 36: Pearl

Ecco come dovrebbe essere un Tex Stella d’Oro. Come già dimostrato nella sua precedente prova disegnata da Stano, Mauro Boselli non teme di inserire una dozzina di vignette per tavola, né di gratificare lettori e disegnatore di turno con delle ampie panoramiche laddove veramente necessario.

Pearl narra la vicenda della banditessa omonima, che di cognome faceva Hart: da ragazzina rimase scossa da una promessa di romanticismo che non fece in tempo a vivere e che le lasciò come ricordo solo una pistola con cui anni dopo avrebbe salvato la vita del gambler Joe Boot. Quella stessa pistola la salverà anche dalla vita di meretricio a cui era costretta dalle circostanze, visto che convince il suo nuovo compare a diventare rapinatori di diligenze. Ma furono rapinatori “educati”, che mai ricorsero alla violenza e addirittura erano soliti lasciare qualche soldo ai rapinati senza spennarli del tutto!

Le maglie della Legge si stringono infine attorno a loro (che ovviamente si erano fatti qualche nemico nel corso della “carriera”) ma Pearl, in quanto bandito donna, è una celebrità e quindi gode di parecchi benefici nel carcere di Yuma. Ben peggio va al suo complice/amante, con cui però riuscirà a evadere dal penitenziario. Ad attenderla ci saranno delusioni, frustrazioni e infine il riscatto.

Tex e Kit Carson compaiono a malapena: fungono da commentatori agli sviluppi della vicenda e da deus ex machina quando è il momento giusto. Dosati con tanta parsimonia, i loro scambi di battute sono ancora più godibili.

La storia è molto appassionante pur se il grande lavoro di documentazione fatto da Boselli lo ha portato inevitabilmente a infarcire il fumetto di avvenimenti e personaggi realmente esistiti. Ma il ritmo della trama non ne soffre, anche perché lo sceneggiatore ha saputo giocare magistralmente con la suspense e le aspettative del lettore gestendo con abilità molti passaggi dalle pagine dispari a quelle pari. L’abbondanza di vignette offre poi una storia densa di cui tutti i passaggi sono sviluppati compiutamente.

Nonostante le ripetute considerazioni sulla condizione delle donne non credo che Boselli possa essere accusato di volersi arruffianare il pubblico femminile o di avvicinarsi a tematiche attuali: a testimonianza della sua indifferenza al politically correct c’è l’uso disinvolto (e giustificato dal contesto) del termine «negro».

Gran tocco di classe la citazione finale da L’Uomo che uccise Liberty Valance: abusata, sì, ma in questo caso molto utile a mettere in prospettiva la vicenda, quasi una dichiarazione di intenti per dire che al di là degli interventi di Tex e Kit e di altre libertà che ci saranno state nel raccontare la storia di Pearl Hart, questa rimane sostanzialmente fedele nei suoi punti principali.

Ai disegni Laura Zuccheri predilige l’espressività dei personaggi al rispetto pedissequo dell’anatomia. È una scelta legittima e nel suo caso anche funzionale, ma si può rimanere un po’ sorpresi nel vedere ogni tanto delle gambette esili e degli occhietti piccoli e ravvicinati (nemmeno il ranger si salva!). Lode comunque alla disegnatrice che non si è risparmiata quando ha dovuto disegnare dettagliatamente panorami e interni, adottando magari anche delle inquadrature originali.

Annalisa Leoni colora efficacemente con tinte lievi nelle scene diurne e colori più marcati e decisi nelle sequenze notturne, senza mai coprire il lavoro della Zuccheri.

Per quel che può valere, questo per me è il miglior volume della collana.

2 commenti:

  1. Per patiti dei numeri: Tex Stella d'Oro 36 meno i primi 24 che ristampano i "texoni" più i primi 4 "cartonati alla francese" usciti nella collana Romanzi a fumetti meno i 2 titoli che ristampano storie della collana principale = 14 volumi inediti. Considerando "fuori quota" il primo di Serpieri, degli altri 13, alcuni sono piuttosto tradizionali, altri più o meno arditi. (In fumetteria arrivano dopo due o tre mesi l'uscita in edicola, quindi dovrò aspettare a leggerlo.)

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