sabato 10 ottobre 2020

Samuel Stern Extra 2020: Come nasce un eroe

Riassunto delle puntate precedenti: non trovo Historica in edicola e allora mi lascio sedurre da una simpatica copertina (a opera di Elena Casagrande) e torno a casa con questo speciale di Samuel Stern, personaggio di cui non ho mai letto altro.

Questo speciale, curiosamente «supplemento a Samuel Stern 1» uscito un anno fa, non è proprio un omologo dei corrispettivi bonelliani, almeno di come li ricordo io: non c’è semplicemente un’unica storia più lunga delle canoniche 94 pagine ma una raccolta di storie brevi inedite o già pubblicate altrove e di redazionali con vari “dietro le quinte” della serie, tra cui il numero 0. Un po’ una via di mezzo tra i primi speciali di Dylan Dog e l’albetto celebrativo di Gordon Link. Più che “bonus” per chi segue già la collana, l’Extra è quindi un biglietto da visita per la serie.

Le storie brevi sono l’umoristica L’ospite inatteso disegnata da Valerio Piccioni e Maurizio Di Vincenzo con un bel tratto realistico, Peluche che inverte il paradigma della precedente (i disegni di Adriana Farina sono deformed ma il soggetto è serio) e La maledizione del North Bridge precedentemente passata su internet e che nell’adattamento su carta ha reso un po’ altalenante, ingrandendone molte vignette, il bel tratto di Antonio Mlinaric. I testi sono quasi tutti opera di «filafumasave», ovvero Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago che ha scritto da solo l’ultima storia.

È difficile farsi un’idea della serie da questi sprazzi, l’impressione è che si tratti di un solido fumetto popolare come non se ne vedevano più da anni, solo che nel caso di Samuel Stern (che pure, mi par di capire, vuole pescare nel bacino di Dylan Dog) la realizzazione è più professionale e matura dei vari bonellidi che assaltarono le edicole negli anni ’90 fino agli inizi del XXI secolo. D’altra parte tra i molti disegnatori coinvolti nel progetto vedo che sono presenti addirittura nomi che hanno collaborato o collaborano tuttora con Sergio Bonelli Editore. Non pensavo che la Bugs Comics avesse la forza per pubblicare un mensile da edicola, forse condizionato dall’immagine casalinga che ne dà Helena Masellis in Bugs Café.

I personaggi sono molto caratterizzati e facilmente riconducibili ad alcuni stereotipi consolidati come programmaticamente voluto dagli autori, lo staff di disegnatori all’opera è notevole e il coordinamento editoriale mi sembra molto serio, tutte cose che evidentemente hanno premiato Samuel Stern visto che ha già un anno di vita (una volta i dodici mesi erano solo il periodo di rodaggio per vedere se una serie aveva potenzialità) e ha prodotto appunto anche questo Extra. Peccato per tutte quelle virgole tra soggetto e verbo, dannazione…

A fare da raccordo tra le varie parti c’è una storia metanarrativa, Benvenuti nel mondo di Samuel Stern; i disegni un po’ caricaturali di Alessio Maruccia non mi hanno convinto molto ma visto che finirà nei Fumettisti d’invenzione ben venga lo stesso.

12 commenti:

  1. Leggevo ieri che nel 2019 c'erano attive 14.000 edicole e mi chiedevo quanti fumetti stampano abbastanza da distribuire almeno due copie in ciascuna edicola. (Non se il conteggio comprende tabaccherie e supermercati che vendono giornali ed altri periodici fra cui alcuni fumetti.)

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    1. Meno punti vendita potrebbe voler dire meno dispersione, no? Ricordo male o eri tu che dicevi che la falcidia delle edicole non era tanto un segnale di crisi quanto un ritorno a una situazione più equilibrata dopo anni di sfruttamento indiscriminato del punto vendita con allegati che con la stampa non c'entrano nulla?

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    2. Infatti, 14mila sono ancora tante rispetto alle normali tirature, almeno dei fumetti. Anche il numero extra di Linus (sul Giro d'Italia), che pure è allegato alla Gazzetta, non è arrivato in tutte le edicole e magari con una sola copia.

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  2. La Bugs sta facendo un lavoro enorme perché Samuel Stern lo vedo praticamente in ogni edicola, speriamo continui così, anche per sfuggire al monopolio Panini-Bonelli!

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    1. Beh, dai, ci sono altri editori sulla scena: Aurea, Cosmo, saldaPress, gli allegati della Gazzetta...

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  3. L'ho sfogliato in edicola, contento che gli autori siano arrivati al traguardo di questo speciale (perché è di un traguardo che si tratta, oggi come oggi).
    Personalmente, però, ho letto a suo tempo solo il primo numero e avevo deciso di metterlo subito da parte. Davvero non mi spiegavo come fosse possibile trattare temi e atmosfere già ampiamente trattate nel fumetto "popolare" da più di trent'anni a questa parte.
    Per non parlare sul fatto che mi avevano particolarmente colpito parecchie similitudini (sicuramente casuali) con l'Outcast di Kirkman (in edicola per Saldapress).
    Detto questo, mi auguro che il loro progetto prosegua e che anzi trovino la forza di offrirne anche di nuovi.
    Qualcosa di diverso, soprattutto.

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    1. Io ho letto solo il primo bonellide di Outcast e questo Extra, troppo poco per trovare similitudini! È fumetto popolare, è giusto che ricorra ai temi che hanno avuto più successo nel settore.

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  4. In bocca al lupo a Samuel Stern, ma spero che nelle edicole - oltre a bonellidi che pescano nel bacino di Dyd, fenomeno ittico che abbiamo già visto anni fa - arrivino anche albi formato Diabolik/Alan Ford/Il Morto con personaggi non "facilmente riconducibili ad alcuni stereotipi consolidati" in un tentativo di proporre concetti e segni che il lettore non si aspetta di trovare nei tascabili: un Kammerspiel nello spazio alla Battlestar Galactica disegnato alla Andi Watson, storie alla Sunset Limited di Cormac McCarthy con segno alla Dan Maramotti, una spy story come quelle di Len Deighton disegnata come un manga di Go Nagai. Le possibilità sono infinite. Chissà...

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    1. Ma Graziano... gli stereotipi sono il sale del fumetto popolare!

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  5. sono una scorciatoia che permettono a tutte le parti in scena di sentirsi a casa, ma alla lunga portano alla stagnazione. puoi mangiare verdure lesse sei gg su sette, ma io sabato hummus. leggi Nilus di Origone dall'alba al crepuscolo, ma quando tramonta il sole scegli l'inedito Andy Warhol agent of U.N.C.L.E. di Graziano Origa/Jim Steranko.

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  6. era "il" sabato. lapsus calami di vegetariano, sorry

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    1. "io sabato hummus" manteneva il senso inalterato. Ed era anche più elegante.

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