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In entrambi i casi si tratta di
lavori nati sul web e raccolti poi in versione cartacea. Autrici e protagoniste
sono giovani donne alle prese con la quotidianità femminile e lavorativa
cambiata ben poco nei dieci anni scarsi che la separa dall’epoca della prima
pubblicazione.
Io, laureata… è opera di Yatuu, al secolo Cyndi Barbero, e si
concentra sulla drammatica realtà dei contratti di lavoro che non sfociano mai
in un’assunzione e che portano a confrontarsi con turni massacranti,
l’arroganza dei superiori (e dei colleghi “arrivati”), la mancanza di autonomia
e il variegato mondo dei tassisti francesi. Si ride ma a denti strettissimi.
Quando si ride: confesso che in alcuni casi i ritmi comici di Yatuu mi hanno
lasciato in sospeso, necessitando forse certe scenette di qualche vignetta
ancora o di una conclusione più chiara. Il suo stile di disegno, pur essendo
fisiologicamente povero per dare il senso dell’immediatezza, lascia intravedere
una buona mano.
La mia vita è assolutamente affascinante di Pénélope Bagieu non è
altrettanto specifico, occupandosi in generale delle paturnie, dell’intimità e
delle parentesi depressive o esaltanti della vita di una trentenne-quarantenne
del XXI secolo. Una vignetta per pagina, questo volumetto è più divertente
dell’altro (forse anche per il tema meno tragico) e in almeno un paio di
occasioni ho riso di gusto anche se ovviamente la Bagieu aveva sicuramente un
altro target come riferimento. I disegni mi hanno convinto di meno rispetto a
quelli di Yatuu, per quanto siano più personali: vedi il collo alla Modigliani
della autrice/protagonista.
Due volumetti per nulla
sgradevoli, indirizzati a un pubblico molto specifico ma godibili nella loro
leggerezza.
Io amo le strisce con storie di vita vissuta, terrò presente anche queste due che non conoscevo
RispondiEliminanel primo l'elemento vita vissuta è più presente, il secondo è un po' generico.
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