mercoledì 13 novembre 2019

Generazione Asterix

Volume celebrativo del sessantennale di Asterix, raccoglie 60 omaggi realizzati da 64 fumettisti. La corrispondenza tra numero di omaggi e autori non è perfetta perché in alcuni casi sceneggiatore e disegnatore hanno collaborato per realizzare un unico omaggio. La struttura standard, ma non è una regola fissa, prevede la biografia e la bibliografia dell’autore sulla pagina di sinistra, quasi sempre accompagnate da un intervento scritto su come l’autore ha conosciuto Asterix, mentre sulla pagina di destra c’è il suo elaborato. Oltre a vignette singole e illustrazioni ci sono anche delle vere e proprie storie (brevi, ovviamente) a fumetti.
Il libro è quindi un omaggio ad Albert Uderzo e René Goscinny, ma è anche un catalogo di autori più o meno giovani e famosi senza distinzioni di nazionalità. Se non stupisce la presenza del celeberrimo Milo Manara (che tra l’altro ha realizzato un’illustrazione stupenda), né quella del naturalizzato francese Juanjo Guarnido (con una storia in due pagine!) desta un po’ di sorpresa vedere i lavori di autori operanti nei comics come Ian Churchill, Charlie Adlard, Terry Moore, Kaare Andrews e Frank Cho. Ma d’altra parte c’è persino un autore coreano, il Kim Jung Gi già conosciuto in Francia per i suoi lavori con Morvan.
La parata di stili e di tipologie di omaggio è molto variegata, tutto sommato assecondando la stessa varietà che si trova negli albi di Asterix. Frédéric Jannin ad esempio realizza una gustosa tavola sul politically correct, mentre la vignetta di Johan De Moor si lancia in un appello ecologista non molto integrato col resto.
Capita di vedere all’opera dei monumenti del fumetto franco-belga come Florence Cestac, François Boucq, Derib e persino Peyo, che pur essendo morto nel 1992 è presente con la sua firma e il suo stile grazie al lavoro del suo studio. È stato un piacere rivedere il bravissimo Al Coutelis, che qui adotta uno stile umoristico, un disegnatore che forse non ha avuto la fortuna che avrebbe meritato. Ed è anche interessante vedere come i due elementi della proverbiale coppia Dupuy-Berberian (non più coppia dal 2005) abbiano degli stili molto diversi. Accanto a delle sorprese, come il rigoroso Ralph Meyer che si dimostra arguto umorista, non mancano però alcune delusioni: Frank Margerin confeziona un’illustrazione elaborata ma inchiostrata molto pesantemente (e in cui non c’è traccia del suo umorismo), mentre Serge Clerc avrebbe potuto impegnarsi di più e realizzare qualcosa di meno banale e più curato. Delude anche il grande Dany, non per la qualità del suo crossover con Olivier Rameau ma perché è stampato veramente male, evidentemente ha scansionato la sua tavola a una risoluzione troppo bassa, o la nitidezza si è persa a causa della colorazione al computer.
L’omaggio più efficace per immediatezza e spontaneità è quello di Cosey – ma anche Bastien Vivès ha fatto un buon lavoro in tal senso. Tra i tanti giovani autori qui presenti trovo francamente difficile preferirne uno a un altro, intrisi come sono di ostentato minimalismo.
Generazione Asterix si segnala per l’assenza di redazionali (giusto qualche breve testo di raccordo illustrato con vignette di Uderzo) e soprattutto perché gli artisti non sono presentati in ordine alfabetico, e non c’è nemmeno un indice alla fine che permetta di risalire alla pagina in cui si trova il contributo del singolo autore. Per ritrovare il proprio autore preferito tocca quindi sfogliare nuovamente da capo tutto il volume oppure affidarsi alla memoria. A suo modo ricorda l’ultima Lucca: uno cerca André Juillard e non lo trova da nessuna parte.

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