lunedì 14 novembre 2016

Martin Mystére Le Nuove Avventure a Colori 1: Ritorno all'Impossibile

Simpatica questa nuova incarnazione (non a caso definita “avatar” da Castelli) di Martin Mystère, ma anche un po’ spiazzante. In pratica il professore logorroico è diventato un mix di 007, Diabolik e Lo Scorpione (il personaggio di Desberg e Marini), apparentemente molto più giovane e incline alla battute sceme.
La storia verte intorno al “recupero” da parte del protagonista del pezzo mancante di un arazzo perduto di Leonardo da Vinci, che scatenerà ovviamente una caccia all’uomo nei suoi confronti (con inaspettati partecipanti sovrannaturali) e l’apertura di un portale verso un altro mondo, preludio al prossimo episodio.
I testi sono frutto del lavoro collettivo di addirittura sei sceneggiatori: Andrea Artusi, Diego Cajelli, Giovanni Gualdoni, Ivo Lombardo, Enrico Lotti e Andrea Voglino. I “Mysteriani” hanno basato questo primo capitolo della nuova incarnazione di Martin Mystère su numerose sequenze d’azione, un’ambientazione europea (principalmente italiana), dialoghi “moderni” e a volte metanarrativi e il gusto Ultimate di vedere come sono stati modificati i personaggi principali della mitologia mystèriana nel transito da un universo narrativo all’altro: Diana non è più un’assistente sociale e incontra per la prima volta Martin, a fare le veci di Java c’è l’energumeno Max, ecc.
Niente male i disegni di Fabio Piacentini (cui si perdona volentieri l’indecisione sull’orientamento dei bottoni della camicia di Martin da pagina 83 in poi): senza fronzoli ma di matrice realistica e abbelliti da una colorazione che credo voglia ricordare al lettore più giovane i frame (o si dice “cell”?) delle serie animate. Con la cartaccia in uso alla Bonelli non è che la parte grafica abbia modo di risaltare più di tanto, ma comunque il risultato è decisamente migliore delle derive caricaturali di un Cavenago o, peggio ancora, Rossi Edrighi che sembrano andare per la maggiore oggigiorno.
Un po’ mi pento di non aver comprato a Lucca il cofanetto che comprendeva anche il secondo episodio.

22 commenti:

  1. Max mi piace un casino, molto più di Java.
    Traffichino, ironico (quasi cinico), tuttofare.
    Bella questa collana, la completerò tutta anche se 5 euri sono troppi...^^

    Moz-

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    1. 4,90€ credo che in proporzione sia il prezzo giusto visto il colore. Se solo la carta fosse migliore...

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    2. Ah, la copertina è di Lucio Filippucci, lo metto nelle Etichette.

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    3. Sì, però pure tutto a colori è un salasso, quel prezzo^^

      Moz-

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    4. Beh, dai cinque euro al mese... se proprio sono un problema salti un paio di colazioni ;)

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  2. Potrei dare la colpa all'età - da anni controllo e ricontrollo la porta di casa, anche nel cuore della notte, sebbene in cuor mio so di averla chiusa e non è lontano il momento in cui la pappa dei miei neuroni non sarà in grado di dirmi se mi sono chiuso fuori o dentro - ma i disegni, di cui alcuni frames/cells sono in rete da tempo, non mi seducono. Li trovo anonimi anche pià di quelli della premiata ditta Zaniboni. E naturalmente non ho abbastanza materia grigia per processare "quel" colore. Se SBE lo avesse chiesto a me - e temo non succederà + dopo quel focus group in cui proposi Cico Tossicomane Metallurgico nelle miniere di Hellingen Ferito nel lato B dalla Spada Magica della Valkiria Dissidente - avrei optato x un mood a la Beverly di Nick Drnaso
    ( da noi recentissima uscita Coconino Press ndr ). Non credo che avremmo catturato tanti lettori dal fusto verde, ma non si mai...

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    1. L'ultima volta che hai commentato qui hai ammazzato indirettamente Leonard Cohen.
      Temo per il povero Nick Drnaso che non so chi sia.

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    2. Ho visto cosa fa Nick Drnaso (più per scherzo che per altro, pensavo fosse una tua boutade o che avessi storpiato un altro nome).
      He won't be missed. Almeno I won't miss him.

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  3. Leo era già altrove quando ho preso a scrivere di lui. Drnaso è giovane e gli auguro tanta salute. Piace a Chris Ware. Fatte le debite proporzioni, i temi ed il modo in cui li racconta sono puro Ray Carver. No kiddin. Credo che Nick potrebbe improvvisare un racconto a sei vignette dei suoi per una decina di pagine su due coniugi di mezza età provinciali a Nuova York ad un concerto di Leo perplessi davanti alla svolta pop del 1988 apparentemente mesmerizzati da First We Take Manhattan poi in un bar del Greenwich Village a guardarsi mentre ad un tavolino alle loro spalle Ray Carver prende appunti. A me piacerebbe in b/n, ma credo che Nick ci tenga ai suoi colori pastello. Pazienza.

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    1. non so per quale associazione appena ho letto "Ray Carver" ho pensato a Paul Auster. I brividi che mi hai fatto correre lungo la schiena, Graziano... i brividi!!!
      Grande Raymond Carver, ancor più valorizzato da Altman.

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  4. Dal che deduco che non hai mai letto Città di Vetro nella riduzione - si fa x dire - a fumetti disegnata da Dave Mazzucchelli.

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    1. Proprio quella. La odio. Ma magari la colpa è dello sceneggiatore, che dopo che Daniele Brolli dichiarò che nessuno ricordava viene SEMPRE citato negli articoli che parlano di quel 'fumetto'.

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    2. Paul Karasik. Se urli Paul Karasik o Szymon Kudrański o Bill Sienkiewicz fuori dal finestrino di un vagone della metro in corsa d'estate fradicio perchè l'aria condizionata non è erogata il suono che emetti sembra Grazoriga. Prova. Prendi un appunto e sperimenta a Ferragosto.

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    3. Occhio che si pronuncia Scincevìch, come da intervista sul primo numero di Fumo di China edito da Alessandro.

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    4. Io ero portato a pronunciarlo Sìnchieviz ma quella intervista mi ha sconfessato.

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    5. Scinchievich. Oppure Origa. E' l'istess.

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    6. Graziano, tu hai sempre voglia di scherzare.

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    7. Cosa è un nome ? Ricordo quando Dick Donner stava cercando un nome x la sua Arma Letale ed io semplicemente dissi prendi il mio, americanizza se vuoi, e funzionerà e Martin Riggs è ancora un cult.

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    8. Grecian Onlain si sveglia nel crepuscolo nel sottotetto in cui vive e lavora perchè i suoi inchiostri sperimentali hanno preso fuoco. Il fumo di china è tanto spesso che lo Sconfessato non ha alternative se non saltare nel buio più o meno dove ricorda si trovi la finestra. Precipita sugli altri tetti della città di vetro in una pioggia di schegge e si ritrova di fronte allo Alto Uomo Kara Sik che sorride come lo stregatto e che deve aver incendiato il nido del suo nemico con i suoi poteri psionici. E' il momento dello showdown. In gioco la realtà come noi la intendiamo. Lo Sconfessato: tascabile in b/n. Testi di Letale Origa perchè + veloce ad accettare di Grant Morrison e disegni di Marco Nizzoli perchè Mailo Manari era impegnato a disegnare una bio della signora Trump. Excelsior !

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  5. Anche a me non è dispiaciuto. Più che altro mi rendo conto che se guardiamo gli intenti dello staff, quelli di svecchiare il personaggio e dedicarlo anche e soprattutto ai più giovani, credo abbiano centrato pienamente il bersaglio. Presto per dire quanto, ma il primo passo sembra buono (nonostante in giro, come al solito, non si faccia altro che leggere lamentele da vecchio per dire che questo MM non è "il mio" MM).

    Forse gli elementi soprannaturali sono stati inseriti un po' troppo precipitosamente, ma tant'è...
    Per il resto, i disegni sono forse un filo troppo pulitini (stile bd thriller spionistico, tanto per intenderci), ma non mi sono dispiaciuti (anche se, ovviamente, non sono d'accordo sulla deriva caricaturale di Cavenago, ma son gusti).

    Bellissima la cover omaggio di Filippucci (mi piacerebbe capire che fine ha fatto, anzi, visto che non vedo le sue tavole da parecchio).
    Bellissima, se non di più, l'idea del prezzo lancio a 2 euro. A memoria, non credo la Bonelli abbia mai fatto una cosa del genere.

    P.S.: Guarda che quella usata per gli albi Bonelli non è affatto una "cartaccia". Anzi, è una delle migliori di quel tipo e per quella fascia economica, in quanto a resa di stampa e grammatura. So che tu ami la lucida, ma un Bonelli con la lucida costerebbe molto molto di più.

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    1. Eh, ma se costasse di più per la carta patinata renderebbe di più e si conserverebbe di più :(
      Comunque credo che tra le uso mano ce ne siano di migliori, ad esempio quella di certe riviste come Flash Art.
      Tornando al fumetto, spero che vada bene e che porti o riporti qualche lettore anche alla serie regolare!

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