Su CaseMate Gibrat ha detto che questo capitolo conclusivo sarebbe stato diverso dagli altri, concentrandosi su altri temi, ma in effetti ci sono fortissimi elementi di continuità con il resto della storia.
Mattéo, provato nel corpo e nell’animo, sfugge dalla prigionia grazie e uno di quei personaggi che Gibrat ha saputo tratteggiare con grande maestria e umanità. Tornato nel paesello dove tutto era iniziato riallaccia i contatti con il vecchio amico Paulin, la madre e soprattutto l’amata Juliette e la storia potrebbe procedere placidamente, pur tra i fantasmi che tormentano il protagonista, se non fosse che scopre che il figlio Louis è prigioniero dei tedeschi a Sedan. E così comincia il suo viaggio per salvare quel figlio che ignora di essere tale. La sua prigione è un convento che è stato convertito in campo di prigionia, e grazie all’aiuto di un parroco Mattéo riesce a liberare Louis e un suo commilitone. Degno figlio di quello che crede essere suo padre, Louis vuole tornare al fronte a combattere e il sarcasmo del destino vorrà che anche Mattéo sia costretto a proseguire con lui.
Il loro viaggio in senso inverso rispetto a quello dei profughi non è solo uno sprofondare nella brutalità della guerra (con quel senso di incombente tragedia che già si avvertiva ne Il Rinvio) ma anche un’occasione, che Mattéo cerca di procrastinare il più possibile, per accennare al loro rapporto di sangue. L’ultima tappa del viaggio sarà Dunkerque, con la speranza di trovare un passaggio via mare verso la vicina Inghilterra. Mentre i tedeschi bombardano la spiaggia…
Le aspettative erano alte, e oltretutto la serie aveva anche la spada di Damocle dello splendido finale de Il Rinvio con cui confrontarsi, ma non sono state disattese. Se le anime semplici che cercano “emozioni” e “atmosfere” qui ne troveranno a quintali, è anche vero che Gibrat ha saputo inventarsi delle soluzioni intelligenti e originali per cavare dai guai i suoi personaggi, e che ha chiuso praticamente tutti i fili in sospeso in maniera elegante e raffinata. L’equilibrio della narrazione è perfetto, con i giusti tempi per ciascuna ambientazione e ogni colpo di scena al punto giusto. È quasi superfluo segnalare che gli inserti con Amélie non sono affatto slegati dal resto e che alla fine scopriremo la loro raison d’être. A questo magnifico affresco umano e narrativo in cui tout se tient Gibrat aggiunge i suoi splendidi dialoghi intrisi di un’ironia disperata. Oltre che una ricostruzione storica rigorosissima e scrupolosa (e forse una citazione da Brassens, se non me la sono immaginata io).
Sugli splendidi disegni e colori nemmeno mi soffermo, se non per segnalare che in un breve intervento finale Gibrat spiega perché non cancella le matite. In appendice al volume sono infatti presentati «Alcuni segreti di fabbricazione» che svelano il modus operandi di Gibrat e alcuni esempi di tavole ancora a matita.
Un capolavoro, insomma, che meriterà probabilmente di figurare nella Storia del Fumetto.
Devo proprio prendere tutta la serie, e nel frattempo leggermi Il rinvio (sono due volumi, vero?).
RispondiEliminaDue volumi di Il Rinvio e due di Il Volo del Corvo, però Alessandro ha in catalogo entrambe le serie come "integrale", non so se sono ristampe che accorpano i volumi in uno solo o cofanetti con i volumi già editi a suo tempo.
EliminaGli integrali sono ristampe in un solo tomo (li possiedo entrambi), tra l'altro arricchiti da contenuti bonus assenti dagli albi singoli (molte illustrazioni, alcuni testi)
Elimina(Inutile dire che consiglio quelli, anche perché costano un poco di meno rispetto alla somma dei prezzi dei volumi singoli.)
EliminaBuono a sapersi, ricordo che Alessandro (o chi per lui) aveva pubblicato come Integrali dei cofanetti che raccoglievano i volumi di chissà quale serie.
EliminaIn effetti, gli stessi Rinvio e Volo erano stati proposti in cofanetto, precedentemente. Ora però sono (anche) disponibili in volume completo 😉
EliminaDel Rinvio ho i due volumi, acquistati a suo tempo e non ricordo neppure se li ho letti. Di integrali in cofanetto ho Alla ricerca dell'augello del tempo, con dentro volumi usciti a molti anni di distanza.
RispondiEliminaAh, ecco qual era l'"integrale" che ricordavo.
EliminaLeggiti Il Rinvio, che merita.