giovedì 23 marzo 2023

Le 7 Vite dello Sparviero Terzo Ciclo 2 - ...che mondo è mai questo?

Nonostante gli otto di anni di distanza dalla loro realizzazione questo secondo episodio del Terzo Ciclo è in continuità col precedente, ma è abbastanza leggibile a sé. Lo spunto di partenza è lo stesso, ovvero Ariane de Troïl vuole ritrovare uno dei suoi figli, stavolta quello che ha avuto da re Luigi XIII, cioè Jean-Baptiste Poquelin cioè Molière cioè Le Fou du Roi. Ma il tono e l’ambientazione cambiano un po’, perché Patrick Cothias ha deciso di intrecciare le vicende di fantasia dei suoi personaggi con eventi storici ben precisi e dettagliati. Cosa che ha sempre fatto, ma che qui ho notato con maggiore evidenza.

Ariane è ancora il bersaglio del visconte di Roquefeuille e, volente o nolente, è diventata una pedina di “Monsieur” Gastone d’Orleans, fratello del Re. Ciò la porta a raggiungere Luigi XIII nel campo di battaglia a Narbona dove il sovrano sta mettendo in atto i suoi propositi (riassunti nell’incipit) di estendere il potere della Francia ai Pirenei e oltre. Nel frattempo Bello cerca di carpire informazioni al cardinale Richelieu e al suo fido Mazarino mentre Gabriel de Troïl cercherà di intercedere nientemeno che con la vecchia regina in esilio a Colonia. E così apprenderanno (o saranno burattini) di un complotto teso a screditare Richelieu che dal canto suo ne ordisce altri per riguadagnare il favore della Corona. Materiale che per un lettore francese è probabilmente pane quotidiano avendolo studiato a scuola, ma di cui confesso che io non ho colto tutte le sfumature.

Il nocciolo della questione comunque è un equivoco sull’identità del figlio di Ariane, un classico esempio di “suspense” contrapposta a “sorpresa” per come le intendeva Hitchcock: il fruitore di un’opera possiede delle informazioni maggiori rispetto a quelle che hanno i personaggi e la tensione è data dall’attesa del momento in cui la rivelazione coinvolgerà anche i protagonisti. Solo che questa rivelazione qui non avviene, sostituita da un drammatico climax che rimette in gioco tutto. In compenso vengono rievocate le sequenze che (immagino) sono alla base dello scambio di persona, e che come al solito sono perfettamente comprensibili ma rimandano a chissà quale altro volume di chissà quale altra serie… Ovviamente qui l’aggancio è principalmente con Le Fou du Roi, però credo che tutto il discorso sui bambini scambiati nella culla (di cui non ho memoria) rimandi invece a La Masque de Fer. Scartabellando nella mia collezione di volumi originali ho invece visto che un altro evento a cui si fa ossessivamente riferimento in questo episodio è narrato nel nono capitolo di Masquerouge. Un “dettaglio” che risale a oltre vent’anni fa. Ma non mancano nemmeno rimandi a Plume aux Vents e (credo) a Coeur Brûlé.

…che mondo è mai questo? è un bel volume che tiene avvinto il lettore preparando il campo per quella rivelazione finale che poi non ci sarà. Al suo posto, dopo tanto ciarlare (a proposito: Bello fa un figurone come sempre), un finale mozzafiato affidato praticamente solo ai disegni: un esempio meraviglioso dell’arte e dell’abilità di Juillard, che mi ha fatto ricordare le sequenze migliori delle Sette Vite. Ma una volta eliminata la falsa pista dal quadro generale, Ariane dovrà andare alla ricerca del suo vero figlio nei prossimi volumi.

Nonostante l’episodio duri le canoniche 46 tavole ci sono come nel volume precedente delle pagine in più, stavolta riempite con gli splendidi schizzi di Juillard. Il disegnatore parrebbe aver abbandonato la saga che sarà continuata da un altro disegnatore (che “simpatica” la dedica di Cothias al suo vecchio sodale nello scorso volume…). Più che la qualità della parte grafica temo per la ripresa di un’idea balzana dello sceneggiatore che sarebbe stata la pietra dello scandalo tra lui e Juillard. Vedremo.

3 commenti:

  1. Cothias si è comportato da vero cafone nei riguardi di Juillard, ci sono sue interviste in rete imbarazzanti in cui si toglie un sacco di sassolini in pubblico. Questa, per esempio, o anche un lungo articolo che uscì su Casemate ai tempi della pubblicazione di questo albo.

    http://bdzoom.com/168160/interviews/un-final-provisoire-haut-en-couleur-pour-les-duellistes-cothias-et-juillard%e2%80%89/

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  2. Se la situazione era davvero così pesante, non stupisce che Juillard (che aveva già espresso ai tempi riserve sul soggetto di Piuma al vento) abbia salutato senza tanti rimpianti il "sodale", e non posso proprio biasimarlo.

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    1. Al di là degli scazzi personali l'idea che ha avuto Cothias per continuare la saga, se non l'ho interpretata male (ma l'ultimo di Coeur Brulé è intitolato al Conte di St. Germain...), è quantomeno balzana e posso capire che a Juillard siano cadute le braccia!

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