domenica 29 ottobre 2023

Purr Evil 1

Mah. Sembrava un prodotto vagamente originale e per quel che la conosco Laura Braga è una brava disegnatrice (dovrei anche avercela nel blogroll, che però Blogger ha parzialmente coperto da un po’). Soprattutto, pensavo si trattasse di un lavoro per così dire autoriale della Andolfo, pensato per il mercato francese o proprio per l’Italia, e invece è solo l’ennesima serie statunitense d’azione con vaghi accenni horror.

La sedicenne Deb e sua madre Rita si spostano di città in città perché la genitrice in gioventù faceva parte di una band che invocò un demone, e così la rampolla divenne un portale vivente per “Mucci”, un’entità felina che si manifesta corrompendo gli umani infestandoli con delle specie di cuccioli di Devon Rex scarnificati e dai molteplici occhi, che spingono il corpo ospite a venerare Deb. Quando il fenomeno si presenta l’agguerritissima Rita fa strage dei “corrotti” col ricco arsenale di cui dispone. Nel loro ultimo domicilio che sono prossime a lasciare Deb ha fatto amicizia con un coetaneo fresco orfano di madre che, ignaro delle sue peculiarità (d’altra parte lei stessa è stata tenuta all’oscuro della sua vera natura), la porta fuori per farle visitare la città e così scatena l’inferno. Torna anche il padre, probabilmente intenzionato a riprendere il progetto originario di rendere Deb un’arma da noleggiare al miglior offerente.

La narrazione è frenetica e adrenalinica, probabilmente troppo. Tra affrettate spiegazioni al volo e personaggi che appaiono dal nulla quando la trama lo richiede si ha quasi l’impressione di leggere il riassunto di quella che avrebbe potuto essere una storia più corposa. Tanta azione e qualche battuta come da standard USA, l’orrore vero è però constatare che alla Star Comics non sanno come si va a capo con le S. E poi si tratta solo del primo volume della serie: tre comic book da 20 pagine l’uno a 12,90 euro.

I disegni di Laura Braga sono sicuramente molto buoni (tanto più a confronto con quelli piuttosto rozzi di Michael Malatini che l’ha assistita, cioè probabilmente sostituita, nel terzo capitolo) ma sempre nell’alveo della tradizione statunitense, con una certa ipertrofia e senza guizzi troppo personali. Si è limitata a fare bene il compitino, come si suol dire, ma coi tempi che corrono è già un’ottima cosa.

Giovanni Manca ha fornito assistenza per chine e sfondi, Bryan Valenza ha realizzato i colori.

L’edizione Star Comics è sin troppo lussuosa per un prodotto del genere, un cartonato stampato su carta patinata pesante con qualche effetto nelle copertine. Qualità di stampa ineccepibile, cosa nient’affatto scontata.

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