Dunque, riassumendo: in un lontano futuro viene scoperto e diffuso un metodo per diventare immortali, anche se in realtà si tratta solo del blocco dell’invecchiamento e di un’aspettativa di vita pressoché illimitata. Karel diventa una divinità venerata con la forza in tutta la galassia ma non è che vivere per sempre sia necessariamente questa gran cosa. Brenda trova un modo per liberarsi da quello che per molti è un peso e Karel vuole diffonderlo liberamente. Tommy Tomorrow, divenuto un tiranno spietato perché voleva essere venerato come un dio, ha così la scusa per muovere guerra alla dea. Uccisa Karel e assorbiti i suoi poteri (e non solo quelli) porta avanti la sua pantomima divina facendo riscrivere la Storia da Homer. Per porre fine alla sua tirannia intervengono sia Wood impazzito dal dolore per la perdita dell’amata dea che Jon Starker fuso con la robot che amava.
Potrebbe non sembrare questa grande storia ma il motivo principale per leggerla sono le trovate irriverenti di Chaykin (troppe, le ho espunte dal canovaccio di cui sopra) e i suoi dialoghi taglienti ed esilaranti. Si finisce la lettura con un sorriso, insomma, e se qualcuno vorrà fare delle considerazioni sulle religioni e sull’animo umano stimolato dalla lettura sarà liberissimo di farlo. Piccola ciliegina sulla torta: citazioni sparse di nomi di fumettisti (Broome, Fox ma anche Giraud).
Molto belli i disegni di Garcia-Lopez, dettagliati ed espressivi: altro che Roland il Corsaro! Oltretutto la colorazione di Steve Oliff li ha ulteriormente arricchiti. Per i lettori non esclusivamente anglofoni le vignette offrono un ulteriore piacere nell’individuare qua e là qualche parolina strategica in spagnolo dissimulata nei vestiti o nelle armi.
I molti protagonisti dovrebbero essere una rilettura cinica di eroi spaziali della DC Comics (ricordo un Tommy Tomorrow anche in qualche fumetto di Grant Morrison) ma la mancata conoscenza dei modelli originali non mi ha reso meno godibile questa divertente commedia fantascientifica.
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