domenica 24 novembre 2019

Daredevil 10: L'Autobiografia di Matt Murdock

Dopo le ultime performance non proprio all’altezza degli esordi il ciclo del Daredevil di Mark Waid si risolleva sul finale. Il volume conclusivo costa ben 22 euro, “giustificati” dalla presenza di 9 comic book invece dei soliti 6 o 7. In proporzione mi pare un po’ esagerato come aumento, forse la collana non vendeva benissimo, ma magari Nona Arte seguisse l’esempio della Panini e si decidesse a pubblicare quel benedetto decimo volume conclusivo dell’integrale di Barbarossa anche a costo di farlo pagare un po’ di più.
Tornando a Devil, la costante di questo volume sono delle idee piuttosto strampalate o poco credibili narrate però con grande classe da Mark Waid, che crea delle belle scenette infarcendole di dialoghi stupendi.
Il primo arco di due capitoli vede il vecchio Stunt-Master (prima villain e poi buono, se ho capito bene) rivolgersi a Matt Murdock per una questione di copyright, visto che un giovane motociclista acrobatico si sta esibendo con il suo nome lucrandoci sopra. Inizialmente sono rimasto sorpreso che la Marvel abbia fatto passare un soggetto del genere, con un caso che ricorda molto la rapacità con cui la casa editrice ha sfruttato idee altrui e oltretutto con una multinazionale, la Leveron, che richiama sin troppo la Revlon proprietaria della Marvel per un periodo (forse ancora oggi?). Ma la realtà è diversa da come appare, e il vero piano tanto arzigogolato da risultare assurdo. Anche Samnee non deve averlo capito bene, visto che certi elementi che avrebbero dovuto essere resi in un certo modo non lo sono stati. Dopodiché si passa a un gustoso intermezzo in cui l’ultima fiamma di Matt Murdock ha un ruolo di rilievo, mentre vengono poste le basi per il ciclo conclusivo.
In questi ultimi cinque episodi Matt Murdock esce definitivamente allo scoperto agendo anche come avvocato con il nome di Devil (!) e adottando appositamente un nuovo costume un po’ pacchiano. Per il gran finale tornano molti dei personaggi già visti in precedenza: Sudario, Ikari, il nuovo Gufo e persino un redivivo Kingpin. Il motore di questi capitoli è l’imbarazzo generato dalla diffusione sugli strumenti telematici di informazioni confidenziali sulla vita di Matt Murdock e soprattutto delle sue conoscenze che adesso diventano bersagli.
Come intermezzo viene inserito l’episodio speciale 15.1, in cui la scrittura dell’autobiografia di Matt Murdock (a opera del ghost writer Foggy Nelson) ha un ruolo tale, ma è l’unica occasione, da giustificare il titolo del volume. Come sceneggiatori vengono indicati anche Marc Guggenheim e lo stesso Samnee oltre a Waid, per fortuna la maggior parte dei disegni sono affidati a Peter Krause: la storia più lunga mostra delle curiose somiglianze con il meccanismo da cui parte il romanzo di Gianrico Carofiglio appena uscito (ma chissà quanti altri casi simili ci saranno stati), l’altra è più canonica.
Nel complesso Waid ha chiuso il suo ciclo con classe e abilità, sfruttando bene gli elementi che egli stesso aveva introdotto. Soprattutto, ha reso tollerabili delle idee balzane grazie alle sue capacità di affabulatore. Peccato per il finale piuttosto sdolcinato.
Chris Samnee ha fatto ben sperare nei primi due episodi, disegnati decisamente bene. Purtroppo è stato un fuoco di paglia ed è tornato presto a disegnare i suoi pupazzetti stilizzati. I colori sono di Matthew Wilson, che lavorando su Krause ha scelto degli assurdi effetti “sporchi” forse per sottolineare che la storia si svolgeva in un passato remoto.

9 commenti:

  1. Mi mancano gli ultimi due volumi, poi penso che con Panini, visti gli aumenti indecenti anche sugli spillati la chiuderò qui.

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    1. Ho sentito di questo storia degli aumenti spropositati. Non che 2 euro per 24 pagine fosse già un affare. In fumetteria circolavano le teorie più varie: la Panini vuole vendere solo dal sito con gli sconti, la Panini vuole vendere solo volumi e non spillati, la Panini sta fallendo...
      Io penso che i lettori di quei prodotti siano tutti nerd di una certa età, strepitano ma continueranno imperterriti a comprare gli spillati. Proprio in fumetteria mi dicevano che alcuni ragazzini hanno chiesto di sospendere degli abbonamenti, ma anche se fossero il 10% di tutto il lettorato Panini/Marvel un aumento del 50% e più copre abbondantemente questa defezione...

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    2. Beh, io non sono più di primo pelo e comunque ho disdetto tutto tranne gli X-Men per motivi di affetto verso la tesata. Ora andrò sull'usato, mercatini, recuperi, riletture, tutte cose con le quali Panini non vedrà una lire e pare siano in molti intenzionati a fare così, anche tra i lettori storici.

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    3. Mah, non so cosa pensare. Sull'ultima Anteprima non ci sono aumenti altrettanto incisivi anche sui manga nè mi pare su Topolino e prodotti correlati: è una cosa che riguarda solo i supereroi e devono aver deciso di lucrarci il più possibile (in America non avevano aumentato il prezzo da 2,99 a 3,99 $ così, senza un motivo?) oppure stanno tirando i remi in barca perché i supereroi non vendono più come prima. Ma mi sembra strano questo crollo così di colpo.

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    4. Sembra strano anche a me, contando il potenziale traino dei film visti da chiunque (mai vista una loro pubblicità al Cinema, cosa che fa anche il gommista sotto casa), probabilmente, visto anche la gestione della querelle su fb che ha del ridicolo, non hanno un grande addetto marketing.

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  2. Stunt Master aveva esordito come criminale al soldo di Burrasca Criminosa - un ex stunt man vecchio per il lavoro - si era poi redento ed era comparso anche al fianco di Johnny Blaze e Ghost Rider era infatti una evoluzione del concetto del motociclista acrobata che riprendeva il nome di un vecchio eroe western poi in retcon ribattezzato Phantom Rider. Credo di aver letto il distico di Waid e Samnee - se non ricordo male seguiva il remake del villaggio dei dannati con i figli dell'Uomo Porpora - ma non ricordo i dettagli. Confesso che Waid mi piaceva un frappo negli anni novanta col suo lavoro su Capitan America e Wally West/ Flash. E' stato credo l'unico autore a tentare la via Karl Kesel su DD - forse ricorderai il ciclo di Kesel/Nord/AAVV che seguiva il controverso semestre circa di DeMatteis/Wagner/Reinhold che doveva rimettere in carreggiata Scavezzacollo dopo il turbolento periodo Cichester /McDaniel.

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  3. Credo fosse Crime Wave, ma erano anni così e tradurre era anche uno zinzino tradire. Immagino che Burrata Criminale si sarebbe radicato nella memoria di noi bimbi, ma i ragazzi irresistibili della Corno non osarono. E' pur vero che osarono un ineffabile Caprimulgo in loco di Nighthawk nel suo showdown con Daredevil. Era stato Falco Notturno nel suo esordio contro i Vendicatori - è naturalmente una delle tante versioni di Batman della Marvel - e sarà poi per sempre Nottolone.
    Se lo avessero chiesto a me, lo avrei chiamato Nottola Criminale quando ancora pedina del Grande Maestro e Nottola Redenta quando nei Difensori o Pia Nottola, ma nessuno me lo ha chiesto. Pazienza.

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