giovedì 30 gennaio 2025

Twilight


Howard Chaykin all’ennesima potenza: storia ingarbugliata, didascalie verbose e dialoghi verbosi che si sovrappongono, un sacco di protagonisti, tavole a volte ingolfate di vignette, piani temporali che si incrociano e concetti di non immediata comprensibilità. Non è insomma semplicissimo riassumere questa storia di fantascienza. Tanto vale partire dal variegato cast dei personaggi. Vanno in scena Homer Glint, un giornalista paraculo che riassume la vicenda; Rick Purvis, altro giornalista vanaglorioso con una carriera del tutto inventata; la compagna prima dell’uno e poi dell’altro Karel, anche lei giornalista ma con innesti cibernetici che saranno funzionali nel trasformarla in una dea; Tommy Tomorrow, un militare fascistoide che brama l’immortalità; Brenda, la moglie di Tomorrow data per morta quando era incinta a causa di un attacco dello stesso Tomorrow e che invece ha scoperto il segreto dell’immortalità; Jon Starker, commilitone di Tomorrow attratto sessualmente dalle robot; suo fratello Axel Starker (alias Star Hawkins), un avventuriero che assolda Jon per ritrovare la robot che gli è stata rubata (o rapita, a seconda di come vengono considerate le macchine); Brent Wood, il più fanatico zelota di Karel; direi che anche F’tatateeta, il “gatto per ciechi” del vecchio Glint, merita la citazione.

Dunque, riassumendo: in un lontano futuro viene scoperto e diffuso un metodo per diventare immortali, anche se in realtà si tratta solo del blocco dell’invecchiamento e di un’aspettativa di vita pressoché illimitata. Karel diventa una divinità venerata con la forza in tutta la galassia ma non è che vivere per sempre sia necessariamente questa gran cosa. Brenda trova un modo per liberarsi da quello che per molti è un peso e Karel vuole diffonderlo liberamente. Tommy Tomorrow, divenuto un tiranno spietato perché voleva essere venerato come un dio, ha così la scusa per muovere guerra alla dea. Uccisa Karel e assorbiti i suoi poteri (e non solo quelli) porta avanti la sua pantomima divina facendo riscrivere la Storia da Homer. Per porre fine alla sua tirannia intervengono sia Wood impazzito dal dolore per la perdita dell’amata dea che Jon Starker fuso con la robot che amava.

Potrebbe non sembrare questa grande storia ma il motivo principale per leggerla sono le trovate irriverenti di Chaykin (troppe, le ho espunte dal canovaccio di cui sopra) e i suoi dialoghi taglienti ed esilaranti. Si finisce la lettura con un sorriso, insomma, e se qualcuno vorrà fare delle considerazioni sulle religioni e sull’animo umano stimolato dalla lettura sarà liberissimo di farlo. Piccola ciliegina sulla torta: citazioni sparse di nomi di fumettisti (Broome, Fox ma anche Giraud).

Molto belli i disegni di Garcia-Lopez, dettagliati ed espressivi: altro che Roland il Corsaro! Oltretutto la colorazione di Steve Oliff li ha ulteriormente arricchiti. Per i lettori non esclusivamente anglofoni le vignette offrono un ulteriore piacere nell’individuare qua e là qualche parolina strategica in spagnolo dissimulata nei vestiti o nelle armi.

I molti protagonisti dovrebbero essere una rilettura cinica di eroi spaziali della DC Comics (ricordo un Tommy Tomorrow anche in qualche fumetto di Grant Morrison) ma la mancata conoscenza dei modelli originali non mi ha reso meno godibile questa divertente commedia fantascientifica.

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