mercoledì 11 ottobre 2023

Spider-Gwen: Cloni Ombra

In pratica si tratta dello stesso canovaccio di Gwenverso con i cattivi al posto dei supereroi. La mente dietro l’invasione delle nuove Gwen ibride viene rivelata all’inizio del primo episodio insieme alle sue motivazioni, quindi inutile perdere tempo in quisquilie e subito via con le mazzate. Inframmezzate a qualche tecno-indagine (il Reed Richards di questo universo è un ragazzino di colore) e a un po’ di soap opera, ma senza il minimo tentativo di uscire da una linearità assoluta e prevedibile. Le Gwen fuse coi villains dell’Uomo Ragno non sarebbero proprio cattive, basta liberarle dal meccanismo di controllo che hanno installato e si alleano con la protagonista. Certo, non è così semplice: altrimenti come si riempiono le pagine senza combattimenti?

Kei Zama inserisce nel canone grafico dei supereroi un po’ di stilemi manga e a pagarne le conseguenze sono principalmente i volti femminili, assai bruttarelli. Ben peggio farà “Geoffo”, chiamato/a in soccorso di un/a Kei Zama evidentemente in ritardo con le consegne dell’ultimo episodio.

Cloni Ombra è un fumetto insulso, al massimo si può riconoscere a Emily Kim l’onestà di aver dato al pubblico quello che si pensa voglia, senza fronzoli, senza fantasia, senza personalità e soprattutto senza tentativi di nobilitare una trama scontata che avrebbe potuto scadere nel ridicolo con deviazioni troppo velleitarie.

Come di consueto le copertine sono opera di David Nakayama, che disegna le Gwen come fossero formose pin-up degli anni ’40 mentre invece il personaggio è un’adolescente dal fisico asciutto.

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